mimmo002 ha scritto:per meglio capire :
le guardie venatorie volontarie sono semplici e comuni cittadini e non hanno assolutamente il diritto di :
disturbare/infastidire un cittadino anche se in atteggiamento di caccia o pesca o altra attività,
non possono chiedere documenti,
non possono controllare armi o munizioni,
non possono guardare o cercare chissà-cosa in zaini o auto o tasche,
non possono fare fotografie o immagini alle persone o cose personali private altrui
addirittura non possono rivolgere la parola visto che.....distraggono dalla caccia o altra attività.
possono soltanto segnalare e riferire alle autorità....quelle vere.
buona caccia
waltherp38 ha scritto:Le guardie ittiche, invece, hanno potere di PG.
Strano ma vero, perché in tal senso il regio decreto del 1931 numero 1604 non è stato mai aggiornato.
In particolare l’art. 31 recita testualmente:
“Le Province, i Comuni, i consorzi, le associazioni e chiunque vi abbia interesse possono nominare e mantenere a proprie spese, agenti giurati per concorrere alla vigilanza sulla pesca tanto nelle acque pubbliche, quanto in quelle private. Essi, ai fini della sorveglianza sulla pesca, hanno la qualità di agenti di Polizia Giudiziaria."
tonino ha scritto:Se la sono cercata!! troppa malafede da parte di alcune associazioni pseudoambintaliste nello svolgere compiti cosi delicati.Pari ho gia detto che i bracconieri non sono cacciatori esattamente come i delinquenti armati non sono tiratori,vanno puniti severamente gli uni e gli altri senza per questo penalizzare le persone corrette.Finche saremo divisi anche tra noi in varie correnti non faremo altro che incoraggiare gli antiarmi oltranzisti.
waltherp38 ha scritto:Ovvio.Magari andavano a rompere le bocce ai cacciatori tranquilli, quelli che sono in regola col porto d'armi ed amano farsi passeggiate in montagna, affascinati solo dal vedere il loro cane muoversi, anziché fare il qulo ai bracconieri.
I bracconieri fanno paura perché, quelli veri, così come hanno le armi a matricola abrasa, non si fanno il problema di menarti in un dirupo se ti metti contro di loro.
E allora...via a dar fastidio e a controllare le persone serie. Ma a che serve?
tonino ha scritto:Se la sono cercata!! troppa malafede da parte di alcune associazioni pseudoambintaliste nello svolgere compiti cosi delicati.Pari ho gia detto che i bracconieri non sono cacciatori esattamente come i delinquenti armati non sono tiratori,vanno puniti severamente gli uni e gli altri senza per questo penalizzare le persone corrette. Finche saremo divisi anche tra noi in varie correnti non faremo altro che incoraggiare gli antiarmi oltranzisti.
mimmo002 ha scritto:CUT ci sono due tipi di bracconiere :
il cacciatore onesto e in regola che nell'impeto dell'azione e nel chiaro-scuro dell'alba spara al volo pensandola beccaccia e nel raccoglierla si ritrova un barbagianni , e preso dal panico non sa in quale dirupo lasciarla, CUT
paricutin ha scritto:mimmo002 ha scritto:CUT ci sono due tipi di bracconiere :
il cacciatore onesto e in regola che nell'impeto dell'azione e nel chiaro-scuro dell'alba spara al volo pensandola beccaccia e nel raccoglierla si ritrova un barbagianni , e preso dal panico non sa in quale dirupo lasciarla, CUT
Abbi pazienza, ma "un cacciatore che nell'impeto dell'azione e nel chiaro scuro dell'alba spara al volo"... sarà pure onesto in quanto in buona fede, ma è un criminale comunque. E se al posto della lepre ci fosse il bambino che si è appartato per fare pipì? Lo buttiamo nel dirupo?
Regola di sicurezza numero 2 "Non puntate mai l'arma verso qualcosa che non si voglia colpire". Regola di sicurezza numero 4 "Siate sempre consapevoli del bersaglio e di ciò che lo circonda". Il bello di queste regole è che bisogna violarne almeno 2 perchè si possa verificare un incidente... e questo è il caso.
paricutin ha scritto:tonino ha scritto:Se la sono cercata!! troppa malafede da parte di alcune associazioni pseudoambintaliste nello svolgere compiti cosi delicati.Pari ho gia detto che i bracconieri non sono cacciatori esattamente come i delinquenti armati non sono tiratori,vanno puniti severamente gli uni e gli altri senza per questo penalizzare le persone corrette. Finche saremo divisi anche tra noi in varie correnti non faremo altro che incoraggiare gli antiarmi oltranzisti.
Tonino, io credo che i cacciatori perbene così come i tiratori perbene non debbano aver nulla da temere... Non essendo cacciatore non conosco l'ambiente per cui magari sto dando un giudizio dal di fuori. Certo se certi compiti sono svolti in malafede allora cade tutto, ma vale anche per i vigili urbani che ti multano solo per fare cassa... In linea di principio generale però non posso che confermare quello che è solo il mio punto di vista...
paricutin ha scritto:Ma che diavolo ti ridi, mimmo? Ho scritto qualcosa di comico? O forse dalle tue parti i cacciatori sparano a qualunque cosa si muova e si pongono solo dopo il problema di cosa sia lecito e cosa no? Per la miseria, a questo punto mi fai venire qualche dubbio che tu stia nel numero dei cacciatori perbene...
tonino ha scritto:Mimmo stai accusando Pari di essere anticaccia e poi voti Grillo che se vince ci toglie anche le pistole ad acqua !!vedo piu incoerenza in Te che hai pure rinnovato il pa per caccia !!!!!
tonino ha scritto:Mimmo stai accusando Pari di essere anticaccia e poi voti Grillo che se vince ci toglie anche le pistole ad acqua !!vedo piu incoerenza in Te che hai pure rinnovato il pa per caccia !!!!!
mimmo002 ha scritto:e se io votassi PD oppure PDL , e questi partiti difendessero la caccia e la lasciassero aperta sempre.......
e contemporaneamente inserissero delle norme che rendono privata la sanità e la scuola,
e io per curare la mia famiglia , e mandare a scuola i miei figlio non mi rimarrebbe denaro per la caccia e nemmeno per il poligono
cosa avrei guadagnato ?
la caccia sarebbe aperta solo per i ricchi non per me che per risparmiare mi devo ricaricare le cartucce con pallini autofusi
con lo spauracchio che "ti chiudono la caccia" ...."ti prendono le armi"
dovrei votare i privatizatori che mi prenderebbero tutto ?
P.S. si consiglia per pensare...... di usare il cervello non lo stomaco
tonino ha scritto:Da una parte hai messo i se ed i ma ,dall altra la certezza che ti toglie le armi,nessuno dei due partiti che hai nominato ha mai privatizzato i servizi essenziali.Come al solito ognuno e libero di pensarla come preferisce,normalmente non ragiono con il cxxo anche se tu hai usato un altro organo per non offendermi[tranquillo,non mi offendo]ma con la testa ,quando si tratta di armi pero ragiono con il cuore e mi sarebbe impossibile votare chiunque sia contrario all uso legale delle armi,mi leggo sempre tutti gli elenchi dei deputati e senatori contrari al nostro hobby per non correre il rischio di votarne qualcuno.
mimmo002 ha scritto:paricutin ha scritto:mimmo002 ha scritto:CUT ci sono due tipi di bracconiere :
il cacciatore onesto e in regola che nell'impeto dell'azione e nel chiaro-scuro dell'alba spara al volo pensandola beccaccia e nel raccoglierla si ritrova un barbagianni , e preso dal panico non sa in quale dirupo lasciarla, CUT
Abbi pazienza, ma "un cacciatore che nell'impeto dell'azione e nel chiaro scuro dell'alba spara al volo"... sarà pure onesto in quanto in buona fede, ma è un criminale comunque. E se al posto della lepre ci fosse il bambino che si è appartato per fare pipì? Lo buttiamo nel dirupo?
Regola di sicurezza numero 2 "Non puntate mai l'arma verso qualcosa che non si voglia colpire". Regola di sicurezza numero 4 "Siate sempre consapevoli del bersaglio e di ciò che lo circonda". Il bello di queste regole è che bisogna violarne almeno 2 perchè si possa verificare un incidente... e questo è il caso.
si vede che non sei cacciatore
tonino ha scritto:Ed effettivamente e' abbastanza facile alle prime ore del giorno scambiare una povera civetta per una beccaccia anche se qui ci viene in aiuto la legislazione venatoria che vieta la caccia allo scolopacide prima di un determinato orario che non la rende sovrapponibile alla civetta.
tonino ha scritto:Mimmo !!!!ora mi arrabbio !!!un conto e scambiare una beccaccia con una civetta ,se la scambi col tordo vi e premeditazione e volonta di....sbagliare !
paricutin ha scritto:In questo link, che riporto integralmente, c'è qualche riferimento in più ma non sono riuscito ancora a trovare il documento integrale.
http://www.bresciaoggi.it/stories/Econo ... e&scroll=0
Il ministero dell'Interno, con nota del 25 settembre scorso, risponde alla prefettura di Brescia sulla qualifica delle guardie zoofile volontarie di nomina prefettizia. È stato richiesto, invero, se le guardie zoofile di nomina prefettizia rivestano la qualifica di polizia giudiziaria quando siano autorizzate a svolgere attività di vigilanza venatoria e nell'esercizio di quest'ultima, nonché se detta attività debba essere sottoposta al coordinamento della Provincia. In ordine alla prima questione si richiama la nota n. 557/B.15629.12982 (6) del 28 agosto 2003 con la quale è stato trasmesso alle prefetture e alle questure un parere del ministero della Giustizia che ha condiviso l'orientamento del Dipartimento della pubblica sicurezza nel senso dell'esclusione del riconoscimento delle qualifiche pubblicistiche di agente e di ufficiale di polizia giudiziaria nei confronti delle guardie venatorie volontarie. Tale parere e la giurisprudenza in esso citata hanno trovato ulteriori conferme nelle sentenze della Cassazione Penale n. 23631 dell'11 giugno 2008 e n. 34688 del 23 settembre 2011, le quali richiamandosi ai numerosi precedenti della stessa Corte, hanno ribadito il principio per cui nello svolgimento di compiti di vigilanza venatoria, le guardie volontarie non svolgono funzioni di polizia giudiziaria (pur rivestendo la qualifica di pubblici ufficiali per consolidata giurisprudenza). La citata sentenza n. 23631 ha affermato tale principio proprio in un caso di sequestro di fauna selvatica protetta eseguito da guardie zoofile, nominate ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 189/2004, distinguendo chiaramente i campi della vigilanza volontaria previsti rispettivamente da quest'ultima legge (il maltrattamento e l'impiego in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate degli animali «da affezione», cioè «i classici animali domestici o di compagnia») e dalla legge n. 157/1992 (la tutela della fauna selvatica in relazione all'attività della caccia). Pertanto, secondo la Cassazione, alle guardie zoofile riconosciute dal Prefetto ai sensi dell'art. 6, comma 2, della legge n. 189/2004, «considerato il chiaro tenore, letterale di tale nomina», possono essere riconosciute funzioni di polizia giudiziaria solo nei limiti delle finalità proprie di tale ultima legge e con «esclusivo riferimento alla categoria degli animali da affezione». Quanto al secondo quesito, l'attività di vigilanza venatoria è da ritenere soggetta al coordinamento della Provincia anche nei casi in cui sia legittimamente esercitata da guardie zoofile, tenuto conto del carattere generale della disposizione contenuta nel 7° comma dell'art. 27 della legge n. 157/1992. Ben ha fatto, quindi, la Provincia di Brescia, unica in Italia a sviscerare definitivamente questo tema grazie alla sensibile attenzione posta dal prefetto per cui, rifacendosi a un parere del ministero di Giustizia e alla giurisprudenza della Cassazione penale, l'Ufficio per gli affari della polizia amministrativa e sociale del Dipartimento della pubblica sicurezza ha, infatti, ribadito che le guardie zoofile di nomina prefettizia, quando svolgono attività di vigilanza venatoria, non sono agenti di polizia giudiziaria; di conseguenza le guardie zoofile, nel controllare un cacciatore, non possono sottoporlo a perquisizione, personale o domiciliare, né adottare misure cautelari reali come il sequestro penale probatorio. Le guardie zoofile, come le guardie venatorie volontarie di nomina provinciale, sono invece pubblici ufficiali e, quindi, il cacciatore sottoposto al controllo deve, se richiesto, declinare le proprie generalità ed esibire i titoli autorizzativi. Il ministero dell'Interno ha, altresì, stabilito che le guardie zoofile, quando svolgono attività di vigilanza venatoria, sono soggette al coordinamento della Provincia e, come nel nostro caso, conformarsi al Regolamento provinciale che disciplina appunto tale attività volontaristica.
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