Corto, ma non troppo!
Corto, ma non troppo!
Come di tanto in tanto titolano i settimanali femminili, per la gioia di noi maschietti: "non è una questione di dimensioni" :-)
E visto che la "lunga" che ho postato è passata senza suscitare discussioni.... ci riprovo con una corta!
Gli americani direbbero che si tratta di una "hard to find", "difficile da trovare", perchè in Italia è una conversione non catalogata (e quindi la si può avere in collezione solo se era in Italia prima del 1975), perchè è molto particolare, e perchè forse qualcuno l'ha intravista ieri sera al programma di Lucarelli girato in parte al Museo delle Armi della Repubblica di San Marino, dove (in una bacheca) c'è la gemella di questa.
Parlo della Webley Mark VI, robusto revolver break top utilizzato dalle truppe del Commonwealth durante la prima guerra mondiale, e camerato nel lento (un po' meno di 200 m/s nel caricamento "Old time" di Fiocchi) ma efficace calibro .455.
Ovviamente era un problema esercitarsi con un "calibrone" come quello, e così apparvero rare conversioni in calibro minore.
Di solito si trattava di una conversione monocolpo; ad ogni colpo si apriva e si ricaricava.
Ma la Parker Hale non poteva accontentarsi di una soluzione così semplice!
Ecco la Webley trainer....
L'espulsore dei bossoli spenti funziona anche con la conversione.
Il problema? Trasformare il calibro della canna è semplice, basta infilarci dentro una canna rigata in calibro .22!
Ma il vero problema è quello che il .455 ha la percussione centrale, ed il .22LR la percussione anulare.
La strada adottata dalla Parker Hale è UNICA... i fori del tamburo NON sono in asse con la canna, ma leggermente inclinati in maniera che la parte anteriore della cartuccia sia allineata con la canna, e la parte posteriore esponga il rim alla percussione del cane!
Insomma.... la camera di cartuccia è "storta", e per uscire dalla canna deve "fare una curva".
Allentando un paio di viti il tamburo si rimuove molto facilmente consentendo di ripristinare il tamburo originale, mentre per rimuovere la canna basta svitare il dado zigrinato che si trova anteriormente alla volata del revolver, e sfilare all'indietro il tutto.
Anche se non si direbbe, gli inglesi con questo attrezzo facevano rosate di tutto rispetto.
Sicuramente è un oggettino non comune.
E visto che la "lunga" che ho postato è passata senza suscitare discussioni.... ci riprovo con una corta!
Gli americani direbbero che si tratta di una "hard to find", "difficile da trovare", perchè in Italia è una conversione non catalogata (e quindi la si può avere in collezione solo se era in Italia prima del 1975), perchè è molto particolare, e perchè forse qualcuno l'ha intravista ieri sera al programma di Lucarelli girato in parte al Museo delle Armi della Repubblica di San Marino, dove (in una bacheca) c'è la gemella di questa.
Parlo della Webley Mark VI, robusto revolver break top utilizzato dalle truppe del Commonwealth durante la prima guerra mondiale, e camerato nel lento (un po' meno di 200 m/s nel caricamento "Old time" di Fiocchi) ma efficace calibro .455.
Ovviamente era un problema esercitarsi con un "calibrone" come quello, e così apparvero rare conversioni in calibro minore.
Di solito si trattava di una conversione monocolpo; ad ogni colpo si apriva e si ricaricava.
Ma la Parker Hale non poteva accontentarsi di una soluzione così semplice!
Ecco la Webley trainer....
L'espulsore dei bossoli spenti funziona anche con la conversione.
Il problema? Trasformare il calibro della canna è semplice, basta infilarci dentro una canna rigata in calibro .22!
Ma il vero problema è quello che il .455 ha la percussione centrale, ed il .22LR la percussione anulare.
La strada adottata dalla Parker Hale è UNICA... i fori del tamburo NON sono in asse con la canna, ma leggermente inclinati in maniera che la parte anteriore della cartuccia sia allineata con la canna, e la parte posteriore esponga il rim alla percussione del cane!
Insomma.... la camera di cartuccia è "storta", e per uscire dalla canna deve "fare una curva".
Allentando un paio di viti il tamburo si rimuove molto facilmente consentendo di ripristinare il tamburo originale, mentre per rimuovere la canna basta svitare il dado zigrinato che si trova anteriormente alla volata del revolver, e sfilare all'indietro il tutto.
Anche se non si direbbe, gli inglesi con questo attrezzo facevano rosate di tutto rispetto.
Sicuramente è un oggettino non comune.
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- Pyno&dyno
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Re: Corto, ma non troppo!
Ma il percussore batte anche sul tamburo?
Because they said I couldn't have it
- tracco61
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Re: Corto, ma non troppo!
a guardare dai solchi sembra di si, probabilmente perché l'anello era molto più morbido dell'innesco del 455 e il percussore deve essere bello largo
...fischia il vento e infuria la bufera..........
- tracco61
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Re: Corto, ma non troppo!
cmq un gran bel pezzo, veramente notevole
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- ordotempli
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Re: Corto, ma non troppo!
Nei mitici anni si trovava di tutto, sopratutto questi trainer ... conversioni per svizzeri .... e tutto quello che serviva per illudersi di sparare con armi nel calibro oriinale .... i poligoni a 300 mt venivano tutti chiusi e ridotti (male) da astuti (?) colonnelli del Genio Militare ( geniali !! )
Complimenti per questo " pezzo di storia "
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Re: Corto, ma non troppo!
Il problema vero è che questi pezzi si troverebbero anche oggi...
Ma quando li trovi sono all'estero. E non li puoi importare....
Il poco che c'era in Italia è stato distrutto nel 1975, mentre le Glisenti venivano ritubate in 7,65 e ci venivano concesse DUE sole armi, mentre venivano di fatto proibite le collezioni di armi da guerra, che non erano più rilasciate.
L'idiozia del catalogo ci ha di fatto proibito di poter importare i pezzi rari, salvo non imbarcarsi in catalogazioni di un pezzo singolo, costose e spesso con esito negativo.
Vuoi importare un trainer inglese "modifica Parker", munizione calibro .22 in un adattatore calibro .303? Impossibile! Non è catalogabile! Quel calibro (corpo del .303 e palla da 5,56) non esiste!
Vuoi importare un Martini in calibro .310? Impossibile! Il calibro non è riconosciuto, ed al banco non saprebbero come provarlo!
Vuoi importare un fucile che all'estero hanno in tanti, come il Lampagyar? Impossibile! Nessuno l'ha catalogato :-(
E se vogliamo andare su pezzi "facili", ancora oggi non è possibile importare i MAS 36/51, perchè li può importare solo la Adler che figura (falsamente) come produttore.
Insomma.... sono volatili per diabetici, e quello dei trainer è veramente un campo minato!
Il prossimo pezzo sarà un Mossberg 42, trainer bellico marcato "US Property", con la sua flaming bomb. Ovviamente.... non catalogato! :-(
Ma quando li trovi sono all'estero. E non li puoi importare....
Il poco che c'era in Italia è stato distrutto nel 1975, mentre le Glisenti venivano ritubate in 7,65 e ci venivano concesse DUE sole armi, mentre venivano di fatto proibite le collezioni di armi da guerra, che non erano più rilasciate.
L'idiozia del catalogo ci ha di fatto proibito di poter importare i pezzi rari, salvo non imbarcarsi in catalogazioni di un pezzo singolo, costose e spesso con esito negativo.
Vuoi importare un trainer inglese "modifica Parker", munizione calibro .22 in un adattatore calibro .303? Impossibile! Non è catalogabile! Quel calibro (corpo del .303 e palla da 5,56) non esiste!
Vuoi importare un Martini in calibro .310? Impossibile! Il calibro non è riconosciuto, ed al banco non saprebbero come provarlo!
Vuoi importare un fucile che all'estero hanno in tanti, come il Lampagyar? Impossibile! Nessuno l'ha catalogato :-(
E se vogliamo andare su pezzi "facili", ancora oggi non è possibile importare i MAS 36/51, perchè li può importare solo la Adler che figura (falsamente) come produttore.
Insomma.... sono volatili per diabetici, e quello dei trainer è veramente un campo minato!
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Re: Corto, ma non troppo!
Nulla da aggiungere. Il paese dell'idiozia ...
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Re: Corto, ma non troppo!
Io posseggo questa, se interessa a qualcuno 

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Con la sua Glock 17, Gaston Glock ha introdotto l'unica vera "rivoluzione" nel mondo delle armi corte, dai tempi di John Moses Browning, ai giorni nostri.
By choosing a GLOCK pistol you have made a professional decision!
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Re: Corto, ma non troppo!
Ne avevo uno della Lienhard ... come da questo sito
http://www.scribd.com/doc/3615008/histo ... witzerland
Questo riduttore di calibro che hai per quale arma è adatto ?
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Questo riduttore di calibro che hai per quale arma è adatto ?
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Re: Corto, ma non troppo!
Sinceramente non lo so, ma dalle dimensioni dovrebbe andar bene per i calibri dal 38 al 7,65 para.
Con la sua Glock 17, Gaston Glock ha introdotto l'unica vera "rivoluzione" nel mondo delle armi corte, dai tempi di John Moses Browning, ai giorni nostri.
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