A Caserta qualcosa si muove.
Da Caserta, provincia sventurata dove i titolari di porto d’armi lunghe a dispetto di leggi nazionali e direttive ministeriali devono richiedere il nulla osta per l’acquisto di quelle corte, qualcosa si muove.
E si muove nella giusta direzione.
Ricorderete che nel settembre 2011 FISAT ha notificato una bonaria lettera di invito all’autotutela per la Questura, la Prefettura di Caserta invitandole a rettificare le loro posizioni in contrasto con le direttive europee sul diritto delle armi e con l’art. 26 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) nonché l’art. 97 della Costituzione che impone equità di trattamento tra i cittadini (Casertani e non) e l’art. 1 della L. 241/1990 che impone il buon andamento e l’economicità della Pubblica Amministrazione (che non esiste motivo per il quale la pubblica amministrazione debba perdere tempo e soldi, facendone perdere anche ai cittadini, per dare nulla osta a persone idonee che non possono essere rifiutati, essendo queste già titolari di porto armi).
La lettera amichevole, come regolarmente succede quando ci si rivolge in modo amichevole alla pubblica amministrazione, non riceveva risposta (anche se avrebbe dovuto averla) e quindi il primo Febbraio 2012 sarà notificata la diffida ai sensi della legge sulla class action.
Ma sembra che qualcosa già si muova; infatti, mentre sinora non venivano concessi nulla osta per l’acquisto di armi corte comuni ma solo sportive (mentre la legge ne consente l’acquisto di tre ai cittadini residenti nelle province “normali”) sembra che da pochi giorni a questi parte sia stata tolta tale dizione (oltre al bollo sulla domanda).
Come dire che in attesa del sicuro missile del 1 Febbraio p.v. in Questura a Caserta si stiano intanto mettendo l’elmetto.
Ai volontari FISAT che hanno fatto partire questa cosa mettendoci la faccia in prima persona, ai liberi cittadini casertani che ci hanno coraggiosamente sostenuto dico di tener duro che la vittoria è vicina.
A coloro che non lo hanno fatto stando alla finestra per vedere cosa accade dico che non è troppo tardi per unirsi alla battaglia, e possono farlo firmando la class action, sostenendola con soldi, iscrivendosi a FISAT e diramando i comunicati stampa.
Chi se la sente di dare una mano contatti FISAT Caserta al numero 389-0133476 (13-15 tutti i giorni) o all’email caserta@cavalierifisat.it .
Il 1 febbraio, parola d’onore, parte la diffida poi vediamo chi ci lascia la sedia.
Il Presidente FISAT Simone Ciucchi