Blackrifle ha scritto:Oppure i comunicati fisat auda ampam .... La fiera della burletta mi pare
Silvio Biagini ha scritto:Ho letto il documento che ordina il sequestro. Saluti Silvio
Blackrifle ha scritto:La rottamazione......
Pyno&dyno ha scritto:Blackrifle ha scritto:La rottamazione......
Non credo perchè a mio avviso ci sono gli estremi per una causa di risarcimento, in quanto non si può accollare la colpa all'acquirente che ha comprato un'arma legalmente importata e catalogata . Quindi se opteranno per la rottamazione, sicuramente la questione finirà in tribunale e qualcuno sarà costretto a cacciare dei soldi, parecchi soldi se si considera un valore medio di 800 euro per circa 1000 pezzi
Silvio Biagini ha scritto:Infatti, concordo con Pyno da questo punto di vista. Il concetto di sequestro è diverso da quello di confisca. E' quest'ultima che prevede la rottamazione delle armi e quindi una caterva di potenziali ricorsi per rimborso dei danni subiti. Il mio unico dubbio, consentimi il dubbio, riguarda il numero di anni che sarà necessario a risolvere l'azione penale con rinvio a giudizio di alcuni importatori che ha portato al sequestro delle armi e la potenziale piega che tale discorso potrà prendere. Lo si può definire sequestro cautelare in attesa di far subire alle armi le necessarie modifiche per "metterle in sicurezza" così che i legittimi proprietari "non possano farsi male con partenze di raffiche non previste"? Teoricamente il costo delle spese di sequestro e messa in sicurezza (invio delle armi a chi sarà legittimato a fare le modifiche, trasporto al BNP, costo delle pratiche del BNP, spese di rinvio delle armi alle Questure che hanno operato il sequestro per la successiva restituzione ai proprietari) qualcuno dovrà pagarle. Gli importatori imputati? Bisogna convenire che se questo è uno dei punti fondamentali del procedimento ci sarà un lungo dibattito a tal proposito, fatto anche di ricorsi contro questo o quel giudizio. Quindi anni. Le armi vengono "risistemate" nel frattempo? Non credo, altrimenti chi se ne fa carico può correre il rischio di non vedersi rimborsato in caso di un diverso giudizio in materia di attribuzione delle spese se non, addirittura, di riclassificazione delle armi. In alcune perizie su armi sequestrate, in processi ancora al primo grado, ho notato che le armi giacciono nei depositi dei palazzi di giustizia per diversi anni. Se nel corso dei vari giudizi dovesse emergere che fu un errore catalogare un'arma come da caccia pur essendo un'arma da guerra (di solito questa è una domanda che mi sento rivolgere dai giudici a proposito di qualsiasi tipo di arma..."si può considerare un'arma da guerra?") senza procedere alla sua messa in sicurezza "contro la raffica accidentale" (potrebbero inventare anche quella) si finirebbe col considerarle tali e quindi, in caso di giudizio finale con riferimento a pericolosissime armi da guerra, si potrebbe passare da sequestro a confisca con la seguente distruzione. Qui, lo spauracchio dello spagazzamento di cifre particolarmente elevate in caso di richiesta di rimborso da parte degli interessati, potrebbe frenare la fantasia su armi da guerra. Chi paga, gli imputati, la commissione, il BNP? Non è nemmeno da escludere, però, che sia proprio la sentenza definitiva o quella passata in giudicato, a prevedere, nel caso di ipotetica classificazione in arma da guerra, chi deve pagare e quanto a tutti gli acquirenti in buona fede di tali armi. A mio parere è stata avviata una macchina che richiederà del tempo a completare il suo percorso con alcuni interrogativi. Non resta che aspettare. Un cordiale saluto, Silvio
Blackrifle ha scritto:
io nn sarei tanto ottimista......
in passato il fatto dei vecchi m14 come fini? fnirono nel nulla mai più visti....
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