da Silvio Biagini » ven giu 03, 10:03:49
Buongiorno Mimmo e amici vari possessori di vecchi "ferri".
Con tutta franchezza la mia reale esperienza con le armi militari non in dotazione non era tanto volta a studiare tipologia di faccia dell'otturatore, dell'invito in camera di cartuccia se ad una o due vie, se fosse presente o meno il foro di eliminazione di gas in culatta per eventuali rotture del fondello, o altri aspetti meccanico-balistici. Mi interessava essenzialmente la "semplicità di impiego" (quanto doveva essere addestrato l'utilizzatore), il volume di fuoco, l'efficacia, la solidità/rusticità, l'accuratezza, o meglio i punti di forza e di debolezza rispetto alle nostre armi.
Di sicuro la logica di base che fa parte di una tradizione consolidata in campo di "sicurezza" deve prevedere un qualche sistema in grado di eliminare l'eventuale fuga di gas in culatta dovuta ad una rottura del fondello o anche alla semplice "foratura" della coppetta dell'innesco.
Per esempio, nel Garand M1 (e derivati oltre che M16 e simili), la particolare conformazione della punta del percussore, del suo alloggiamento all'interno dell'otturatore, di come resta bloccato durante lo sparo è una sicurezza contro la fuoriuscita di gas per foratura dell'innesco. In sostanza, in caso di rottura, fa da "tappo" contro la fuoriuscita dei gas che vengono quindi convogliati verso il davanti. Se si osservano le immagini che allego si nota che nel Garand manca il foro in culatta, comune in altre armi militari (come i bolt action, in alcuni è presente sotto l'otturatore), destinato a tale scopo.
Dall'immagine con didascalie in francese, la sezione del meccanismo di scatto e sparo nel suo complesso, oltre alla citata funzione di tenuta del complesso percussore-otturatore si evince l'altra particolare funzione di quasi tutti gli otturatori militari (se osservi il tuo dovrebbe essere così) nella loro parte anteriore. Ovvero quella di "circondare" il fondello della munizione quando questa è inserita in camera di cartuccia dove, peraltro, trova parziale alloggiamento anche parte della faccia dell'otturatore (area che proprio per questa particolarità deve essere sempre scrupolosamente pulita, gli attrezzi militari sono fatti apposta). Ovviamente è sempre una chiusura meccanica "non a tenuta" (basta pensare/osservare l'area dell'unghia estrattrice oltre alla totale assenza di "anelli elastici"), ma sicuramente è predisposta per non lasciare parti scoperte del bossolo, nemmeno nell'area dove questo presenta il maggiore ispessimento.
Sempre questa seconda immagine ci fa anche capire dove verrebbero essenzialmente convogliati i gas in caso di rottura del bossolo dovuta a slam fire in fase di chiusura...risulta evidente una possibile serie di rotture come quella dell'immagine del fucile M14.
Altro punto da chiarire bene è il fatto che l'otturatore non inizia ad aprirsi fintanto che la pallottola non è fuoriuscita. Ciò non toglie che quando il bossolo viene estratto è a temperature molto elevate e, come noto, in caso di "incollaggio" alle pareti di una camera di cartuccia "sporca" è facile che ci sia il distacco del fondello. Nelle dotazioni individuali del Garand era previsto anche un estrattore di bossoli rotti. Quindi più che martellamento del bossolo come lo descrivi io penso ad un bossolo non ricalibrato esattamente a norma CIP che, sparo dopo sparo, cerca "spazio" nelle successive dilatazioni in quei punti dove è minore la costrizione nel complesso otturatore-culatta-camera di cartuccia o dove, con altre parole, le tolleranze sono maggiori.
In questo caso la faccia dell'otturatore che, pur circondando il fondello, tiene sempre conto della tolleranza in eccesso delle dimensioni CIP (o SAAMI) di questa parte del bossolo. Quest'ultimo, bloccato nella sua espansione in camera di cartuccia dal fatto che nella sua interezza non è stato riportato a dimensioni "originali" (ho precisato che le camere di cartuccia militari sono più tolleranti di quelle civili) potrebbe cercare sfogo elastico, colpo dopo colpo, anche nelle parti più spesse come il fondello.
Non per niente le specifiche dei bossoli militari, anche se destinati ad un solo sparo, prevedono pareti più spesse di quelli civili e ottoni con leghe più dure. E' una sciocca leggenda metropolitana che i bossoli militari sono più duri per scarsa qualità delle leghe, è una semplice precauzione per motivi di sicurezza. Non è simpatico trovarsi nel mezzo di uno scontro a fuoco con la camera di cartuccia "intasata" o qualche altro casino per problemi legati a ciclo di fuoco e bossoli (poi, nell'area dedicata agli argomenti genere, inserirò il resoconto di una commissione USA su un incidente in Afghanistan).
Tutta questa serie di violenze contro il bossolo si trasformano in altrettante modifiche strutturali,in particolare nei confronti di bossoli non militari. Ho sempre fatto il full per questo motivo (e conseguenti "trim" se del caso), per riportare il bossolo sempre alle dimensioni CIP. I miei bossoli da semiauto (ho sempre usato quelli civili, i militari di surplus non li ricarico) al massimo hanno 4 - 5 ricariche nei casi dei più utilizzati ma sempre full. Non solo, prima di procedere al caricamento mi accerto che vengano camerati per semplice forza di gravità. Al minimo segno di incertezza li scarto. Con il Garand ho usato bossoli (è tanto che non ci sparo) ricaricati massimo due volte. Dopo la ricarica, eseguito il factory crimp, ripeto l'operazione con qualche campione tratto a caso dalla scatola dei colpi ricaricati...
Ovviamente la camera di cartuccia è tirata a lucido con l'apposito attrezzo. E così la faccia dell'otturatore (con gli appositi spazzolini militari come quello in dotazione al Garand) che è ripulita da ogni traccia di ottone lasciata dai fondelli dei bossoli. Sugli AR 15 procedo ogni volta al completo smontaggio degli otturatori dopo i tiri per pulirli da eventuali residui anche l'interno dell'alloggiamento del percussore.
Sono assolutamente convinto che ogni tiratore che utilizza vecchi fucili semiauto segua attentamente queste procedure di manutenzione...è importante però accettare il fatto che per avere un ciclo sicuro di funzionamento si debba fare il full alle proprie munizioni...il semiauto non è un bolt action...
E questo non solo con le mie armi ma anche con tutte quelle che nel corso degli anni ho avuto in dotazione ai reparti, Garand, Fal, Beretta, M4...mai avuto uno slam fire...
Un cordiale saluto, Silvio
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