mimmo002 ha scritto:Albatros ha scritto:Ave ragazzi, oggi nella più assoluta incoscienza, ho partecipato alla mia prima gara di tiro a volo presso il Tav di Crotone. Premetto che in assoluto ho sparato complessivamente solo sette volte e di queste solo tre con il mio Beretta 682 e che una bella giornata di sole ha accompagnato il mio esordio sulle pedane. Pur consapevole del fatto che non avrei certamente potuto competere con i tiratori professionisti presenti al torneo, ho deciso di partecipare a questa esperienza con lo spirito di colui non ha niente da perdere ma con la certezza che avrei potuto imparare molto e così è stato. Ho vissuto una bellissima giornata ed ho acquisito la consapevolezza che questo sport non pone limiti e che a nessuno è preclusa la possibilità di ottenere ottimi risultati se si riesce a stare calmi e concentrati in pedana. Questa è stata la lezione più importante. Adesso non mi resta soltanto che crescere.....
Donatello
analizzando psicologicamente il tuo scritto e dando un mio personale parere :
no sei riuscito a
"stare calmi e concentrati in pedana" per il semplice motivo che ti sei messo psicologicamente in una posizione si inferiorità con quelli che hai considerato
" tiratori professionisti presenti al torneo" chiunque essi fossero , tu non eri in pedana per combattere ma solo per sopravvivere
In realtà penso che solo se ci si avvicina umilmente ad una nuova disciplina, con lo stesso atteggiamento di Donatello, si ha la possibilità di apprendere qualcosa dai "grandi" e di diventare col tempo grandi a propria volta.
Chi sale in pedana per la prima volta è logico che si senta inferiore ai veterani, ma proprio per questo ha le carte per crescere ed apprendere in fretta.
Non è "grande" chi da ignorante ostenta cultura o perizia (anzi rischia di aggiungere all'ignoranza la presunzione) ma colui che ha l'onestà di dire: "Non ho capito. Me lo spieghi, per cortesia?".
Bravo Donatello, credo tu abbia scelto il giusto approccio al tiro al volo.
L'ignorante parla a vanvera.L'intelligente parla al momento opportuno.Il saggio parla solo se interrogato.'O fess parla sempre -Principe Antonio De'Curtis-detto Totò.
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