Elezioni Regionali 2014

[mimmo002]

da qualche giorno si sono concluse le elezioni regionali di due regioni d'Italia ,
una grande e ricca regione del Nord la Emilia-Romagna
una piccola e depressa regione del Sud la Calabria
in entrambi bassa affluenza con indici al di sotto del minimo democratico....... ma legale dal punto di vista burocratico
in Emilia Romagna 37% con vittoria del PD
in Calabria 44% con vittoria del PD
cosa ne pensate di queste elezioni ?

[Luigi67]

Mai lasciare decidere ad altri del proprio destino se poi non si è disposti anche ad accettarne le scelta/conseguenze (nel bene o nel male ovviamente).

Non votare è la scelta peggiore che si possa fare, come dire io non c'ero e se c'ero dormivo ... poi magari sono anche gli stessi che si lamentano

Fondamentalmente sono di sinistra anche se molte cose (da sinistra) non le condivido e do ragione alla destra, purtroppo il buon senso o, chiamiamolo come credo sia anche scritto in costituzione, l'agire da buon padre di famiglia in politica è una utopia, prima viene lo scontro e la negazione delle proposta altrui poi ... vediamo che si può fare raffazzonando alla meglio

[mimmo002]

sarei curioso di sapere quanti di noi forummisti si sono "astenuti"

[mimmo002]

Un articolo molto interessante sul giornale "Il Ribelle"

Alle regionali emiliane e calabresi l'affluenza è crollata sotto la soglia d'allarme del 50%, fermandosi al 44% in Calabria e precipitando al 37% in Emilia-Romagna. Specialmente qui, nell'Emilia tradizionalmente rossa e impegnata, il risultato è clamoroso: l'ex bersaniano oggi renziano Stefano Bonaccini diventerà governatore di centrosinistra con appena il 19% degli elettori reali (lo ha votato il 49% dei votanti). A Catanzaro si insedierà il compagno di partito Oliverio Mario con un'investitura un po' più solida (61% delle preferenze sul 44% dei votanti), ma il dato di fondo è identico: la stragrande maggioranza dei cittadini considera inutile il voto, specialmente di enti locali con fama di specifici come le Regioni.

E considera inutile il rito cartaceo non tanto, o non solo, perché non rappresenta più una parte crescente di società, come sostiene ad esempio un Civati per ragioni di bottega anti-Renzi. Non essendo la prima volta - e di certo non sarà neanche l'ultima - che masse sempre più numerose di italiani snobbano le urne, il motivo sembra più radicale: il rifiuto di un sistema politico e istituzionale che non rappresenta più nessuno. Ripetiamo: nessuno. Cioè pochi, pochissimi. Quelli che nonostante tutto credono ancora che esista una democrazia rappresentativa con una delega equivalente ad un contratto da rispettare, non il pezzo di carta che è, che lorsignori politicanti di mestiere usano spudoratamente come cambiale in bianco.

Ci saranno state senz'altro ragioni locali, come gli scandali che hanno colpito la classe dirigente Pd in terra emiliana. Senza contare la pessima fama che si son fatte gli Enti Regioni in questi ultimi anni e in particolare nell'ultimo periodo, con Renzi che le bastonava un giorno sì e l'altro pure. Ma è il fatto in sé che conta: l'urna è stata delegittimata, da elettorale è diventata funeraria. E non è detto sia una cattiva notizia, anzi. Vuol dire che, sommando astenuti menefreghisti e astensionisti consapevoli, indifferenti e àpoti ("coloro che non se la bevono"), la nostra democrazia si svela per quel che è: un'oligarchia, un governo di pochi per pochi. Un'ennesima, salutare operazione-verità. Il guaio è che questa maggioranza rumorosamente silenziosa, se resta passiva a fare da spettatrice, aiuta gli oligarchi, anziché scalzarli. È il modello Usa, gente: voto disertato, casta garantita. Tutto perchè resiste la convinzione che la delega sia decisiva. E invece la truffa è tutta lì. La democrazia è governo del popolo solo quando è autogoverno del popolo, democrazia diretta su base locale in uno Stato federale - e magari in una Confederazione dei Popoli Europei, non questa Unione Eurocratica diretta dalla Bce.
Alessio Mannino.

http://www.ilribelle.com/?__rmid=benven ... 77829.html

[faxbat]

Bisogna viverci in queste regioni per capire il motivo di un crollo epocale di partecipazione specialmente da parte di quelli che hanno votato sempre a sinistra. E' una cosa che lascia attoniti. Siamo stati abituati a votazioni cosidette "bulgare" poi si riafferma, almeno qui, lo stesso partito con un risicato 19%. Gli altri? Hanno meritato quanto hanno seminato.
Il Partito ha fatto battaglie estreme per la onesta', la pulizia, la trasparenza dei suoi per prima e combattendo la corruzione degli altri. Eppoi.....nel giro di tre quattro anni in Emilia, la regione simbolo, abbiamo avuto un sindaco che ha patteggiato ed un governatore che e' stato condannato. Non e' finita qui, elementi del consiglio regionale si son trovati implicati nello stesso scandalo dei rimborsi delle spese. Anche se erano implicati appartenenti ad altri partiti e' stata una faccenda ancora piu' sconvolgente, da rimanere a bocca aperta. Ricordate il tizio che aveva chiesto il rimborso dell'uso di servizi igienici per una somma di 50 centesimi?
E' un mito che crolla, ed un proverbio che viene confermato: "il dolce piace a tutti", e questo e' allucinante.
Bisogna aver respirato aria locale dagli anni 50 fino ai giorni nostri e capire in quale abisso si e' precipitati. Amen!

[mimmo002]

ti stimo Faxbat