iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
ciao a tutti, ho fatto alcuni calcoli (posso esporre i vari passaggi)
7grani equivalgono a 0,0455 Cm-qubici di metallo piombo/ottone (circa perche non conosco lo spessore della camicia)
questo metallo potrebbe essere un "fetta" di corpo della pallottola da 1mm
questo metallo e disposto (stimo) 63-centesimi in lunghezza corpo , il restante nella ogiva piu "cicciotta" (piu corta nel raggio)
con questo stimo, che il punto di baricentro tra le due pallottole non e variato come posizione (la massa in eccesso e ripartita)
ho calcolato la forza-centrifuga generata dalla rotazione di 12" a 800m/s delle due pallottole
168gr = Kg 23,698
175gr = Kg 24,686
adesso la cosa interessante:
la forza centrifuga nella palla da 168gr alla velocita di 830m/s in rigatura da 12"
168gr = Kg 25,509
7grani equivalgono a 0,0455 Cm-qubici di metallo piombo/ottone (circa perche non conosco lo spessore della camicia)
questo metallo potrebbe essere un "fetta" di corpo della pallottola da 1mm
questo metallo e disposto (stimo) 63-centesimi in lunghezza corpo , il restante nella ogiva piu "cicciotta" (piu corta nel raggio)
con questo stimo, che il punto di baricentro tra le due pallottole non e variato come posizione (la massa in eccesso e ripartita)
ho calcolato la forza-centrifuga generata dalla rotazione di 12" a 800m/s delle due pallottole
168gr = Kg 23,698
175gr = Kg 24,686
adesso la cosa interessante:
la forza centrifuga nella palla da 168gr alla velocita di 830m/s in rigatura da 12"
168gr = Kg 25,509
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
continuando i calcoli (e relative meditazioni, senza correggere il post sopra)
la palla da 168gr a 800m/s ha una forza-peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 355,21
forza centrifuga Kg 23,698
forza di resistenza KG.......X
------------
palla da 168gr a 830m/s ha una forza-peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 382,35
forza centrifuga Kg 25,509
forza di resistenza Kg..... Y
-----------------
palla da 175gr a 800m/s ha una forza peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 370,01
forza centrifuga di Kg 24,686
forza di resistenza di Kg......
la palla da 168gr a 800m/s ha una forza-peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 355,21
forza centrifuga Kg 23,698
forza di resistenza KG.......X
------------
palla da 168gr a 830m/s ha una forza-peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 382,35
forza centrifuga Kg 25,509
forza di resistenza Kg..... Y
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palla da 175gr a 800m/s ha una forza peso concentrata sul baricentro di Kilogrammetri 370,01
forza centrifuga di Kg 24,686
forza di resistenza di Kg......
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Mimmo, mio caro amico incrollabile sostenitore del calcolo "famolo strano"....
non riesco a comprendere perché vai a imbarcarti in calcoli che con la balistica applicata non hanno nulla a che fare.
Intanto parti con una affermazione non corretta relativa alla parte ogivale della pallottola. Quella da 168gr è lunga 0,690" mentre quella da 175 è di 0,710". Poi cambiano l'angolo del boat tail e la relativa lunghezza. In sostanza cambia il coefficiente di forma "i", elemento adimensionale dove gioca in modo rilevante la velocità della pallottola che è determinante, insieme al peso della pallottola, nel calcolo del coefficiente balistico. Per cui i tuoi calcoli su forza peso, forza centrifuga ed altro si basano su assunti dimensionali non corretti. E non tengono conto delle variazioni meteo e geografiche.
Dopo, se vogliamo conoscere il valore di "i" per la palla da 168gr in condizioni ICAO s.l.m., Litz ci dice che è pari 0,574 a 2500fps (CB 0,441 - CD 0,325) e 0,667 a 1500fps (CB 0,379 - CD 0,441). Ovvero all'aumentare di "i" diminuisce il CB ed aumenta il CD. Per la pallottola da 175gr i valori sono 0,547 a 2500fps (CB 0,481 - CD 0,310) e 0,586 a 1500fps (CB 0,449 - CD 0,387). Basta salire a quota 2000m s.l.m. che questi valori cambiano e si devono rifare i calcoli...
Adesso, a prescindere dai valori belli e calcolati (con metodi da laboratorio e radar da parte di Litz), volendo si possono anche sviluppare in proprio i calcoli utilizzando le equazioni previste per il calcolo del CB e del fattore "i". Basta conoscere alcuni dati come la velocità iniziale del proiettile, il suo peso, il CD della pallottola a tale velocità ed il CD di una pallottola standard (G1, G7, etc. ci sono apposite tabelle) alla stessa velocità, ovviamente il suo calibro, etc.. Dopo, il passo successivo, è il calcolo della sua stabilizzazione utilizzando l'equazione di Miller...Se vai in JBM Ballistics, puoi benissimo farti questi calcoli inserendo i valori richiesti per i vari passaggi fino a Miller. Se ci provi, ti accorgi che già questi passaggi sono più che sufficienti (e non semplici) per soddisfare la voglia di conoscere e capire come si stabilizza o meno una pallottola...
Soprattutto ti accorgi che cosa significa balistica applicata...
Fine, stop, alt, per il calcolo della stabilità della pallottola alle varie distanze non ci interessa altro.
Un cordiale saluto, Silvio
non riesco a comprendere perché vai a imbarcarti in calcoli che con la balistica applicata non hanno nulla a che fare.
Intanto parti con una affermazione non corretta relativa alla parte ogivale della pallottola. Quella da 168gr è lunga 0,690" mentre quella da 175 è di 0,710". Poi cambiano l'angolo del boat tail e la relativa lunghezza. In sostanza cambia il coefficiente di forma "i", elemento adimensionale dove gioca in modo rilevante la velocità della pallottola che è determinante, insieme al peso della pallottola, nel calcolo del coefficiente balistico. Per cui i tuoi calcoli su forza peso, forza centrifuga ed altro si basano su assunti dimensionali non corretti. E non tengono conto delle variazioni meteo e geografiche.
Dopo, se vogliamo conoscere il valore di "i" per la palla da 168gr in condizioni ICAO s.l.m., Litz ci dice che è pari 0,574 a 2500fps (CB 0,441 - CD 0,325) e 0,667 a 1500fps (CB 0,379 - CD 0,441). Ovvero all'aumentare di "i" diminuisce il CB ed aumenta il CD. Per la pallottola da 175gr i valori sono 0,547 a 2500fps (CB 0,481 - CD 0,310) e 0,586 a 1500fps (CB 0,449 - CD 0,387). Basta salire a quota 2000m s.l.m. che questi valori cambiano e si devono rifare i calcoli...
Adesso, a prescindere dai valori belli e calcolati (con metodi da laboratorio e radar da parte di Litz), volendo si possono anche sviluppare in proprio i calcoli utilizzando le equazioni previste per il calcolo del CB e del fattore "i". Basta conoscere alcuni dati come la velocità iniziale del proiettile, il suo peso, il CD della pallottola a tale velocità ed il CD di una pallottola standard (G1, G7, etc. ci sono apposite tabelle) alla stessa velocità, ovviamente il suo calibro, etc.. Dopo, il passo successivo, è il calcolo della sua stabilizzazione utilizzando l'equazione di Miller...Se vai in JBM Ballistics, puoi benissimo farti questi calcoli inserendo i valori richiesti per i vari passaggi fino a Miller. Se ci provi, ti accorgi che già questi passaggi sono più che sufficienti (e non semplici) per soddisfare la voglia di conoscere e capire come si stabilizza o meno una pallottola...
Soprattutto ti accorgi che cosa significa balistica applicata...
Fine, stop, alt, per il calcolo della stabilità della pallottola alle varie distanze non ci interessa altro.
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Ecco Mimmo, tanto per restare sul discorso dell’importanza del valore di CB la Sierra ha introdotto sul mercato, dopo venti anni dalla precedente versione, una nuova pallottola Match King, la “Tipped” MK. In altre parole ha leggermente modificato il profilo dell’apice ogivale inserendo una punta in “resina acetalica”. Questa soluzione consente una riduzione della resistenza ed un migliore coefficiente balistico. La casa afferma che questa modifica consentirà alla nuova pallottola di mantenere la velocità supersonica fino alle 1000yard restando nell’ambito delle normali velocità da .308Win, al contrario di quanto avviene con la MK sprovvista di punta.
Tanto per dire che non ci si deve mai distrarre…questa nuova pallottola è stata introdotta sul mercato, dalla Sierra, nel gennaio 2015…io me ne sono accorto solo adesso.
Di seguito le caratteristiche e la pallottola. Come puoi osservare i valori sono diversi (decisamente migliori) rispetto a quelli della 168gr SMK tradizionale.
Un caro saluto, Silvio
Dia. (inches) 0.308
Weight (grains)168
Sectional Density.253
Ballistic Coefficients and Velocity Ranges
.535 @ 2050 fps and above
.521 between 2050 fps and 1650 fps
.480 @ 1650 fps and below
Tanto per dire che non ci si deve mai distrarre…questa nuova pallottola è stata introdotta sul mercato, dalla Sierra, nel gennaio 2015…io me ne sono accorto solo adesso.
Di seguito le caratteristiche e la pallottola. Come puoi osservare i valori sono diversi (decisamente migliori) rispetto a quelli della 168gr SMK tradizionale.
Un caro saluto, Silvio
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.535 @ 2050 fps and above
.521 between 2050 fps and 1650 fps
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Buona giornata a tutti!
Allego l'elenco delle palle della Sierra.
Flavio
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Flavio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
grazie flavio ,
ho estratto due immagini di due palle che mi incuriosiscono , la BlitzKing 40gr e la MacthKing da 90gr
vorrei conoscere la lunghezza della pallotola
ed il passo di rigatura consigliato
P.S. sono stato sul sito della Sierra e per pallottola da 40gr dicono che e per velocità di 4400 fps (che sono 1341m/s) ma per i coefficienti balistici partono come velocità dai 3000 fps (914m/s)
ho estratto due immagini di due palle che mi incuriosiscono , la BlitzKing 40gr e la MacthKing da 90gr
vorrei conoscere la lunghezza della pallotola
ed il passo di rigatura consigliato
P.S. sono stato sul sito della Sierra e per pallottola da 40gr dicono che e per velocità di 4400 fps (che sono 1341m/s) ma per i coefficienti balistici partono come velocità dai 3000 fps (914m/s)
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Buongiorno Mimmo, per la Blitz King da 40gr, appartiene alla serie delle nuove pallottole con la "punta verde" non ti posso accontentare. Quella da 90gr, "vecchia" HPBT MK è lunga 29,67mm e la cosa specifica che può essere utilizzata solo in canne con passo 1:6,5". A questa aggiungo anche la "vecchia" palla da 77gr HPBT MK che misura 25,65mm e la casa indica un passo 1:7" - 1:8". La lunghezza è praticamente identica a quella della nuova "puntaverde" di identico peso. Oltre alla lunghezza totale diversa anche la lunghezza delle singole parti che compongono la pallottola, ovvero parte ogivale, cilindrica e coda. Tutte più lunghe in quella da 90gr. La parte cilindrica che si incide nelle righe è di 0,393" in quella da 90gr contro i 0,370" di quella da 77gr.
La più lunga può essere utilizzata nelle versioni custom degli AR15 solo con il caricamento singolo a mano utilizzando il caricatore solo come "rampa di appoggio" in quanto l cartuccia è troppo lunga per essere inserita nel caricatore.
Solo per darti una idea delle differenze "dimensionali, la MK HPBT più leggera idonea per il passo 1:12" è quella da 52gr che è lunga 18,1mm con la parte cilindrica lunga 4,9mm. La differenza in CB è di 0,219 a a 2500fps per la 52gr contro il 0,514 della pallottola da 90gr...
Tanto per fare un ulteriore confronto, la palla da 90gr VLD della Berger (profilo secante contro quello tangente della Sierra di pari peso) è lunga 32,08mm con un corpo cilindrico di 0.399" ed un CB pari a 0,569 a 2500fps. Anche in questo caso la casa indica un passo massimo da 1:6,5".
Questi esempi dovrebbero ribadire l'importanza del fattore "i" nel calcolo del valore di CB...
Un cordiale saluto, Silvio
La più lunga può essere utilizzata nelle versioni custom degli AR15 solo con il caricamento singolo a mano utilizzando il caricatore solo come "rampa di appoggio" in quanto l cartuccia è troppo lunga per essere inserita nel caricatore.
Solo per darti una idea delle differenze "dimensionali, la MK HPBT più leggera idonea per il passo 1:12" è quella da 52gr che è lunga 18,1mm con la parte cilindrica lunga 4,9mm. La differenza in CB è di 0,219 a a 2500fps per la 52gr contro il 0,514 della pallottola da 90gr...
Tanto per fare un ulteriore confronto, la palla da 90gr VLD della Berger (profilo secante contro quello tangente della Sierra di pari peso) è lunga 32,08mm con un corpo cilindrico di 0.399" ed un CB pari a 0,569 a 2500fps. Anche in questo caso la casa indica un passo massimo da 1:6,5".
Questi esempi dovrebbero ribadire l'importanza del fattore "i" nel calcolo del valore di CB...
Un cordiale saluto, Silvio
- Silvio Biagini
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Per la velocità della palla, si deve vedere anche "da dove viene sparata". Se utilizzi la 40gr in un .222 puoi aver una Vo massima intorno ai 3400fps (1036m/sec). Se, invece, la carichi in un .224 Weatherby Magnum andiamo sui 4100fps (1249M7sec) . Se andiamo ad un 22-250 Ackley Improved diventano 4300fps (1310m/sec). Comunque, nel manuale della Sierra questa pallottola c'è (la Blitz King) e per quanto riguarda il CB dice che si considera 0,196 da 3350fps in sù.
Una buona giornata a te e gli amici, Silvio
P.S. La Blitz King da 40gr dovrebbe essere lunga 17,02mm...non so dirti la lunghezza della parte cilindrica della pallottola.
Dimenticavo, per la 40gr SBK il passo consigliato è 1:14".
Chiedo scusa a Flavio se l'ho preceduto, ma avevo questi dati sottomano per un altro lavoro...
Una buona giornata a te e gli amici, Silvio
P.S. La Blitz King da 40gr dovrebbe essere lunga 17,02mm...non so dirti la lunghezza della parte cilindrica della pallottola.
Dimenticavo, per la 40gr SBK il passo consigliato è 1:14".
Chiedo scusa a Flavio se l'ho preceduto, ma avevo questi dati sottomano per un altro lavoro...
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
GRAZIE....grazie...grazie al mio carissimo Silvio.
P.S. Silvio , citi spesso "secante" e "tangente" ,
per chi lettore non lo sapesse...
chiarisci gentilmente che e il raccordo tra ogiva e corpo (che io mi accontento di quel che mi viene)
P.S. Silvio , citi spesso "secante" e "tangente" ,
per chi lettore non lo sapesse...
chiarisci gentilmente che e il raccordo tra ogiva e corpo (che io mi accontento di quel che mi viene)
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
sto meditando sulla preziosa informazione fornitami da Silvio riguardo la lunghezza della palla da 222 con punta in plastica,
una ordinaria pallottola da 40gr in 22 e normalmente lunga sui 13...14mm
questa nuova pallottola con punta in plastica e 17,02mm
e logico che tra le due pallottole oltre la semplice lunghezza visiva quel che veramente aumenta e la distanza tra punto di baricentro e punto di resistenza.
questo conosciutissimo da oltre un secolo "trucco" tecnico di aumentare artificialmente la distanza tra baricentro e centro di spinta (che ho utilizzato anche io) ha lo scopo di adattare la stabilità di una palla leggera alla alta rotazione. (o instabile all'impatto)
nel mio caso di adeguare una palla leggera ad un passo veloce come il mio 12"
nel caso della 22-250 e simili di adattare una palla leggera ad un passo da 14" che a oltre 1300 m/s renderebbe iperstabile una ordinaria pallottola da 40gr in piombo-ottone (punto di baricentro e punto di spinta molto più vicini)
secondo me (mia opinione personale) se la palla con punta in resina viene spinta in una 222rem con passo da 14" a 1050m/s e possibile che sia ipostabilizzata e che non dia risultati entusiasmanti rispetto ad una stessa palla ordinaria sempre da 40gr
ma ripeto questo e mia stima personale e sarei curioso di sapere se un qualcuno ha provato sul campo sta nuova palla
una ordinaria pallottola da 40gr in 22 e normalmente lunga sui 13...14mm
questa nuova pallottola con punta in plastica e 17,02mm
e logico che tra le due pallottole oltre la semplice lunghezza visiva quel che veramente aumenta e la distanza tra punto di baricentro e punto di resistenza.
questo conosciutissimo da oltre un secolo "trucco" tecnico di aumentare artificialmente la distanza tra baricentro e centro di spinta (che ho utilizzato anche io) ha lo scopo di adattare la stabilità di una palla leggera alla alta rotazione. (o instabile all'impatto)
nel mio caso di adeguare una palla leggera ad un passo veloce come il mio 12"
nel caso della 22-250 e simili di adattare una palla leggera ad un passo da 14" che a oltre 1300 m/s renderebbe iperstabile una ordinaria pallottola da 40gr in piombo-ottone (punto di baricentro e punto di spinta molto più vicini)
secondo me (mia opinione personale) se la palla con punta in resina viene spinta in una 222rem con passo da 14" a 1050m/s e possibile che sia ipostabilizzata e che non dia risultati entusiasmanti rispetto ad una stessa palla ordinaria sempre da 40gr
ma ripeto questo e mia stima personale e sarei curioso di sapere se un qualcuno ha provato sul campo sta nuova palla
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Buongiorno Mimmo,
tu dici
..."secondo me (mia opinione personale) se la palla con punta in resina viene spinta in una 222rem con passo da 14" a 1050m/s e possibile che sia ipostabilizzata e che non dia risultati entusiasmanti rispetto ad una stessa palla ordinaria sempre da 40gr"...
non so su quali basi fondi la tua opinione, hai fatto i calcoli con l'equazione di Miller? Io non li ho fatti, al limite può essere iperstabilizzata.
Il manuale della Sierra, infatti, indica come "velocità accurata" i 3200fps (975,36m/sec).
Qualche calcolo potrebbe aiutare...adesso non ho tempo, più tardi forse.
Buonagiornata, Silvio
tu dici
..."secondo me (mia opinione personale) se la palla con punta in resina viene spinta in una 222rem con passo da 14" a 1050m/s e possibile che sia ipostabilizzata e che non dia risultati entusiasmanti rispetto ad una stessa palla ordinaria sempre da 40gr"...
non so su quali basi fondi la tua opinione, hai fatto i calcoli con l'equazione di Miller? Io non li ho fatti, al limite può essere iperstabilizzata.
Il manuale della Sierra, infatti, indica come "velocità accurata" i 3200fps (975,36m/sec).
Qualche calcolo potrebbe aiutare...adesso non ho tempo, più tardi forse.
Buonagiornata, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
ciao Silvio, provato appena adesso su un link che permette di usare la formula di Miller
i dati inseriti
975m/s
5.70mm calibro
40gr peso
14" rigatura
lunghezza palla 13,5mm = 1.822
lunghezza palla 17.02mm = 0,963
P.S. stamattina quando scritto il post (di getto) ho fatto male a non fare questi calcoli a postarli (nel precedente post)
il fatto che una palla lunga 17mm da 40gr spinta a 750m/s su 12" formata da piombo/plastica la iniziai a fare mesi fa e a quel numero di giri mi dava a100m ampie rosate e fori leggermente ovalizzati (posso rifare la prova e postare le foto) segno che la palla sul bersaglio era leggermente inclinata, alche' ho incominciato a modificare la punta (diversa aerodinamica) perdendo tempo, e successivamente a tagliarla riducendo la lunghezza (e di conseguenza lo spazio tra baricentro e resistenza).
975m/s in 14" danno 2741,844 g/s
750m/s in 12" danno 2460,629 g/s
ci sono circa 300 g/s e non credo siano sufficienti a stabilizzarla se paragonati a quello che gli danno a 1300m/s in canna da 14"
i dati inseriti
975m/s
5.70mm calibro
40gr peso
14" rigatura
lunghezza palla 13,5mm = 1.822
lunghezza palla 17.02mm = 0,963
P.S. stamattina quando scritto il post (di getto) ho fatto male a non fare questi calcoli a postarli (nel precedente post)
il fatto che una palla lunga 17mm da 40gr spinta a 750m/s su 12" formata da piombo/plastica la iniziai a fare mesi fa e a quel numero di giri mi dava a100m ampie rosate e fori leggermente ovalizzati (posso rifare la prova e postare le foto) segno che la palla sul bersaglio era leggermente inclinata, alche' ho incominciato a modificare la punta (diversa aerodinamica) perdendo tempo, e successivamente a tagliarla riducendo la lunghezza (e di conseguenza lo spazio tra baricentro e resistenza).
975m/s in 14" danno 2741,844 g/s
750m/s in 12" danno 2460,629 g/s
ci sono circa 300 g/s e non credo siano sufficienti a stabilizzarla se paragonati a quello che gli danno a 1300m/s in canna da 14"
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Mimmo, una cosa per volta.
Per avere un confronto, parti dal dato della Sierra. Se la casa ha verificato che con passo 1:14" e Vo pari a 975,36m/sec la palla da 40gr Blitz King raggiunge l'accuratezza nel tiro (ricordiamoci sempre che una "eccessiva" Vo aumenta la resistenza secondo i principi fisico matematici riportati nel cap. VIII del testo Ballistics), a mio modesto parere il valore di SG che esce dal calcolo con Miller (inserendo i dati della Sierra) dovrebbe costituire il punto di riferimento.
Prova prima a fare questo calcolo, dopo, si può iniziare un confronto. Non ti fermare al numero di giri, vai al valore di SG. E' questo che fa testo.
CI sentiamo dopo, un caro saluto, Silvio
Per avere un confronto, parti dal dato della Sierra. Se la casa ha verificato che con passo 1:14" e Vo pari a 975,36m/sec la palla da 40gr Blitz King raggiunge l'accuratezza nel tiro (ricordiamoci sempre che una "eccessiva" Vo aumenta la resistenza secondo i principi fisico matematici riportati nel cap. VIII del testo Ballistics), a mio modesto parere il valore di SG che esce dal calcolo con Miller (inserendo i dati della Sierra) dovrebbe costituire il punto di riferimento.
Prova prima a fare questo calcolo, dopo, si può iniziare un confronto. Non ti fermare al numero di giri, vai al valore di SG. E' questo che fa testo.
CI sentiamo dopo, un caro saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Per Mimmo, ti servono i dati di ricarica del manuale Sierra?
Saluti, Flavio
Saluti, Flavio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Un cenno a profilo tangente, secante e ibrido. Ci aiuta la sintesi fatta dalla Berger nello schema allegato. La casa indica i pro ed i contro dei due profili "standard". Quello tangente consente un miglior raccordo tra la parte ogivale e quella cilindrica della pallottola e favorisce l'auto allineamento della stessa nell'inizio rigatura. Per contro ha un CB più basso, maggiore resistenza, rispetto ad un profilo secante. Questo secondo profilo, che la Berger denomina anche VLD (Very Low Drag) presenta appunto il vantaggio di un CB molto alto e quindi una resistenza molto minore all'avanzamento. Lo abbiamo visto nel confronto dei valori riportati qualche intervento più sopra tra una pallottola SMK (profilo tangente standard) ed una pallottola della Berger di identico peso ma con profilo VLD. Tuttavia queste pallottole presentano lo svantaggio di non auto centrarsi come le prime.
Queste differenze hanno portato ad evidenziare la necessità di avere un diverso angolo di attacco dell'inizio delle righe, quindi canne con profilo di rigatura studiato per poter utilizzare uno dei due tipi.
La Berger ha introdotto le VLD a profilo misto con la parte anteriore del tratto ogivale con profilo secante che diventa poi tangente quando arriva al raccordo con il tratto cilindrico. Con questo accorgimento, quale che sia l'angolo di inizio righe il proiettile si auto centra dopo il breve tragitto del free bore.
Dopo lo schema una foto della pallottola ibrida.
Cercando questo schema della Berger (l'avevo inserito in un commento in altra sede) ho trovato anche una "radiografia" che illustra il passaggio di un proiettile attraverso le varie fasi di velocità. Credo che la sequenza delle immagini sia sufficientemente auto esplicativa. Da osservare come, nel rallentamento della pallottola, la godronatura della classica pallottola militare (qui siamo in presenza di una palla FMJ svizzera) sia un punto sensibile. Infatti, la tendenza "moderna", nelle pallottole da tiratore scelto è quella di evitare la classica godronatura o quanto meno ridurla al massimo al fine di diminuire tutte le interruzioni nell'omogeneità della superficie che offrono un aumento di resistenza.
Un cordiale saluto, Silvio
Queste differenze hanno portato ad evidenziare la necessità di avere un diverso angolo di attacco dell'inizio delle righe, quindi canne con profilo di rigatura studiato per poter utilizzare uno dei due tipi.
La Berger ha introdotto le VLD a profilo misto con la parte anteriore del tratto ogivale con profilo secante che diventa poi tangente quando arriva al raccordo con il tratto cilindrico. Con questo accorgimento, quale che sia l'angolo di inizio righe il proiettile si auto centra dopo il breve tragitto del free bore.
Dopo lo schema una foto della pallottola ibrida.
Cercando questo schema della Berger (l'avevo inserito in un commento in altra sede) ho trovato anche una "radiografia" che illustra il passaggio di un proiettile attraverso le varie fasi di velocità. Credo che la sequenza delle immagini sia sufficientemente auto esplicativa. Da osservare come, nel rallentamento della pallottola, la godronatura della classica pallottola militare (qui siamo in presenza di una palla FMJ svizzera) sia un punto sensibile. Infatti, la tendenza "moderna", nelle pallottole da tiratore scelto è quella di evitare la classica godronatura o quanto meno ridurla al massimo al fine di diminuire tutte le interruzioni nell'omogeneità della superficie che offrono un aumento di resistenza.
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
non sapevo che ci fossero "ibridi" con parte di ogiva secante e il finale tangente.
continuando quanto scritto da Silvio
la tangente e una retta che sfiora una curva o cerchio, il secante e il prolungamento del raggio fin che incontri la tangente e formi la ipotenusa di un triangolo rettangolo.
e questa e la secca definizione buona per la scuola media quando si usa in geometria e trigonometria.
riguardo l'uso nella progettazione di una pallottola (non so il perchè) si decise che quando il valore dell'angolo "X" (nel disegno che allego) era inferiore ad un riferimento la ogiga e "secante" , quando l'angolo "X" era maggiore si definiva "tangente"
il raccordo e importante (come già accennato da Silvio) per i filetti fluidi che scorrendovi sopra sono soggetti eventualmente a distacco e potrebbero creare disturbo (in altro 3D dovrei aver accennato ai filetti fluidi che si distaccano negli angoli).
P.S.
da qualche parte ho le formule per calcolare il tutto , dal volume della ogiva al raccordo se secante o tangente......
non li ho mai usati, quando ho creato la ogiva conica a 7 gradi mi e venuta concava ....
non sono mai riuscito a rispettare un disegno , figuratevi se potevo rispettare quei calcoli micrometri
e che sono? ...... la fiocchi
continuando quanto scritto da Silvio
la tangente e una retta che sfiora una curva o cerchio, il secante e il prolungamento del raggio fin che incontri la tangente e formi la ipotenusa di un triangolo rettangolo.
e questa e la secca definizione buona per la scuola media quando si usa in geometria e trigonometria.
riguardo l'uso nella progettazione di una pallottola (non so il perchè) si decise che quando il valore dell'angolo "X" (nel disegno che allego) era inferiore ad un riferimento la ogiga e "secante" , quando l'angolo "X" era maggiore si definiva "tangente"
il raccordo e importante (come già accennato da Silvio) per i filetti fluidi che scorrendovi sopra sono soggetti eventualmente a distacco e potrebbero creare disturbo (in altro 3D dovrei aver accennato ai filetti fluidi che si distaccano negli angoli).
P.S.
da qualche parte ho le formule per calcolare il tutto , dal volume della ogiva al raccordo se secante o tangente......
non li ho mai usati, quando ho creato la ogiva conica a 7 gradi mi e venuta concava ....
non sono mai riuscito a rispettare un disegno , figuratevi se potevo rispettare quei calcoli micrometri

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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Buongiorno a Mimmo e a tutti gli amici.
Pur essendo tutt’altro tipo di palla che quella creata da Mimmo, può essere interessante il grafico della stabilità in funzione del passo di rigatura della canna.
Un cordiale saluto, Flavio
Pur essendo tutt’altro tipo di palla che quella creata da Mimmo, può essere interessante il grafico della stabilità in funzione del passo di rigatura della canna.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
interessante la tabella sopra postata da fdm, la riepilogo:
palla da 39 grani cal. 222
lunghezza totale 16,4mm di cui 10,1mm di ogiva
con velocità iniziale di 1204m/s
tirata in canna con passo da 14"
segue una altra tabella , immagino la stessa palla alla stessa velocita iniziale, ma con diversi passi di rigatura e si hanno diversi livelli di stabilizzazione.
a mio parere e la seconda tabella la interessante , dove ad una maggiore o minore velocita di rotazione si ha una maggiore o minore stabilizzazione (ipo-iper-stabilizzazione)
questo e quel che io ho capito.
e questo mi porta a successive speculazioni
come adeguarsi alla unica rigatura che si possiede ?
palla da 39 grani cal. 222
lunghezza totale 16,4mm di cui 10,1mm di ogiva
con velocità iniziale di 1204m/s
tirata in canna con passo da 14"
segue una altra tabella , immagino la stessa palla alla stessa velocita iniziale, ma con diversi passi di rigatura e si hanno diversi livelli di stabilizzazione.
a mio parere e la seconda tabella la interessante , dove ad una maggiore o minore velocita di rotazione si ha una maggiore o minore stabilizzazione (ipo-iper-stabilizzazione)
questo e quel che io ho capito.
e questo mi porta a successive speculazioni
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
...."e questo mi porta a successive speculazioni
come adeguarsi alla unica rigatura che si possiede ?"....
elementare Watson (Mimmo)... usando la palla giusta alla velocità giusta...
come pensi che sia stato costruito quel grafico?
Un cordiale saluto, Silvio
come adeguarsi alla unica rigatura che si possiede ?"....
elementare Watson (Mimmo)... usando la palla giusta alla velocità giusta...
come pensi che sia stato costruito quel grafico?
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
velocità giusta = un certo numero di giriSilvio Biagini ha scritto:...."e questo mi porta a successive speculazioni
come adeguarsi alla unica rigatura che si possiede ?"....
elementare Watson (Mimmo)... usando la palla giusta alla velocità giusta...
come pensi che sia stato costruito quel grafico?
Un cordiale saluto, Silvio
velocità giusta = una certa resistenza atmosferica
pallottola giusta = una certa massa che unita alla velocità giusta da una certa forza alla rotazione (centrifuga)
pallottola giusta = con la sua forma unita alla resistenza atmosferica da un certo braccio di forza che facendo fulcro sul centro della massa della pallottola (baricentro) tende a ribaltare la pallottola
ribaltamento contrastato dal.........
giusto numero di giri dato dalla giusta velocità
....al che il cane si e morso la coda
credo di non aver dimenticato nulla

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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Dai Mimmo...è semplice...
ripeto la domanda ..."come pensi che sia stato costruito quel grafico?"...
Ovviamente applicando l'equazione di Miller. Se tu fissi dei valori, come tipo di palla, velocità alla bocca, CB, peso, lunghezza, valori di atmosfera standard o specifici, etc. e vari solo il passo di rigatura ti varia il valore di SG.
Pertanto hai la possibilità di costruirti un tuo grafico per la tua pallottola. Tenendo presente quanto dice la GS custom (ottime e costose pallottole monolitiche) sai che alla bocca il tuo SG deve essere minimo 1,5 per tirare fino a 500m. Dopo può scendere a 1,2 per il semplice motivo che scende la V. Sappiamo, però, che Litz ci dice che rifacendo i calcoli con la V residua il valore di SG tende ad aumentare.
Se ti vuoi divertire a creare un tuo grafico e ad avere informazioni sul valore di SG che ottieni, oltre al software di Flavio, puoi utilizzare il "Twist Rate Stability Calculator - Berger Bullets" che è on line. Basta inserire i valori noti sopra citati e variare il passo di rigatura per leggere sotto l'analisi del risultato (instabile, marginalmente stabile, ampiamente stabile) con commenti vari.
Ovviamente puoi anche imporre pallottola, condi meteo, valore di rigatura e, variando solo la Vo, individuare il corretto valore di SG.
Il tuo obiettivo è conoscere la stabilità della tua pallottola sparata nel tuo passo di rigatura?...con l'equazione di Miller individui la corretta Vo che deve possedere....oppure puoi fissare Vo, passo di rigatura, condi meteo e valore di SG e individuare la pallottola che meglio risponde ai dati imposti...lo stesso programma della berger ti aiuta offrendoti una scelta di pesi alternativi...
Mimmo, veramente, continui a renderti la vita inutilmente difficile scomponendo il "problema stabilità" nelle varie componenti come il calcolo del valore di RPM, del Cd e così via.
Un caro saluto, Silvio
ripeto la domanda ..."come pensi che sia stato costruito quel grafico?"...
Ovviamente applicando l'equazione di Miller. Se tu fissi dei valori, come tipo di palla, velocità alla bocca, CB, peso, lunghezza, valori di atmosfera standard o specifici, etc. e vari solo il passo di rigatura ti varia il valore di SG.
Pertanto hai la possibilità di costruirti un tuo grafico per la tua pallottola. Tenendo presente quanto dice la GS custom (ottime e costose pallottole monolitiche) sai che alla bocca il tuo SG deve essere minimo 1,5 per tirare fino a 500m. Dopo può scendere a 1,2 per il semplice motivo che scende la V. Sappiamo, però, che Litz ci dice che rifacendo i calcoli con la V residua il valore di SG tende ad aumentare.
Se ti vuoi divertire a creare un tuo grafico e ad avere informazioni sul valore di SG che ottieni, oltre al software di Flavio, puoi utilizzare il "Twist Rate Stability Calculator - Berger Bullets" che è on line. Basta inserire i valori noti sopra citati e variare il passo di rigatura per leggere sotto l'analisi del risultato (instabile, marginalmente stabile, ampiamente stabile) con commenti vari.
Ovviamente puoi anche imporre pallottola, condi meteo, valore di rigatura e, variando solo la Vo, individuare il corretto valore di SG.
Il tuo obiettivo è conoscere la stabilità della tua pallottola sparata nel tuo passo di rigatura?...con l'equazione di Miller individui la corretta Vo che deve possedere....oppure puoi fissare Vo, passo di rigatura, condi meteo e valore di SG e individuare la pallottola che meglio risponde ai dati imposti...lo stesso programma della berger ti aiuta offrendoti una scelta di pesi alternativi...
Mimmo, veramente, continui a renderti la vita inutilmente difficile scomponendo il "problema stabilità" nelle varie componenti come il calcolo del valore di RPM, del Cd e così via.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
caro Silvio un "normale" avrebbe fatto come sopra citiSilvio Biagini ha scritto:cut...cut...
Mimmo, veramente, continui a renderti la vita inutilmente difficile scomponendo il "problema stabilità" nelle varie componenti come il calcolo del valore di RPM, del Cd e così via.
Un caro saluto, Silvio
io mi sarei fatto prestare una serie di carabine con canna di uguale calibro e lunghezza ma con passo diverso
ed avrei provato sul campo a varie distanze le rosate che avrebbero fatto una stessa cartuccia

bisogna pur impegrarsela la vita in qualche modo

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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
...."bisogna pur impegrarsela la vita in qualche modo"....
Sei unico Mimmo, veramente unico mio caro amico...
se sapessi fare le caricature ti "confezionerei" uno stemmo araldico con il motto "AD COMPLICATIO TENDO SEMPER"...
Un caro saluto, Silvio
Sei unico Mimmo, veramente unico mio caro amico...
se sapessi fare le caricature ti "confezionerei" uno stemmo araldico con il motto "AD COMPLICATIO TENDO SEMPER"...
Un caro saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Bel motto! Io gli farei un tattoo con la scritta: "vedo il meglio ed al peggior mi appiglio" 

L'ignorante parla a vanvera.L'intelligente parla al momento opportuno.Il saggio parla solo se interrogato.'O fess parla sempre -Principe Antonio De'Curtis-detto Totò.
-A well regulated militia being necessary to the security of a free state,
the right of the people to keep and bear arms shall not be infringed.
NORINCO proudly owner.
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- Silvio Biagini
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Ottima idea anche questa...
Domani e dopodomani vado ad esaminare po' di aspiranti selecontrollori...ho preparato le domande...e poi la verifica ai tiri.
Auguro a tutti un buon week end
Domani e dopodomani vado ad esaminare po' di aspiranti selecontrollori...ho preparato le domande...e poi la verifica ai tiri.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
in questi giorni mi sto studiando la formula di Don Miller sulla stabilità, che ho trovato in questo link :
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Miller_twist_rule
geniale nella sua estrema semplicità, mi meraviglia che non considera la resistenza della atmosfera , utilizza soltanto la velocità , la rotazione, la massa, la lunghezza e il diametro del proiettile.
"Cuba" la palla con le sue tre dimensioni e probabilmente rileva il baricentro dalla forma dimensionale,
per il centro di resistenza , non ho idea come faccia.
il link dice che e una versione moderna di Greenhill .......ma lui considera la densità del atmosfera (di conseguenza la resistenza)
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Miller_twist_rule
geniale nella sua estrema semplicità, mi meraviglia che non considera la resistenza della atmosfera , utilizza soltanto la velocità , la rotazione, la massa, la lunghezza e il diametro del proiettile.
"Cuba" la palla con le sue tre dimensioni e probabilmente rileva il baricentro dalla forma dimensionale,
per il centro di resistenza , non ho idea come faccia.
il link dice che e una versione moderna di Greenhill .......ma lui considera la densità del atmosfera (di conseguenza la resistenza)
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Leggi bene Mimmo...
..."mi meraviglia che non considera la resistenza della atmosfera"...
non è vero, l'assume costante
..."Note that the constant 30 is Miller roughly approximating the velocity as 2800 ft/sec, standard temperature (59 degrees Fahrenheit), and pressure (750 mm Hg and 78% humidity) in the equation."...
Miller nella sua equazione impone altri valori come costanti (come la velocità).
..."per il centro di resistenza , non ho idea come faccia"...
Anche in questo caso è presa come costante
..."note that the denominator in Miller's equation is based upon the relative shape of a modern bullet. l(1+l^2")"...
Nelle applicazioni dell'equazione di Miller disponibili in rete in diversi software "free", invece, non vengono "imposte" costanti.
Un cordiale saluto, Silvio
..."mi meraviglia che non considera la resistenza della atmosfera"...
non è vero, l'assume costante
..."Note that the constant 30 is Miller roughly approximating the velocity as 2800 ft/sec, standard temperature (59 degrees Fahrenheit), and pressure (750 mm Hg and 78% humidity) in the equation."...
Miller nella sua equazione impone altri valori come costanti (come la velocità).
..."per il centro di resistenza , non ho idea come faccia"...
Anche in questo caso è presa come costante
..."note that the denominator in Miller's equation is based upon the relative shape of a modern bullet. l(1+l^2")"...
Nelle applicazioni dell'equazione di Miller disponibili in rete in diversi software "free", invece, non vengono "imposte" costanti.
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
caro Silvio, io traducono con google,
ho letto che usa le "costanti" di valori standard ma non ho capito nella formula dove li inserisce.
greenhill addirittura la velocità angolare con valore in radianti , Miller solo come rotazione
ho letto che usa le "costanti" di valori standard ma non ho capito nella formula dove li inserisce.
greenhill addirittura la velocità angolare con valore in radianti , Miller solo come rotazione
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Te le ho scritte sopra Mimmo, il valore 30 e il valore l(1+l^2). Il secondo è un profilo "fisso" non valido, per esempio, per le VLD. Nel calcolo del numero di giri, poi, Miller mette come costante il valore di Sg pari a 2.0.
Per quanto riguarda Greenhill, il discorso del misurare la velocità in radianti è il minore dei problemi. Nella sua equazione entrano in gioco variabili più complesse.
Google, poi, nelle sue traduzioni "tecniche" non è attendibile in quanto non coglie "le sfumature".
Se vuoi sapere qualcosa di più di Miller e altri studiosi della stabilizzazione dei proietti cerca con calma qualcosa in italiano.
Un cordiale saluto, Silvio
Per quanto riguarda Greenhill, il discorso del misurare la velocità in radianti è il minore dei problemi. Nella sua equazione entrano in gioco variabili più complesse.
Google, poi, nelle sue traduzioni "tecniche" non è attendibile in quanto non coglie "le sfumature".
Se vuoi sapere qualcosa di più di Miller e altri studiosi della stabilizzazione dei proietti cerca con calma qualcosa in italiano.
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
si Silvio, adesso ho afferrato
il numero fisso "30" che miller moltiplica per la massa credevo fosse un qualcosa che convertiva la unità di misura in altro (come quando si moltiplicano i secondi per 60 e si hanno in minuti o si dividono i Cm per 100 per avere il valore in metri).
comunque...... con calma ricerco
il numero fisso "30" che miller moltiplica per la massa credevo fosse un qualcosa che convertiva la unità di misura in altro (come quando si moltiplicano i secondi per 60 e si hanno in minuti o si dividono i Cm per 100 per avere il valore in metri).
comunque...... con calma ricerco
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Sì Mimmo, l'equazione di Miller presa come "studio" per perfezionare/semplificare quella di Greenhill (non dimentichiamo che è piuttosto "antica") è interessante per capire come si arriva a determinati risultati. Come in molti studi vengono fissati dei paletti con delle costanti che aiutano a verificare il procedimento applicato.
Dal punto di vista pratico, come ho suggerito più sopra, è meglio utilizzare un software dedicato dove anche le costanti utilizzate da Miller possono variare non tanto per incrementare l'accuratezza dei dati quanto per poter disporre dei risultati in modo immediato (sicuro nei calcoli) e specifico al caso preso in esame.
Prima di scrivere queste righe ho fatto una prova inserendo i dati dell'esempio del 30.06 nel software della Berger e i risultati coincidono, ovviamente. Al limite, inserendo il dato specifico del CB della pallottola presa in esame (una Nosler Partition Protected Point lunga 1.180", CB 0.361) al posto del profilo generico utilizzato da Miller, si ottiene una migliore approssimazione.
Un caro saluto, Silvio
Dal punto di vista pratico, come ho suggerito più sopra, è meglio utilizzare un software dedicato dove anche le costanti utilizzate da Miller possono variare non tanto per incrementare l'accuratezza dei dati quanto per poter disporre dei risultati in modo immediato (sicuro nei calcoli) e specifico al caso preso in esame.
Prima di scrivere queste righe ho fatto una prova inserendo i dati dell'esempio del 30.06 nel software della Berger e i risultati coincidono, ovviamente. Al limite, inserendo il dato specifico del CB della pallottola presa in esame (una Nosler Partition Protected Point lunga 1.180", CB 0.361) al posto del profilo generico utilizzato da Miller, si ottiene una migliore approssimazione.
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- mimmo002
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
carissimo Silvio, ricapitolo per vedere se ho afferrato (o aspettare correzione)Silvio Biagini ha scritto:Sì Mimmo, l'equazione di Miller presa come "studio" per perfezionare/semplificare quella di Greenhill (non dimentichiamo che è piuttosto "antica") è interessante per capire come si arriva a determinati risultati. Come in molti studi vengono fissati dei paletti con delle costanti che aiutano a verificare il procedimento applicato.
Dal punto di vista pratico, come ho suggerito più sopra, è meglio utilizzare un software dedicato dove anche le costanti utilizzate da Miller possono variare non tanto per incrementare l'accuratezza dei dati quanto per poter disporre dei risultati in modo immediato (sicuro nei calcoli) e specifico al caso preso in esame.
Prima di scrivere queste righe ho fatto una prova inserendo i dati dell'esempio del 30.06 nel software della Berger e i risultati coincidono, ovviamente. Al limite, inserendo il dato specifico del CB della pallottola presa in esame (una Nosler Partition Protected Point lunga 1.180", CB 0.361) al posto del profilo generico utilizzato da Miller, si ottiene una migliore approssimazione.
Un caro saluto, Silvio
il Miller nella sua usa formula "generalizza" utilizzando pallottole "normali e ordinarie" formate da piombo-ottone , omogene nel nucleo, con camicia di giusto spessore, e con una ogiva "stardard"
nel momente che si utilizza una qualche pallottola dove il nucleo non e omogeneo (cavità eccessiva, punta il plastica, metalli non ordinari ecc...ecc...)
nell'uso della formula si deve fare attenzione...... al limite inserire un qualche "correttivo" (?)
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Mio caro amico, possiamo dire che Miller ha elaborato una equazione (il termine "formula" è un po' improprio) dove alcuni valori più che "generalizzati" sono stati assunti come "costanti" in quanto le loro variazioni potevano, all'epoca, essere considerate ininfluenti ai fini dei risultati.
Oggi entrano in gioco diverse innovazioni, sia nei materiali che nei profili aerodinamici, che richiedono (direi impongono) la necessità di prendere in considerazione numerose variabili. Ricordiamoci sempre che è la sommatoria delle variabili a fare la diversità dei risultati.
Per esempio è sufficiente prendere in considerazione, come citi, l'evoluzione dei materiali utilizzati per le pallottole. Oggi a parità di peso tra monolitiche e camiciate entra in gioco la lunghezza. Non solo, la lunghezza può fare la differenza, sempre a parità di peso, tra pallottole con diverso profilo ogivale (i famosi secante, tangente, ibrido).
Alcuni software (adesso non ricordo quale esattamente) richiedono di segnalare anche la presenza della punta in plastica...quindi come vedi le variabili che vengono prese in considerazione non solo comprendono anche quelle che, per motivi di studio, erano prese come costanti da Miller ma ne sono introdotte altre che all'epoca di tale studio non erano tipiche delle moderne pallottole.
Potremmo chiamarli "correttivi", come dici te, ma credo sia più corretto chiamarli semplicemente variabili.
Auguro a te e a tutti gli amici una buona notte senza incubi balistici..., Silvio
Oggi entrano in gioco diverse innovazioni, sia nei materiali che nei profili aerodinamici, che richiedono (direi impongono) la necessità di prendere in considerazione numerose variabili. Ricordiamoci sempre che è la sommatoria delle variabili a fare la diversità dei risultati.
Per esempio è sufficiente prendere in considerazione, come citi, l'evoluzione dei materiali utilizzati per le pallottole. Oggi a parità di peso tra monolitiche e camiciate entra in gioco la lunghezza. Non solo, la lunghezza può fare la differenza, sempre a parità di peso, tra pallottole con diverso profilo ogivale (i famosi secante, tangente, ibrido).
Alcuni software (adesso non ricordo quale esattamente) richiedono di segnalare anche la presenza della punta in plastica...quindi come vedi le variabili che vengono prese in considerazione non solo comprendono anche quelle che, per motivi di studio, erano prese come costanti da Miller ma ne sono introdotte altre che all'epoca di tale studio non erano tipiche delle moderne pallottole.
Potremmo chiamarli "correttivi", come dici te, ma credo sia più corretto chiamarli semplicemente variabili.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
AFFERRATO
continuando il mio riepilogo ,ho estratto dal catalogo Sierra la immagine di alcune pallottole da 150gr cal.308 e
considerando la RN e la SPT
come valore sarebbero:
m = 150
d = 0.308
l = .......e questo valore che varia che da il valore finale diverso. ( con uguale velocità iniziale)
se per ipotesi:
aplicassimo in punta alla palla RN una leggera "protesi" in plastica (che non faccia variare il peso finale) rendendo la palla RN uguale come lunghezza alla palla SPT
logicamente con questo "nuova" lunghezza artificiale della palla RN la equazione di Miller verrebbe "ingannata" dando il valore di passo di rigatura idonea per la palla SPT ,
ma che sarebbe diversa fisicamente con quella sua punta in plastica (tra le due palle e diversa la posizione del punto di baricentro e del punto di resistenza)
continuando il mio riepilogo ,ho estratto dal catalogo Sierra la immagine di alcune pallottole da 150gr cal.308 e
considerando la RN e la SPT
come valore sarebbero:
m = 150
d = 0.308
l = .......e questo valore che varia che da il valore finale diverso. ( con uguale velocità iniziale)
se per ipotesi:
aplicassimo in punta alla palla RN una leggera "protesi" in plastica (che non faccia variare il peso finale) rendendo la palla RN uguale come lunghezza alla palla SPT
logicamente con questo "nuova" lunghezza artificiale della palla RN la equazione di Miller verrebbe "ingannata" dando il valore di passo di rigatura idonea per la palla SPT ,
ma che sarebbe diversa fisicamente con quella sua punta in plastica (tra le due palle e diversa la posizione del punto di baricentro e del punto di resistenza)
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Buongiorno Mimmo,
premesso che noi (almeno io) non sappiamo dove si collocano esattamente il CG ed il CR in ognuna delle pallottole sopra riportate, dobbiamo convenire che una modifica al profilo ogivale (in qualsiasi modo venga ottenuta) comporta una variazione dell'attitudine del proiettile nei confronti della resistenza offerta dal fluido atmosfera.
Tu puoi benissimo aggiungere una punta in plastica alla pallottola RN con l'avvertenza, però, che la parte ogivale originale ed il nuovo apice siano rastremati in modo da ottenere un profilo aerodinamico corretto e regolare. In sostanza dovresti modificare il raggio di ogiva e quindi tornare al profilo spitzer con un valore di CB diverso da quello originale della RN.
Né più né meno di quanto elaborato agli inizi del secolo scorso passando dalle pesanti RN alle più leggere spitzer nelle munizioni dei fucili militari. In altre parole non è sufficiente "allungare" una pallottola con una protesi, devi ricalcolare il suo CB perché vari il suo coefficiente di forma "i". Non dimenticare poi che a parità di peso, la diversa lunghezza di identiche pallottole oltre a comportare un diverso profilo ogivale comporta anche una diversa lunghezza della parte cilindrica del corpo.
Nel calcolo del valore di Sg tra le variabili che entrano in gioco ci sono la lunghezza, la massa del proiettile, la velocità e il valore di CB. Ne consegue che tu non inganni il software perché gli inserisci dei dati balisticamente corretti sulla base del valore di CB ricalcolato.
Al contrario, inserendo dei dati non corretti (CB della RN e lunghezza di una spitzer) i risultati che ne vengono fuori sono falsati da una tua "forzatura" e quindi...inutili.
In sostanza non hai ingannato il software ma te stesso. Ovviamente lo stesso discorso vale anche nel caso di calcoli manuali.
Ti auguro una buona giornata, Silvio
premesso che noi (almeno io) non sappiamo dove si collocano esattamente il CG ed il CR in ognuna delle pallottole sopra riportate, dobbiamo convenire che una modifica al profilo ogivale (in qualsiasi modo venga ottenuta) comporta una variazione dell'attitudine del proiettile nei confronti della resistenza offerta dal fluido atmosfera.
Tu puoi benissimo aggiungere una punta in plastica alla pallottola RN con l'avvertenza, però, che la parte ogivale originale ed il nuovo apice siano rastremati in modo da ottenere un profilo aerodinamico corretto e regolare. In sostanza dovresti modificare il raggio di ogiva e quindi tornare al profilo spitzer con un valore di CB diverso da quello originale della RN.
Né più né meno di quanto elaborato agli inizi del secolo scorso passando dalle pesanti RN alle più leggere spitzer nelle munizioni dei fucili militari. In altre parole non è sufficiente "allungare" una pallottola con una protesi, devi ricalcolare il suo CB perché vari il suo coefficiente di forma "i". Non dimenticare poi che a parità di peso, la diversa lunghezza di identiche pallottole oltre a comportare un diverso profilo ogivale comporta anche una diversa lunghezza della parte cilindrica del corpo.
Nel calcolo del valore di Sg tra le variabili che entrano in gioco ci sono la lunghezza, la massa del proiettile, la velocità e il valore di CB. Ne consegue che tu non inganni il software perché gli inserisci dei dati balisticamente corretti sulla base del valore di CB ricalcolato.
Al contrario, inserendo dei dati non corretti (CB della RN e lunghezza di una spitzer) i risultati che ne vengono fuori sono falsati da una tua "forzatura" e quindi...inutili.
In sostanza non hai ingannato il software ma te stesso. Ovviamente lo stesso discorso vale anche nel caso di calcoli manuali.
Ti auguro una buona giornata, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
caro Silvio sto leggendo e ri-legendo il tuo post e meditandoci sopra
allora:
il punto di baricentro (con affidabile approssimazione) e faciomente "trovabile" sia con calcoli che con prove empiriche,
e il punto di resistenza che e "fugace" e di difficile posizionamento , visto che tende a "spostarsi" sia a causa della velocità (che varia la resistenza), che con le variazioni di inclinazione della palla nel suo percorso (da tempo ho abbandonato i tentativi di trovarlo)
secondo me il Miller con la sua innovativa equazione ha risolto "cubando" la pallottola con le sue dimensioni esteriori.
riguardo il mio esempio "semplicione" della protesi :
sospetto (e sarebbe interessante un qualche simulazione) che con due pallottole simili nelle dimensioni esterne e nel peso, (uguale ogiva, corpo, e peso dovrebbe avere uguale Cb) ma con diversa disposizione del nucleo (diverso baricentro, ,ma uguale centro di resistenza) la equazione di Miller dara' uguale valore , ma nella realta' del campo di tiro diversa stabilita' e comportamento (ripeto questo e un mio sospetto che vorrei chiarito)
allora:
il punto di baricentro (con affidabile approssimazione) e faciomente "trovabile" sia con calcoli che con prove empiriche,
e il punto di resistenza che e "fugace" e di difficile posizionamento , visto che tende a "spostarsi" sia a causa della velocità (che varia la resistenza), che con le variazioni di inclinazione della palla nel suo percorso (da tempo ho abbandonato i tentativi di trovarlo)
secondo me il Miller con la sua innovativa equazione ha risolto "cubando" la pallottola con le sue dimensioni esteriori.
riguardo il mio esempio "semplicione" della protesi :
sospetto (e sarebbe interessante un qualche simulazione) che con due pallottole simili nelle dimensioni esterne e nel peso, (uguale ogiva, corpo, e peso dovrebbe avere uguale Cb) ma con diversa disposizione del nucleo (diverso baricentro, ,ma uguale centro di resistenza) la equazione di Miller dara' uguale valore , ma nella realta' del campo di tiro diversa stabilita' e comportamento (ripeto questo e un mio sospetto che vorrei chiarito)
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Mio caro Mimmo, se non rendi mobile qualche riferimento non sei...contento!
In un proiettile sia il centro di gravità che il centro di resistenza sono fissi e restano tali fino al momento dell'impatto. Poi, entrano in gioco una serie di variabili come la densità dei tessuti attraversati e la loro posizione durante il tramite, il frazionamento (e quindi riduzione del peso) della pallottola, il maggiore o minore rallentamento e quindi si sa come entra ma non si sa come e se esce e da quale parte...qui, al limite, si potrebbe avere una modifica della posizione del centro di resistenza se il proiettile che entra ha un peso X e durante il tramite si riduce a 1/2X.
Durante la traiettoria (balistica esterna) tutto resta immutato. Ciò che è noto (ricordo il capitolo VIII del testo di balistica di Carlucci) è il fatto che la resistenza aumenta al diminuire della velocità fino al passaggio transonico.
Per quanto riguarda le pallottole che immagini, ovvero eguali in tutto ma con diversa posizione del baricentro per la diversa disposizione del nucleo direi che è un sogno piuttosto irrealizzabile. Se tutto è uguale lo deve essere anche la disposizione del nucleo altrimenti diventano diverse le lunghezze.
Ma anche supponendo che si possa fare, l'unica differenza tra le due sarebbe una maggiore o minore distanza tra i due centri. Possiamo immaginare una vecchia pallottola militare da .303 British con l'apice ogivale vuoto (sotto la camicia) riempito da una punta di legno ed una pallottola identica con eguale peso di nucleo tutto spostato in avanti e la parte posteriore vuota sotto la camicia coperta da un dischetto di legno. Il centro di resistenza non cambia. Cambia, invece, il posizionamento del nucleo e quindi del baricentro, ma di quanto? è rilevante?
Dal punto di vista del calcolo del valore di SG non ci sarebbero variazioni nei risultati per il semplice motivo che le diverse distanze tra i due centri di queste ipotetiche pallottole (sicuramente la seconda dato che la prima esiste) non rientrano tra le variabili dell'equazione. La differenza, al limite si potrebbe individuare nella riduzione dell'ampiezza del moto di precessione e nutazione nella prima parte della traiettoria (come avviene per esempio nelle pallottole di identico peso con o senza boat tail), ma di quanto tenuto conto delle variabili che influenzano tale moto?
Sappiamo, però, che la stabilità aumenta al diminuire della velocità e quindi si contrasta l'aumento della resistenza fino alla fase transonica i cui "danni" non sono facilmente prevedibili. E' verosimile che questo "vantaggio" possa avere una influenza relativa.
Pallottole con nucleo composito (per esempio piombo davanti e stagno dietro) potrebbero fornire un centro di gravità più vicino al centro di resistenza. E' un argomento che è stato oggetto di uno scambio di chiacchiere tra me ed un amico. Origine dello scambio di idee fu una nuova pallottola americana per uso militare con nucleo composito. Per un uso civile, a parte i costi, ci sono sicuramente degli svantaggi nel produrle altrimenti le case non avrebbero esitato a commercializzarle.
Lo stesso discorso, forse, che è avvenuto quando i militari introdussero i proiettili a flechette (con impennaggi posteriori) che non sono mai approdati sul mercato civile. Lì erano ovvi i problemi balistici in materia di stabilizzazione...
I contenuti di questa chiacchierata mi portano, comunque, a porti ancora la domanda..."ma perché ti devi complicare la vita con idee fantasiose al di fuori della realtà oggettiva delle cose". Che vantaggio ne trai?
Se sul mercato ci sono determinati prodotti, e non altri simili a quelli che immagini, la ragione è semplice. Gli ingegneri dei laboratori delle ditte ci hanno già pensato (te l'ho anche dimostrato inserendo uno degli innumerevoli studi fatti sui proiettili ideali, studi che vanno avanti da prima del secolo scorso) e se non li hanno prodotti, con i notevoli mezzi (materiali ed economici) a loro disposizione, c'è sicuramente una ragione...
Per cui applica Miller a quanto esiste e, soprattutto, fallo bene senza "ingannare" l'equazione.
Un caro saluto, Silvio
In un proiettile sia il centro di gravità che il centro di resistenza sono fissi e restano tali fino al momento dell'impatto. Poi, entrano in gioco una serie di variabili come la densità dei tessuti attraversati e la loro posizione durante il tramite, il frazionamento (e quindi riduzione del peso) della pallottola, il maggiore o minore rallentamento e quindi si sa come entra ma non si sa come e se esce e da quale parte...qui, al limite, si potrebbe avere una modifica della posizione del centro di resistenza se il proiettile che entra ha un peso X e durante il tramite si riduce a 1/2X.
Durante la traiettoria (balistica esterna) tutto resta immutato. Ciò che è noto (ricordo il capitolo VIII del testo di balistica di Carlucci) è il fatto che la resistenza aumenta al diminuire della velocità fino al passaggio transonico.
Per quanto riguarda le pallottole che immagini, ovvero eguali in tutto ma con diversa posizione del baricentro per la diversa disposizione del nucleo direi che è un sogno piuttosto irrealizzabile. Se tutto è uguale lo deve essere anche la disposizione del nucleo altrimenti diventano diverse le lunghezze.
Ma anche supponendo che si possa fare, l'unica differenza tra le due sarebbe una maggiore o minore distanza tra i due centri. Possiamo immaginare una vecchia pallottola militare da .303 British con l'apice ogivale vuoto (sotto la camicia) riempito da una punta di legno ed una pallottola identica con eguale peso di nucleo tutto spostato in avanti e la parte posteriore vuota sotto la camicia coperta da un dischetto di legno. Il centro di resistenza non cambia. Cambia, invece, il posizionamento del nucleo e quindi del baricentro, ma di quanto? è rilevante?
Dal punto di vista del calcolo del valore di SG non ci sarebbero variazioni nei risultati per il semplice motivo che le diverse distanze tra i due centri di queste ipotetiche pallottole (sicuramente la seconda dato che la prima esiste) non rientrano tra le variabili dell'equazione. La differenza, al limite si potrebbe individuare nella riduzione dell'ampiezza del moto di precessione e nutazione nella prima parte della traiettoria (come avviene per esempio nelle pallottole di identico peso con o senza boat tail), ma di quanto tenuto conto delle variabili che influenzano tale moto?
Sappiamo, però, che la stabilità aumenta al diminuire della velocità e quindi si contrasta l'aumento della resistenza fino alla fase transonica i cui "danni" non sono facilmente prevedibili. E' verosimile che questo "vantaggio" possa avere una influenza relativa.
Pallottole con nucleo composito (per esempio piombo davanti e stagno dietro) potrebbero fornire un centro di gravità più vicino al centro di resistenza. E' un argomento che è stato oggetto di uno scambio di chiacchiere tra me ed un amico. Origine dello scambio di idee fu una nuova pallottola americana per uso militare con nucleo composito. Per un uso civile, a parte i costi, ci sono sicuramente degli svantaggi nel produrle altrimenti le case non avrebbero esitato a commercializzarle.
Lo stesso discorso, forse, che è avvenuto quando i militari introdussero i proiettili a flechette (con impennaggi posteriori) che non sono mai approdati sul mercato civile. Lì erano ovvi i problemi balistici in materia di stabilizzazione...
I contenuti di questa chiacchierata mi portano, comunque, a porti ancora la domanda..."ma perché ti devi complicare la vita con idee fantasiose al di fuori della realtà oggettiva delle cose". Che vantaggio ne trai?
Se sul mercato ci sono determinati prodotti, e non altri simili a quelli che immagini, la ragione è semplice. Gli ingegneri dei laboratori delle ditte ci hanno già pensato (te l'ho anche dimostrato inserendo uno degli innumerevoli studi fatti sui proiettili ideali, studi che vanno avanti da prima del secolo scorso) e se non li hanno prodotti, con i notevoli mezzi (materiali ed economici) a loro disposizione, c'è sicuramente una ragione...
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Un caro saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
ciao Silvio , si hai ragione mi pongo domande "strane" ....... mi incuriosisce il perche delle cose
di pallottole a nucleo composito credo che commercialmente siano rare o di piccola produzione specifica
mi sembra che i Russi hanno spesso creato proiettili con nuclei "misti" con perforatori in acciaio e forse lo facevano per risparmiare sul piombo...boh
sembra che attualmente la pallottola 5,45 e a nucleo composto e il motivo e agevolare il ribaltamento.
P.S. in questo 3D siamo solo noi due a dialogare (io a chiedere cose strane e tu per gentilezza rispondermi)
e chissà se almeno ci leggono
di pallottole a nucleo composito credo che commercialmente siano rare o di piccola produzione specifica
mi sembra che i Russi hanno spesso creato proiettili con nuclei "misti" con perforatori in acciaio e forse lo facevano per risparmiare sul piombo...boh
sembra che attualmente la pallottola 5,45 e a nucleo composto e il motivo e agevolare il ribaltamento.
P.S. in questo 3D siamo solo noi due a dialogare (io a chiedere cose strane e tu per gentilezza rispondermi)
e chissà se almeno ci leggono

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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
I matti vanno ascoltati .... nella follia spesso si nasconde (in questo caso benissimo) il barlume della saggezza.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
e potrei anche essere tentato a farla una palla del genere,ordotempli ha scritto:I matti vanno ascoltati .... nella follia spesso si nasconde (in questo caso benissimo) il barlume della saggezza.
solo per vedere l'effetto che fa

se trovo tempo e sintonia ... propongo una mia (ulteriore) idea folle
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
A onor del vero, Mimmo, le pallottole a nucleo misto hanno una piccola presenza in ambito civile. Le troviamo nelle tipologie a deformazione controllata della RWS o di altre case in pallottole monolitiche con settore posteriore (di solito metà corpo cilindrico e coda) in stagno. Ma sono poche (come tipi) e limitate ad un impiego venatorio e con costi decisamente elevati. Non sono comuni nell'ambito del tiro sportivo. D'altronde a caccia non si spara con la stessa intensità del tiro sportivo.
Per quanto riguarda le pallottole con nuclei in acciaio possiamo dire che sono abbastanza comuni nel mondo militare (non solo oltre ex-cortina). Scopo del nucleo non è di risparmiare sul piombo ma di aumentare le capacità di perforazione dei "piccoli calibri" o delle cosiddette munizioni intermedie...
Per quanto riguarda la predisposizione al ribaltamento durante il tramite, anche qui l'idea originale (come accennavo nell'esempio della pallottola da .303Brit) non è dell'impero zarista ma di quello britannico. La convenzione di Ginevra aveva vietato l'uso delle pallottole di tipo espansivo e quindi la "perfida albione" ritenne opportuno assicurarsi il ribaltamento della pallottola durante il tramite per provocare cavità permanenti di maggiore ampiezza.
Il sistema era molto semplice come descritto sopra. Questo sistema è stato poi seguito, nel dopoguerra, in alcune pallottole, sovietiche comprese.
Auguro a te e agli altri amici del forum una buona serata, Silvio
Per quanto riguarda le pallottole con nuclei in acciaio possiamo dire che sono abbastanza comuni nel mondo militare (non solo oltre ex-cortina). Scopo del nucleo non è di risparmiare sul piombo ma di aumentare le capacità di perforazione dei "piccoli calibri" o delle cosiddette munizioni intermedie...
Per quanto riguarda la predisposizione al ribaltamento durante il tramite, anche qui l'idea originale (come accennavo nell'esempio della pallottola da .303Brit) non è dell'impero zarista ma di quello britannico. La convenzione di Ginevra aveva vietato l'uso delle pallottole di tipo espansivo e quindi la "perfida albione" ritenne opportuno assicurarsi il ribaltamento della pallottola durante il tramite per provocare cavità permanenti di maggiore ampiezza.
Il sistema era molto semplice come descritto sopra. Questo sistema è stato poi seguito, nel dopoguerra, in alcune pallottole, sovietiche comprese.
Auguro a te e agli altri amici del forum una buona serata, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
continuando a "rimuginare" sulla formula di Don Miller , una grande differenza con la (obsoleta ?) formula di Greenhill
e che il Grenhill calcola la "Stabilità giroscopica" utilizzando la velocità angolare ed il momento di inerzia (di fatto la forza centrifuga)
invece il Miller semplifica utilizzando nella squisita architettura della sua equazione ,
il numero di giri, il diametro, la lunghezza e la massa della pallottola , considerando il valore risultante adimensionale .
di fatto e la stessa cosa ma in modo molto più semplice.
il numero di giri porta alla velocità angolare, ed il diametro porta al momento di inerzia
e che il Grenhill calcola la "Stabilità giroscopica" utilizzando la velocità angolare ed il momento di inerzia (di fatto la forza centrifuga)
invece il Miller semplifica utilizzando nella squisita architettura della sua equazione ,
il numero di giri, il diametro, la lunghezza e la massa della pallottola , considerando il valore risultante adimensionale .
di fatto e la stessa cosa ma in modo molto più semplice.
il numero di giri porta alla velocità angolare, ed il diametro porta al momento di inerzia
......................................
C'E' IL SOGNO E C'E' LA REALTA'
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"i miseri non amano la verità e la conoscenza che li svegli"
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Non è la salute che va difesa a costo della Libertà,
è la Libertà che va difesa a costo della salute.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
mimmo002 ha scritto:ciao Silvio , si hai ragione mi pongo domande "strane" ....... mi incuriosisce il perche delle cose
di pallottole a nucleo composito credo che commercialmente siano rare o di piccola produzione specifica
mi sembra che i Russi hanno spesso creato proiettili con nuclei "misti" con perforatori in acciaio e forse lo facevano per risparmiare sul piombo...boh
sembra che attualmente la pallottola 5,45 e a nucleo composto e il motivo e agevolare il ribaltamento.
P.S. in questo 3D siamo solo noi due a dialogare (io a chiedere cose strane e tu per gentilezza rispondermi)
e chissà se almeno ci leggono
...dialogano anche altri quando interessa... la 5,45 x 39 standard nella sua forma iniziale montava una palla rivestita in gilding il cui nucleo era formato, partendo dalla base, di una porzione in piombo, una porzione superiore in ferro e la parte apicale vuota. Non sono i russi ad aver creato nuclei misti ma tutti quanti come tutti quanti hanno montato palle FMJ che garantissero comunque una forte instabilità nel tramite, esattamente per provocare ferite invalidanti e necessitanti di cure allo scopo di "intasare" il più possibile le retrovie o comunque la logistica dell'avversario

..."The 5.45×39mm cartridge was developed in the early 1970s by a group of Soviet designers and engineers under the direction of M. Sabelnikov. Further group members were: L. I. Bulavsky, B. B. Semin, M. E. Fedorov, P. F. Sazonov, V. Volkov, V. A. Nikolaev, E. E. Zimin and P. S. Korolev. The 5.45×39mm is an example of an international tendency towards relatively small-sized, lightweight, high-velocity military service cartridges. Cartridges like the 5.45×39mm, 5.56×45mm NATO and Chinese 5.8×42mm allow a soldier to carry more ammunition for the same weight compared to their larger and heavier predecessor cartridges, have favourable maximum point-blank range or "battle zero" characteristics and produce relatively low bolt thrust and free recoil impulse, favouring lightweight arms design and automatic fire accuracy. The Soviet original military issue 7N6 cartridge variant introduced in 1974 are loaded with full metal jacket bullets that have a somewhat complex construction. The 3.43 g (52.9 gr) boat-tail projectile's jacket is clad in gilding metal. The unhardened 1.43 g (22.1 gr) steel (steel 10) rod penetrator core is covered by a thin lead inlay which does not fill the entire point end, leaving a hollow cavity inside the nose. The bullet is cut to length during the manufacturing process to give the correct weight. The 7N6 uses a boat-tail design to reduce drag and there is a small lead plug crimped in place in the base of the bullet. The lead plug, in combination with the air space at the point of the bullet, has the effect of moving the bullet's center of gravity to the rear; the hollow air space also makes the bullet's point prone to deformation when the bullet strikes anything solid, inducing yaw. The brown-lacquered steel case is Berdan primed. Its 39.37 mm (1.55 in) length makes it slightly longer than the 7.62×39mm case which measures exactly 38.60 mm (1.52 in). The primer has a copper cup and is sealed with a heavy red lacquer. The propellant charge is a ball powder with similar burning characteristics to the WC844 powder used in 5.56×45mm NATO ammunition. The 7N6 cartridge weight is 10.75 g (165.9 gr)"...
...1911 FOREVER...
Noi farfalle si vive un giorno solo ed alle sei di sera si han già le palle piene - Altan
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Mimmo, il valore adimensionale di cui parli non lo ha inventato (o introdotto) Miller...ha sempre fatto parte del calcolo del coefficiente balistico nelle vesti del coefficiente di forma o fattore di forma ("i") ed è un calcolo nel quale non entra in gioco nessuna velocità angolare ma semplicemente la velocità iniziale.
Cominciamo dal coefficiente balistico...qualche anno fa da qualche parte scambiai delle idee con un amico...eccole.
Perché i CB possono essere diversi in relazione alla velocità? La risposta è:
perché si modifica il coefficiente “i”.
Volendo ci si può fermare anche qui, ma non penso sia sufficiente per capire di cosa parliamo. Cos’è questo coefficiente e a cosa serve? Il coefficiente “i” è quello relativo al fattore di forma della pallottola (riferito all’ogiva della stessa) e non ha una sua unità di misura. Questo è l’aspetto più significativo perché il coefficiente è parte fondamentale della formula del CB, ovvero:
CB = (W/7000) / (cal ^2 * i)
La formula è riferita alle misure anglosassoni ovvero i valori che poi troviamo nelle tabelle già predisposte.
Ovviamente:
CB è il coefficiente balistico espresso in lb/inch al quadrato;
W è il peso della palla in grani;
7000 è una costante;
cal è il calibro della pallottola in inch;
i è il coefficiente di forma della pallottola.
C’è da chiedersi come si fa a calcolare il CB se il coefficiente i non ha una sua unità di misura.
La balistica, in questo caso, fa riferimento ai calcoli effettuati dai “padri fondatori”, nello specifico in ordine di studi a partire dal 1881, Krupp, Mayevski e Ingall. Quest’ultimo in particolare, pubblicò una tavola di valori ai quali ancora oggi si fa riferimento. Calcoli più moderni hanno rivisto questa tavola a seguito dello sviluppo delle forme aerodinamiche dei proietti. Ho utilizzato il termine proietto e non proiettile per il semplice motivo che gli studi originali nacquero per i calcoli di artiglieria, successivamente applicati anche alle armi portatili per il semplice motivo che queste ultime sono diverse dalle prime solo per un confronto dimensionale ma identiche per i principi balistici che le governano.
Quindi il concetto di fattore di forma studiato per i proietti di artiglieria con base piatta era applicabile anche ai proiettili per armi portatili flat base. Ingall con il suoi studi stabilì quale doveva essere la forma standard del proietto che venne denominata G1. Ovviamente il passaggio a forme aerodinamiche con boat tail imposero una rivisitazione del modello di Ingall fino all’introduzione del G7. Nel mezzo ci sono diversi altri G come il G5, il G6, il GS, l’RA4, il GL ed il GI da applicare per particolari tipi di proiettile. Per le pallottole da fucile più comunemente utilizzate le fabbriche fanno riferimento essenzialmente al G1, alcune anche al G7 (come la Berger). Quest’ultimo è ritenuto più rispondente alla traiettoria di un proiettile boat tail nella lunga distanza. Senza allungare troppo la storia, partendo dal presupposto che esiste un proiettile di riferimento per il quale è stata calcolata la resistenza standard nell’atmosfera standard ed alla velocità del suono ad essa riferita, si può definire il fattore di forma come:
i = cr / cr st
il rapporto dato dal coefficiente di resistenza (cr) di una certa pallottola ad una certa velocità ed il coefficiente di resistenza di una pallottola standard (cr st, relativo a G1, G7 ed altri) alla stessa velocità. Questa definizione del coefficiente di forma fa capire come esso varia in relazione alla velocità del proiettile e quindi, inserito nella formula del coefficiente balistico, ne risulta un differente coefficiente in relazione alla diversa velocità che il proiettile esprime durante la traiettoria (la Sierra, per esempio, indica i diversi valori di CB in relazione alle diverse velocità del proiettile utilizzato). È importante osservare che in questa formula del fattore di forma non intervengono calibro e peso ma solo coefficiente di resistenza e velocità.
Volendo, il cr può essere calcolato con una formula che tiene conto della densità dell’aria, dell’area frontale, della velocità e di altri fattori. Inutile complicarsi la vita. Grazie ai moderni sistemi di ricerca basati su radar Doppler, si può riprodurre in un grafico la diversa resistenza (o cr) espressa da una tipica pallottola moderna per il tiro di precisione (tipo le SMK e simili).
Per cui, per esempio, dal grafico allegato possiamo dire che una pallottola a 2,5 mach (in atmosfera ICAO equivalgono a circa 2800 fps) ha un coefficiente di resistenza pari a 0,275. Sapendo che a 2,5 Mach il coefficiente G1 standard equivale a 0,540 ne consegue che i vale 0,275/0,540 ovvero 0,509. Questo è il valore da utilizzare nella formula del CB. Pertanto se vogliamo conoscere il CB di una pallottola SMK da 7mm e 130gr di peso a 2800 fps abbiamo:
CB = (130 / 7000) / (0.284 x 0.284 x 0.509) = 0.452 a fronte del 0.395 della Sierra
È irrilevante il fatto che la Sierra utilizza nei suoi calcoli la velocità del suono relativa all’atmosfera standard e non quella ICAO, la differenza è minima e abbiamo sempre una Vo pari a circa 2800. Quindi il diverso risultato che deriva dal calcolo (pur non essendo sostanziale) è da attribuire essenzialmente al fatto che i calcoli effettuati da me sono riferiti a modelli standardizzati (una curva della resistenza generica), mentre quelli della Sierra sono riferiti alla specifica pallottola ed al suo specifico profilo e rilevati con mezzi (come detto) idonei allo scopo (curva della resistenza ad hoc).
Se avessimo applicato la formula del CB dove entra in gioco la densità sezionale (DS) avremmo avuto:
CB = DS / i ovvero 0.230 / 0.509 = 0.451
Come vedi non essendoci differenza di rilievo tra le due metodologie seguite ne deriva che è proprio il valore di i a dettare legge.
Analogamente il valore di i può influenzare il CB con un trend che appare negativo se paragonato a quello che è normale pensare, ovvero che a velocità più elevate il CB deve essere più elevato. Generalmente è così, ovvero al diminuire del coefficiente i aumenta il CB e questo di solito avviene con l’aumentare della velocità. Però, proprio in questo scambio di idee sul calibro e sul passo di rigatura ho menzionato il fatto che a certe velocità aumentano anche le forze destabilizzanti tra le quali la resistenza. A questo punto gioca un ruolo fondamentale la scelta del coefficiente G. In alcuni casi , secondo le elaborazioni fatte dalla Berger utilizzando il coefficiente G7, vi sono alcune pallottole come la Sierra MK .284 da 168gr che hanno un CB G7 con valore decrescente all’aumentare della V mentre per la stessa pallottola il CB G1 ha un valore crescente proporzionalmente alla velocità. Sono andato a confrontarlo con quelli tabulari della Sierra e nuovamente ho trovato qualche differenza. Comunque, ripeto, non mi stupisco più di tanto considerato che, a parte il citato fatto dell’atmosfera standard, non conosco il G al quale si riferisce la casa anche se, per standardizzazione dovrebbe essere il G1. Bella la balistica, vero?
Un caro saluto, Silvio
P.S. Le formule che ho indicato, con la tabella G1 e G7 che metto a disposizione nella prossima pagina, consentono di ricavare autonomamente il CB delle pallottole che si utilizzano con una buon approssimazione. Ovviamente un radar Doppler ed una galleria del vento potrebbero essere di qualche aiuto anche se non fondamentali.
Ancora, il grafico della curva della resistenza dovrebbe essere oramai stampato nella memoria dato che fa parte del cap. VIII del testo di Balistica di Carlucci che richiamo continuamente.
Cominciamo dal coefficiente balistico...qualche anno fa da qualche parte scambiai delle idee con un amico...eccole.
Perché i CB possono essere diversi in relazione alla velocità? La risposta è:
perché si modifica il coefficiente “i”.
Volendo ci si può fermare anche qui, ma non penso sia sufficiente per capire di cosa parliamo. Cos’è questo coefficiente e a cosa serve? Il coefficiente “i” è quello relativo al fattore di forma della pallottola (riferito all’ogiva della stessa) e non ha una sua unità di misura. Questo è l’aspetto più significativo perché il coefficiente è parte fondamentale della formula del CB, ovvero:
CB = (W/7000) / (cal ^2 * i)
La formula è riferita alle misure anglosassoni ovvero i valori che poi troviamo nelle tabelle già predisposte.
Ovviamente:
CB è il coefficiente balistico espresso in lb/inch al quadrato;
W è il peso della palla in grani;
7000 è una costante;
cal è il calibro della pallottola in inch;
i è il coefficiente di forma della pallottola.
C’è da chiedersi come si fa a calcolare il CB se il coefficiente i non ha una sua unità di misura.
La balistica, in questo caso, fa riferimento ai calcoli effettuati dai “padri fondatori”, nello specifico in ordine di studi a partire dal 1881, Krupp, Mayevski e Ingall. Quest’ultimo in particolare, pubblicò una tavola di valori ai quali ancora oggi si fa riferimento. Calcoli più moderni hanno rivisto questa tavola a seguito dello sviluppo delle forme aerodinamiche dei proietti. Ho utilizzato il termine proietto e non proiettile per il semplice motivo che gli studi originali nacquero per i calcoli di artiglieria, successivamente applicati anche alle armi portatili per il semplice motivo che queste ultime sono diverse dalle prime solo per un confronto dimensionale ma identiche per i principi balistici che le governano.
Quindi il concetto di fattore di forma studiato per i proietti di artiglieria con base piatta era applicabile anche ai proiettili per armi portatili flat base. Ingall con il suoi studi stabilì quale doveva essere la forma standard del proietto che venne denominata G1. Ovviamente il passaggio a forme aerodinamiche con boat tail imposero una rivisitazione del modello di Ingall fino all’introduzione del G7. Nel mezzo ci sono diversi altri G come il G5, il G6, il GS, l’RA4, il GL ed il GI da applicare per particolari tipi di proiettile. Per le pallottole da fucile più comunemente utilizzate le fabbriche fanno riferimento essenzialmente al G1, alcune anche al G7 (come la Berger). Quest’ultimo è ritenuto più rispondente alla traiettoria di un proiettile boat tail nella lunga distanza. Senza allungare troppo la storia, partendo dal presupposto che esiste un proiettile di riferimento per il quale è stata calcolata la resistenza standard nell’atmosfera standard ed alla velocità del suono ad essa riferita, si può definire il fattore di forma come:
i = cr / cr st
il rapporto dato dal coefficiente di resistenza (cr) di una certa pallottola ad una certa velocità ed il coefficiente di resistenza di una pallottola standard (cr st, relativo a G1, G7 ed altri) alla stessa velocità. Questa definizione del coefficiente di forma fa capire come esso varia in relazione alla velocità del proiettile e quindi, inserito nella formula del coefficiente balistico, ne risulta un differente coefficiente in relazione alla diversa velocità che il proiettile esprime durante la traiettoria (la Sierra, per esempio, indica i diversi valori di CB in relazione alle diverse velocità del proiettile utilizzato). È importante osservare che in questa formula del fattore di forma non intervengono calibro e peso ma solo coefficiente di resistenza e velocità.
Volendo, il cr può essere calcolato con una formula che tiene conto della densità dell’aria, dell’area frontale, della velocità e di altri fattori. Inutile complicarsi la vita. Grazie ai moderni sistemi di ricerca basati su radar Doppler, si può riprodurre in un grafico la diversa resistenza (o cr) espressa da una tipica pallottola moderna per il tiro di precisione (tipo le SMK e simili).
Per cui, per esempio, dal grafico allegato possiamo dire che una pallottola a 2,5 mach (in atmosfera ICAO equivalgono a circa 2800 fps) ha un coefficiente di resistenza pari a 0,275. Sapendo che a 2,5 Mach il coefficiente G1 standard equivale a 0,540 ne consegue che i vale 0,275/0,540 ovvero 0,509. Questo è il valore da utilizzare nella formula del CB. Pertanto se vogliamo conoscere il CB di una pallottola SMK da 7mm e 130gr di peso a 2800 fps abbiamo:
CB = (130 / 7000) / (0.284 x 0.284 x 0.509) = 0.452 a fronte del 0.395 della Sierra
È irrilevante il fatto che la Sierra utilizza nei suoi calcoli la velocità del suono relativa all’atmosfera standard e non quella ICAO, la differenza è minima e abbiamo sempre una Vo pari a circa 2800. Quindi il diverso risultato che deriva dal calcolo (pur non essendo sostanziale) è da attribuire essenzialmente al fatto che i calcoli effettuati da me sono riferiti a modelli standardizzati (una curva della resistenza generica), mentre quelli della Sierra sono riferiti alla specifica pallottola ed al suo specifico profilo e rilevati con mezzi (come detto) idonei allo scopo (curva della resistenza ad hoc).
Se avessimo applicato la formula del CB dove entra in gioco la densità sezionale (DS) avremmo avuto:
CB = DS / i ovvero 0.230 / 0.509 = 0.451
Come vedi non essendoci differenza di rilievo tra le due metodologie seguite ne deriva che è proprio il valore di i a dettare legge.
Analogamente il valore di i può influenzare il CB con un trend che appare negativo se paragonato a quello che è normale pensare, ovvero che a velocità più elevate il CB deve essere più elevato. Generalmente è così, ovvero al diminuire del coefficiente i aumenta il CB e questo di solito avviene con l’aumentare della velocità. Però, proprio in questo scambio di idee sul calibro e sul passo di rigatura ho menzionato il fatto che a certe velocità aumentano anche le forze destabilizzanti tra le quali la resistenza. A questo punto gioca un ruolo fondamentale la scelta del coefficiente G. In alcuni casi , secondo le elaborazioni fatte dalla Berger utilizzando il coefficiente G7, vi sono alcune pallottole come la Sierra MK .284 da 168gr che hanno un CB G7 con valore decrescente all’aumentare della V mentre per la stessa pallottola il CB G1 ha un valore crescente proporzionalmente alla velocità. Sono andato a confrontarlo con quelli tabulari della Sierra e nuovamente ho trovato qualche differenza. Comunque, ripeto, non mi stupisco più di tanto considerato che, a parte il citato fatto dell’atmosfera standard, non conosco il G al quale si riferisce la casa anche se, per standardizzazione dovrebbe essere il G1. Bella la balistica, vero?
Un caro saluto, Silvio
P.S. Le formule che ho indicato, con la tabella G1 e G7 che metto a disposizione nella prossima pagina, consentono di ricavare autonomamente il CB delle pallottole che si utilizzano con una buon approssimazione. Ovviamente un radar Doppler ed una galleria del vento potrebbero essere di qualche aiuto anche se non fondamentali.
Ancora, il grafico della curva della resistenza dovrebbe essere oramai stampato nella memoria dato che fa parte del cap. VIII del testo di Balistica di Carlucci che richiamo continuamente.
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- Silvio Biagini
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Passiamo alla tabella elaborata per il calcolo del fattore di forma.
Ovviamente, quanto precede e quanto segue è riportato in maniera discorsiva utilizzando il "metodo Litz" e non il "metodo Carlucci".
Ricordo la semplice equazione del fattore di forma:
i= cr / cr st
dove cr sta il coefficiente di resistenza da ricavare in maniera speditiva dal grafico precedentemente allegato (velocità in mach della pallottola sull'asse delle x e coefficiente di resistenza sull'asse delle y)
mentre cr st è il coefficiente di resistenza standard riferito ad una pallottola flat base (G1) e boat tail (G7). Ricordo che quasi tutte le case produttrici di pallottole fanno riferimento al G1. La tabella allegata ci indica i valori di G1 o G7 in relazione ai mach della pallottola.
Quindi, per esempio, con una pallottola da 167gr Lapua Scenar .308 Win che esce a mach 2.23 (circa 2500fps) dal grafico si legge un cr di circa 0,315 mentre dalla tabella si legge un cr st di 0,540 per il coefficiente G1 pertanto:
i = 0,315 / 0,540 = 0.583
Il valore i individuato entra poi a far parte della formula per determinare il coefficiente balistico che, ricordo, è:
CB = (W/7000) / (cal x cal x i)
Pertanto il CB G1 della 167gr Scenar equivale
CB = (167 / 7000) / (0.308 x 0.308 x 0.583) = 0.430
Dal catalogo Lapua il CB della Scenar da 167gr del .308 ha un valore pari a 0.446. Come si vede la differenza è minima tenuto anche conto che nel catalogo è indicato il valore medio del CB che, come noto, varia in relazione alla variazione di velocità.
Buon divertimento con i calcoli. Un saluto Silvio
Ovviamente, quanto precede e quanto segue è riportato in maniera discorsiva utilizzando il "metodo Litz" e non il "metodo Carlucci".
Ricordo la semplice equazione del fattore di forma:
i= cr / cr st
dove cr sta il coefficiente di resistenza da ricavare in maniera speditiva dal grafico precedentemente allegato (velocità in mach della pallottola sull'asse delle x e coefficiente di resistenza sull'asse delle y)
mentre cr st è il coefficiente di resistenza standard riferito ad una pallottola flat base (G1) e boat tail (G7). Ricordo che quasi tutte le case produttrici di pallottole fanno riferimento al G1. La tabella allegata ci indica i valori di G1 o G7 in relazione ai mach della pallottola.
Quindi, per esempio, con una pallottola da 167gr Lapua Scenar .308 Win che esce a mach 2.23 (circa 2500fps) dal grafico si legge un cr di circa 0,315 mentre dalla tabella si legge un cr st di 0,540 per il coefficiente G1 pertanto:
i = 0,315 / 0,540 = 0.583
Il valore i individuato entra poi a far parte della formula per determinare il coefficiente balistico che, ricordo, è:
CB = (W/7000) / (cal x cal x i)
Pertanto il CB G1 della 167gr Scenar equivale
CB = (167 / 7000) / (0.308 x 0.308 x 0.583) = 0.430
Dal catalogo Lapua il CB della Scenar da 167gr del .308 ha un valore pari a 0.446. Come si vede la differenza è minima tenuto anche conto che nel catalogo è indicato il valore medio del CB che, come noto, varia in relazione alla variazione di velocità.
Buon divertimento con i calcoli. Un saluto Silvio
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- Silvio Biagini
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Già che ci sono, tanto per riassumere il "peso" dell'equazione di Miller nel calcolo del valore di Sg riprendo anche questo scambio di chiacchiere con un amico...
Come sopra accennato nel programma della Berger viene utilizzata l'equazione di Miller per il calcolo/controllo del corretto passo di rigatura utilizzato. Abbiamo osservato più volte che il passo utilizzato per stabilizzare una palla corta può non essere idoneo per una palla lunga. È anche noto che, nel caso delle palle con nucleo in piombo (a prescindere dal tipo) la maggiore lunghezza implica anche un maggiore peso. Questo non è il caso delle palle monolitiche dove a parità di peso con quelle con nucleo in piombo, si osserva una maggiore lunghezza. Quindi molti fucili potrebbero avere un passo di rigatura troppo corto per stabilizzare adeguatamente queste palle. Anche in questo caso senza andare ad impelagarci nelle equazioni di Grenhill e di Miller vediamo in cosa consiste la loro applicazione in un semplice programmino e quali sono i dati richiesti per poterlo utilizzare.
Per definizione, si assume che questo fattore deve essere più grande di 1. L’ottimale è compreso tra 1,4 e 2. I militari assumono come valori 1,5 e 2,5 per una maggiore flessibilità. Il fattore 2 è comunque sicuro per tutelarsi dalla temperature fredde. I tiratori di bench rest propendono verso 1,3 per minimizzare gli effetti delle imperfezioni delle pallottole. Questo può presentare dei limiti di rischio di inadeguatezza in caso di temperature fredde o quote alte.
Abbiamo parlato di temperature e quote perché il corretto passo di rigatura è legato non solo a peso e lunghezza di pallottola ma anche alla sua forma e velocità. Abbiamo già detto che “contro” la pallottola agiscono dei fattori destabilizzanti. Il principale di questi è dato dalla densità dell’aria. È noto, per esempio, che l’aria fredda può rendere instabile una pallottola che è sufficientemente stabile a temperature moderate. Con questi elementi, quindi, Miller (tramite le sue applicazioni con software) è in grado di fornire il corretto fattore di stabilità.
Un cenno a come si inseriscono nel programma (si possono scegliere le varie unità di misura).
Per prima cosa serve il calibro, in misure anglosassoni con la virgola per i decimali (nel programma della Berger si usa il punto).
Segue il peso di palla in grani, la sua lunghezza ed il passo di rigatura dell’arma.
Dopo si inserisce la velocità della palla al vivo di volata misurata.
A questo seguono due valori necessari per calcolarsi la densità dell’aria, ovvero temperatura e pressione. Questi due valori, osservando la tabella che allego, sono importanti perché si modificano in relazione alla quota. Quindi è necessario considerare l’altitudine media alla quale si intende sparare dopodiché trovare i corretti valori di temperatura e pressione e inserirli.
Inseriti questi dati il programma calcola il corretto SG (Stabilità Giroscopica) o fattore di stabilità.
Se dai calcoli emerge un valore superiore a 2, è necessario (o quanto meno preferibile) un passo più lungo.
Un cordiale saluto, Silvio
Come sopra accennato nel programma della Berger viene utilizzata l'equazione di Miller per il calcolo/controllo del corretto passo di rigatura utilizzato. Abbiamo osservato più volte che il passo utilizzato per stabilizzare una palla corta può non essere idoneo per una palla lunga. È anche noto che, nel caso delle palle con nucleo in piombo (a prescindere dal tipo) la maggiore lunghezza implica anche un maggiore peso. Questo non è il caso delle palle monolitiche dove a parità di peso con quelle con nucleo in piombo, si osserva una maggiore lunghezza. Quindi molti fucili potrebbero avere un passo di rigatura troppo corto per stabilizzare adeguatamente queste palle. Anche in questo caso senza andare ad impelagarci nelle equazioni di Grenhill e di Miller vediamo in cosa consiste la loro applicazione in un semplice programmino e quali sono i dati richiesti per poterlo utilizzare.
Per definizione, si assume che questo fattore deve essere più grande di 1. L’ottimale è compreso tra 1,4 e 2. I militari assumono come valori 1,5 e 2,5 per una maggiore flessibilità. Il fattore 2 è comunque sicuro per tutelarsi dalla temperature fredde. I tiratori di bench rest propendono verso 1,3 per minimizzare gli effetti delle imperfezioni delle pallottole. Questo può presentare dei limiti di rischio di inadeguatezza in caso di temperature fredde o quote alte.
Abbiamo parlato di temperature e quote perché il corretto passo di rigatura è legato non solo a peso e lunghezza di pallottola ma anche alla sua forma e velocità. Abbiamo già detto che “contro” la pallottola agiscono dei fattori destabilizzanti. Il principale di questi è dato dalla densità dell’aria. È noto, per esempio, che l’aria fredda può rendere instabile una pallottola che è sufficientemente stabile a temperature moderate. Con questi elementi, quindi, Miller (tramite le sue applicazioni con software) è in grado di fornire il corretto fattore di stabilità.
Un cenno a come si inseriscono nel programma (si possono scegliere le varie unità di misura).
Per prima cosa serve il calibro, in misure anglosassoni con la virgola per i decimali (nel programma della Berger si usa il punto).
Segue il peso di palla in grani, la sua lunghezza ed il passo di rigatura dell’arma.
Dopo si inserisce la velocità della palla al vivo di volata misurata.
A questo seguono due valori necessari per calcolarsi la densità dell’aria, ovvero temperatura e pressione. Questi due valori, osservando la tabella che allego, sono importanti perché si modificano in relazione alla quota. Quindi è necessario considerare l’altitudine media alla quale si intende sparare dopodiché trovare i corretti valori di temperatura e pressione e inserirli.
Inseriti questi dati il programma calcola il corretto SG (Stabilità Giroscopica) o fattore di stabilità.
Se dai calcoli emerge un valore superiore a 2, è necessario (o quanto meno preferibile) un passo più lungo.
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
troppa carne al fuoco,
devo stare calmo,
preso da frenesia rischio di ingozzarmi e non assaporarla
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
mimmo002 ha scritto:troppa carne al fuoco,
devo stare calmo,
preso da frenesia rischio di ingozzarmi e non assaporarla

L'ignorante parla a vanvera.L'intelligente parla al momento opportuno.Il saggio parla solo se interrogato.'O fess parla sempre -Principe Antonio De'Curtis-detto Totò.
-A well regulated militia being necessary to the security of a free state,
the right of the people to keep and bear arms shall not be infringed.
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- mimmo002
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
ritorniamo a parlare di cose serie.
sto diventando sempre più un fedele adepto della formula di Don Miller ,
ultimamente mi sono avventurato in un nuovo esperimento, il adattare le pallottole originali all'arma opportunamente modificandole.
in pratica si tratta di accorciare (o allungare) le pallottole per adattarle al passo di rigatura della mia arma, e della velocità che le mie cariche posso sviluppare nella stessa arma.
le condizioni.
arma Baikal monocolpo canna Cm 60 rigatura 12"
bossolo remington cal.222Rem con (diversi spari) trimmato a 43mm
innesco S&B smal-rifle
polvere wihtavuori N130 in dose di 1,33-grammi (20,52 gr)
pallottola Sierra 1355 FMJBT da 55gr lunga 19mm
stessa pallottola accorciata/trimmata a 18mm e del peso di 53gr
carica con palla da 55gr integra velocità di 910m/s (misurata a 3m) fattore stabilità 1.292
carica con palla da 53gr tagliata in coda velocità di 930m/s (misurata a 3m) fattore stabilità 1.461
a 100m la pallottola modificata da risultati molto incoragianti , anche se ho provato una sola volta ma seguiranno ulteriori prove.
P.S. logicamente questa tecnica di tagliare le pallottole originariamente la ho ideata per le mie pallottole homemade con polvere da canna liscia e velocità intorno i 600.....750m/s, ma proprio perche mie pallottole artigianali si poteva avere da ridire.
sto diventando sempre più un fedele adepto della formula di Don Miller ,
ultimamente mi sono avventurato in un nuovo esperimento, il adattare le pallottole originali all'arma opportunamente modificandole.
in pratica si tratta di accorciare (o allungare) le pallottole per adattarle al passo di rigatura della mia arma, e della velocità che le mie cariche posso sviluppare nella stessa arma.
le condizioni.
arma Baikal monocolpo canna Cm 60 rigatura 12"
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C'E' IL SOGNO E C'E' LA REALTA'
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"i miseri non amano la verità e la conoscenza che li svegli"
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Non è la salute che va difesa a costo della Libertà,
è la Libertà che va difesa a costo della salute.
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Re: iperstabilità , ipostabilità, e dispersione
Risultati incoraggianti... Ma migliori o peggiori della palla originale? E quei segni (oltre alla troncatura del BT, che quindi genererà vortici diversi) quanto vanno ad incidere sulle caratteristiche della palla modificata?