http://www.earmi.it/diritto/leggi/circ_ ... zione.html
Il Ministero, perseguitato da richieste sul fatto se sia possibile autocerficare il possesso del certificato maneggio armi e dell'effettuane dei corsi annuali da parte delle guardie giurate ha ovviamente risposto che ciò è possibile, come da circolare allegata.
La circolare è un'ottima dimostrazione della inettitudine ed inefficienza della burocrazia. Un funzionario ha perso qualche giornata di lavoro per scrivere una corretta circolare sul problema; in qualunque azienda privata avrebbero scritto a chi sollevava un così insulso problema £ "brutti cretini, lo volete capire che dovete applicare le leggi a favore di cittadini senza cercare cavilli per romper loro no parolacce!". Perché questo è il problema: vi sono dei cretini funzionari che studiano solo come complicare le cose invece di semplificarle.E dovrebbero essere censurati severamente.
Rilevo infine che il modulo allegato per l'autocertificazione non è corretto. Esso richiede il cittadino indicare non solo dove ha conseguito certificato, ma anche i numeri di iscrizione nel registro della sezione! Ma il cittadino deve solo indicare di essere in possesso di certificato e dove lo ha conseguito. Se egli lo aveva conseguito può anche averlo perso e non disporre dei suoi dati precisi, ma è compito della pubblica amministrazione di andarselo a cercare nei suoi stessi archivi. Dovrebbe essere chiaro che autocertificare il possesso di certi requisiti non vuol dire copiare nell'autocertificazione un certificato perché anche questo è un modo per evadere la legge sulla semplificazione e per non rispettarla.
Rilevo inoltre che è illeggittimo che il Ministero chiami "Diploma" il "certificato di idoneità al maneggio armi", così espressamente definito dall'art. 8 della Legge 110/19756 e succ. mod. e meraviglia che l'UITS abbia fatto una lettera per elogiare tale illegittima invenzione.
Anche il termine "Patentino" per le esercitazioni di tiro delle guardie private è una intutile e sciocca invenzione burocatica tanto per confondere le idee al cittadino. Il D.M. 1° dicembre 2010 nr. 269 lo definisce "libretto di tiro" e questa corretta dicitura non può davvero essere modificata da una circolare.