da Silvio Biagini » gio set 25, 16:05:18
Obiettivamente mi sembra che si stia creando una tempesta in un bicchiere d'acqua. Premesso questo, ammetto la mia ignoranza nelle politiche di impiego del personale della Marina Militare. Il Corpo delle Capitanerie di Porto è uno dei corpi tecnici della Marina Militare. Porta, infatti, le stellette e come tutti coloro che indossano le stellette è indirizzato verso uno specifico compito/dipendenza presso un particolare ministero, EI, MM, AM, CC presso il ministero della Difesa, G.di F. presso quello della Finanza. Alcuni hanno doppia o plurima dipendenza in relazione a specifici impieghi, come Interno, Ambiente, Beni Culturali, Infrastrutture e Trasporti e così via. E' il caso di Carabinieri, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza. Carabinieri e Guardia di Finanza rientrano anche nelle cinque Forze di Polizia insieme a Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato (che prima portavano le stellette) e Polizia Penitenziaria. Forze che hanno dipendenza varie da vari ministeri. Inoltre, Carabinieri e Capitanerie di Porto svolgono anche l'attribuzione di Polizia Militare. E' facile capire come non sia facile poter intervenire con proprietà di linguaggio e cognizione a riguardo delle decisioni degli Stati Maggiori o dei Comandi Generali in materia di impiego del loro personale. Io posso solo dire, sulla base della mia esperienza personale, che nel mondo con le stellette vigono politiche di trasferimento che non sono per niente comuni a quelle del mondo civile. Quindi non si possono fare paragoni. L'alternanza tra incarichi operativi ed incarichi "di ufficio", chiamiamoli così solo per fare una qualche differenza, è comunque una prassi che consente l'avvicendamento del personale nelle varie aree (amministrativa, personale, operativa, informativa, logistica,...) che costituiscono un particolare complesso militare. Molto spesso l'alternanza comporta anche il trasferimento di sede (pratica poco comune nella vita civile, specie negli incarichi statali). Nel mondo militare molto difficilmente si permane per un lungo periodo nella stessa sede/incarico. Senza questa politica dell'avvicendamento si rischierebbe di "intasare" determinati posizioni con ufficiali che "invecchiano" in quella area impedendo a ufficiali giovani di inserirsi nello specifico settore e maturare la necessaria esperienza prima di essere spostati in altri incarichi. E' anche la concezione piramidale dell'organizzazione militare che impone questa politica di impiego del personale che, peraltro, è regolata da specifiche leggi dello Stato e non è esercita "ad capocchia". Mi lascia, infatti, perplesso che l'interrogazione venga rivolta al Ministero dei Trasporti...è come se per il trasferimento di un ufficiale dei Carabinieri appartenente al Comando per la tutela dell'Ambiente si interrogasse il relativo Ministero anziché il Ministero della Difesa...Ma, come ho detto, non posso fornire un contributo di pensiero su di una materia che non conosco...Saluti, Silvio