Benelli B80
Inviato: mer nov 28, 10:44:01
Nella storia evolutiva delle armi corte a ripetizione automatica molte furono/sono le soluzioni adottate per ritardare l'apertura in modo che la pallottola abbia il tempo di lasciare la canna e che la relativa pressione in canna si abbassi a valori tecnicamente accettabili, si utilizza principalmente il sistema della canna saldamente bloccata in chiusura all'otturatore e da cui si svincola abbassandosi. Sistema ideato da browning per la colt ad inizio 1900.
Ha un solo unico pregio, la semplicità concettuale e costruttiva, che comporta una fondamentale mancanza di problemi. Ma l'unico pregio e stato oscurato dalla banalizzazione del sistema copiato e ricopiato universalmente.
E nelle molte soluzioni anche famose come il sistema luger P08 a ginocchiello, il sistema walter P38 a blocchetto oscillante (ricopiato solo dalla beretta) o il sistema a rulli della CZ52 ,
risalta l'italianissimo sistema Benelli definito "inerziale" , usatissimo e conosciutissimo nelle versioni in uso nei fucili a canna liscia , e simile sistema inerziale utilizzato anche in versione arma corta , meno famosa e poco conosciuta ma non per questo meno efficente, parlo della pistola benelli B77 , B80 e B82, dove la differenza e solo nella cartuccia utilizzata.
Il concetto di funzionamento della pistola benelli in questione, e innovativo e rivoluzionario al punto che a quanto mi risulta nessuna azienda lo ha ricopiato o soltanto ispirata.
I sistema si basa sull'otturatore che chiude l'arma incastrando il suo unico tenone inferiore in un recesso del castello posteriore la camera di scoppio , il tenone viene trattenuto nella sua sede da una "biella" mobile montata nella zona postero-superiore dell'otturatore e in contatto con il carrello mobile che spingendola costringe l'intero otturatore ad abbassarsi incastrandosi.
Il sistema meccanico del solo carrello che spinge la bielletta con la sola spinta/forza della molla di recupero e del cane abbattuto non sarebbe sufficente a garantire il sistema di chiusura ed il successivo riarmo dell'arma, ma con l'attenta progettazione delle masse in gioco e sfruttando l'energia della esplosione della carica si genera un sistema di forze formato da tre vettori, di cui uno (dei tre) che si somma alla spinta della molla di recupero e del cane, insieme mantengono l'arma in chiusura fin quando la pallottola esce dalla canna.
Funzionamento:
Al momento delo sparo si genera una forza che pinge in forma uguale sia sulla palla che sul bossolo (terza legge della termodinamica) , questa energia oltre a spingere la palla tende a far indietreggiare il
gruppo canna-fusto, in questa fase di rinculo il carrello libero di muoversi , e sempre spinto dalla molla di recupero e dal cane abbattuto rimane per inerzia "fermo nello spazio" , ma.......
il carrello a causa dello sparo (relativamente al gruppo canna-fusto che rinculano) tende ad "avanzare" caricandosi di energia uguale all'energia di rinculo del gruppo canna-fusto, che scarichera sulla bielletta dell'otturatore sommandosi alla forza della molla di recupero e del cane, e costringendo il tenone a restare nella sua sede di chiusura.
Il tenone nella sua sede fissa oppone resistenza alle due spinte (forza dello sparo sul bossolo e forza inerziale del carrello sulla biella) contribuendo all'equilibrio che genera la chiusura stabile dell'arma.
Al momento che la pallottola lascia l canna si ridimensiona la forza che spingeva in contemporanea sulla pallottola e sul fondello del bossolo , e che si ripercuoteva sul carrello , che la trasferiva alla bielletta .
Al variare di questa forza di spinta il sistema vettoriale delle tre forze che collaborano per un chiusura stabile, si squilibriano diventando instabile (si riduce di molto la spinta sulla biella da parte del carrello) e grazie alle energie residue in canna e nelle masse in gioco il tenone dell'otturatore "salta" fuori dalla sua sede permettendo l'apertura, l'espulsione e riarmo dell'arma.
E chiaro che e l'unico sistema che all'aumentare della potenza della carica aumenta la forza di chiusura.
Ha un solo unico pregio, la semplicità concettuale e costruttiva, che comporta una fondamentale mancanza di problemi. Ma l'unico pregio e stato oscurato dalla banalizzazione del sistema copiato e ricopiato universalmente.
E nelle molte soluzioni anche famose come il sistema luger P08 a ginocchiello, il sistema walter P38 a blocchetto oscillante (ricopiato solo dalla beretta) o il sistema a rulli della CZ52 ,
risalta l'italianissimo sistema Benelli definito "inerziale" , usatissimo e conosciutissimo nelle versioni in uso nei fucili a canna liscia , e simile sistema inerziale utilizzato anche in versione arma corta , meno famosa e poco conosciuta ma non per questo meno efficente, parlo della pistola benelli B77 , B80 e B82, dove la differenza e solo nella cartuccia utilizzata.
Il concetto di funzionamento della pistola benelli in questione, e innovativo e rivoluzionario al punto che a quanto mi risulta nessuna azienda lo ha ricopiato o soltanto ispirata.
I sistema si basa sull'otturatore che chiude l'arma incastrando il suo unico tenone inferiore in un recesso del castello posteriore la camera di scoppio , il tenone viene trattenuto nella sua sede da una "biella" mobile montata nella zona postero-superiore dell'otturatore e in contatto con il carrello mobile che spingendola costringe l'intero otturatore ad abbassarsi incastrandosi.
Il sistema meccanico del solo carrello che spinge la bielletta con la sola spinta/forza della molla di recupero e del cane abbattuto non sarebbe sufficente a garantire il sistema di chiusura ed il successivo riarmo dell'arma, ma con l'attenta progettazione delle masse in gioco e sfruttando l'energia della esplosione della carica si genera un sistema di forze formato da tre vettori, di cui uno (dei tre) che si somma alla spinta della molla di recupero e del cane, insieme mantengono l'arma in chiusura fin quando la pallottola esce dalla canna.
Funzionamento:
Al momento delo sparo si genera una forza che pinge in forma uguale sia sulla palla che sul bossolo (terza legge della termodinamica) , questa energia oltre a spingere la palla tende a far indietreggiare il
gruppo canna-fusto, in questa fase di rinculo il carrello libero di muoversi , e sempre spinto dalla molla di recupero e dal cane abbattuto rimane per inerzia "fermo nello spazio" , ma.......
il carrello a causa dello sparo (relativamente al gruppo canna-fusto che rinculano) tende ad "avanzare" caricandosi di energia uguale all'energia di rinculo del gruppo canna-fusto, che scarichera sulla bielletta dell'otturatore sommandosi alla forza della molla di recupero e del cane, e costringendo il tenone a restare nella sua sede di chiusura.
Il tenone nella sua sede fissa oppone resistenza alle due spinte (forza dello sparo sul bossolo e forza inerziale del carrello sulla biella) contribuendo all'equilibrio che genera la chiusura stabile dell'arma.
Al momento che la pallottola lascia l canna si ridimensiona la forza che spingeva in contemporanea sulla pallottola e sul fondello del bossolo , e che si ripercuoteva sul carrello , che la trasferiva alla bielletta .
Al variare di questa forza di spinta il sistema vettoriale delle tre forze che collaborano per un chiusura stabile, si squilibriano diventando instabile (si riduce di molto la spinta sulla biella da parte del carrello) e grazie alle energie residue in canna e nelle masse in gioco il tenone dell'otturatore "salta" fuori dalla sua sede permettendo l'apertura, l'espulsione e riarmo dell'arma.
E chiaro che e l'unico sistema che all'aumentare della potenza della carica aumenta la forza di chiusura.