La puntualizzazione sulla conoscenza del SAGAT (Sistema di Automazione del Gruppo di Artiglieria Terrestre, ora sostituito da altro sistema) da parte di Studiopacca ed il suo titolo di studio e la sua età mi fanno supporre che sappia sicuramente qualcosa delle "tavole di tiro" ed i sistemi alternativi di tiro in caso di guasto o inabilitazione dell'impianto per "motivi vari".
Volando "basso" con i concetti, per prima cosa direi che tra la tavola di tiro di una artiglieria e la tabella balistica delle correzioni di una munizione per fucile c'è poca differenza in termini di calcolo. Le equazioni utilizzate sono sempre le stesse. Ho citato più volte il testo di balistica di Carlucci e Jacobson. Le equazioni riportate nello stesso sono quelle che si rifanno a Siacci ed agli altri padri della balistica di fine '800. Poi ci sono altri "balistici" come il Peja, o il Rinker o lo stesso Litz che cercano di rendere l'approccio a questa "scienza" più semplice ed immediato con pochi riferimenti matematici. Anche questo è un qualcosa di cui abbiamo già parlato.
Quindi, fondamentalmente, la risposta su come nascono le tavole di tiro è semplice...con il calcolo. All'inizio le equazioni erano sviluppate "a mano". Per ogni traiettoria occorrevano parecchie centinaia di moltiplicazioni, e una tavola di tiro poteva comprendere anche diverse migliaia di traiettorie...Già a partire dai primi anni '20 (dopo le esperienze della I^GM soprattutto con le artiglierie a lunga e lunghissima gittata che peccavano di accuratezza per vari motivi, primi tra tutti le tavole di tiro) fu evidente la necessità di disporre di "macchine da calcolo".
Qualsiasi sistema di calcolo fosse o è utilizzato, è chiaro che si deve verificare nei poligoni sperimentali la rispondenza dei calcoli.
Pur disponendo di tavole di tiro sempre più accurate il calcolo del tiro di artiglieria (in particolare quello indiretto, ovvero quello dove non si vede il bersaglio dalla linea di tiro per distanza e/o ostacoli naturali) veniva fatto a mano o con dati speditivi o con dati calcolati (nel caso qualcuno volesse approfondire qualcosa sull'argomento tiro con le artiglierie c'è un buon cenno in Wikipedia a "Tiro (balistica)").
Con i moderni elaboratori il problema del calcolo dei dati di tiro è decisamente semplificato. Almeno fintanto che gli elaboratori e tutto ciò ad essi collegato riesce a funzionare. Nel caso di problemi ecco che è importante conoscere anche i "vecchi sistemi".
La tavola di tiro di artiglieria è costruita sulle caratteristiche di uno specifico materiale (cannone o obice o obice-cannone o mortaio, etc.) e dei vari tipi di munizionamento che lo stesso può utilizzare. Questo discorso lo possiamo trasferire pari pari nel tiro a lunga distanza. Anche in questo caso disponiamo di una tavola di tiro costruita dall'elaboratore sulla base delle caratteristiche della munizione e del nostro fucile.
Ecco perché è bene saper utilizzare compiutamente l'ausilio cartaceo. Con quello si riesce a sparare sempre, anche con semplici interpolazioni. Con la più costosa e completa "app" ci facciamo il brodo se lo "smart (non si sa mai quanto) phone" ci pianta nel bel mezzo di una sessione di tiro in gara.
Per adesso mi fermo qui, dopo vediamo nel dettaglio, l'esempio di una tavola di tiro per artiglieria e l'affinità tra questa ed una tabella balistica.
Un cordiale saluto, Silvio