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Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: sab gen 13, 12:28:44
da waltherp38
Dovendo fare una selezione, scartando armi sportive che non adopero più, quali armi lascerei a mio figlio?

L'interrogativo è tosto anche perché mi sono posto dei paletti...facciamo tre armi corte e tre lunghe, anche se non so se riesco a non sforare.

Voi quali armi salvereste e destinereste ai posteri?

Tra le corte ho scelto di salvare la P.38, la P.08 e laSig P232SL.

Tra le lunghe il Mosin, il pompa ed il monocanna cal.16 di mio nonno.

La parola a voi.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: sab gen 13, 19:07:12
da ordotempli
Le armi da lasciare ai posteri :

1) Potrebbero non essere interessati
2) Le vendono al primo sciacallo
3) Potresti non fare assolutamente un gradito ricordo, la burocrazia e l'idiozia sono sempre presenti
4) Magari la tua scelta non corrisponde ai loro desideri (preferivano quell'altra)
5) Le armi per le quali hai speso un patrimonio hanno ora un valore limitato
6) Magari vanno di moda le plastiche riciclate
7) Non hanno polso sufficiente per affrontare beghe legali a causa di leggi formulate da vagabondi
8) Venderle ad un amico interessato ... non mi piace guadagnare alle spalle di un "amico" ma nemmeno rimetterci

Hai sollevato un polverone.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: sab gen 13, 20:25:44
da mimmo002
bisogna vedere se il ragazzino sarà interessato alle armi in genere.
in teoria se le mie figlie o almeno una delle due e interessata alle armi gli e le lascio tutte indicandogli quali vendere e quali tenere come ricordo:
quelle da ricordo saranno un monocanna beretta cal.20 (era di mio nonno e tutti i figli e nipoti lo abbiamo usato) e qualche pistola e fucile che furono di mio padre

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: sab gen 13, 21:24:12
da G962
Amesso di aver mai dei figli ( magari ) e siano tanto pazzi da appassionarsi:

il K98k, la mia prima arma, il cileno e il Fucile 1891

la 210, la p08 e la Model 29

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: dom gen 14, 06:07:26
da ordotempli
Non vedo interessi nelle nuove generazioni, nemmeno solo culturali .... vivono il momento e sono palesemente disinteressati al loro stesso futuro, la discoteca, il gruppo, la moto o l'auto, l'abbigliamento griffato, vivere al disopra delle reali possibilità ....

le armi ? per carità: servono solo ai criminali .... la tv propina costantemente questo refrain in contemporanea (ed in palese contraddizione) a film di una violenza inaudita, propone sesso che ha facile riscontro negli istinti giovanili, l'arte da loro espressa sono i murales (nulla più dell'arte rappresenta la società del tempo corrente ed il nostro, ad iniziare dal caos della guerra civile spagnola [Guernica] e dalle dittature dello scorso secolo, è decisamente un calderone di confusione).

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: dom gen 14, 09:34:03
da waltherp38
Caro Ordo, la differenza la fa l'educazione.Perché rassegnarsi all'idea che i nostri figli si omologheranno alla cultura di massa? Spero di poter essere un buon padre, all'antica x certi versi. Ieri un mio cliente era inorgoglito dal fatto che il figlio gli avesse puntato il coltello...se l'avessi fatto a mio padre (idea che era lontana mille miglia dalla mia educazione di rispetto verso "i più grandi" in generale) papà mi avrebbe fatto diventare scemo a suon di paccheri.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: dom gen 14, 10:28:51
da ordotempli
Vero, ma purtroppo la tua azione ha grossi limiti nel vasto mare della educazione di massa. Certo che potrai limitare i danni ma potresti farne un disadattato .... la tua azione, quella veramente efficace, può essere soltanto una educazione culturale molto forte, che ampli la capacità di "vedere lontano" al fine di creare delle solide barriere alla stupidità altrui. Non sarà facile poiché non credo sia facile non commettere sciocchezze; ciascuno di noi può "vantarne" e non sarò certo io a scagliare la prima pietra ma rendersene conto è di certo una grande vittoria.

Pensavo, proprio stamattina, alla mia nipotina, alla meravigliosa catena della vita. Al fugace incontro tra una vita che fugge ed una che nasce.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: dom gen 14, 20:57:43
da Pyno&dyno
Concordo con Ordo, ci attendono anni bui, le nuove generazioni ci porteranno al disastro, la nostra generazione troppo impegnata a lavorare per garantire una vita agiata alla famiglia, ha tralasciato di trasmettere i valori con cui noi siamo cresciuti

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: lun gen 15, 06:12:52
da ordotempli
Siamo persino arrivati all'omicidio per rubare un telefonino ... da parte di un gruppo di minorenni ... mi chiedo come si "divideranno" il telefonino.

Questa "rapina" mi ricorda la storia di alcuni Rolex giunti in Italia dal Medio Oriente .... e presto, troppo presto, dimenticati .......

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: lun gen 15, 13:40:52
da mimmo002
Lo sapete che le nuove generazioni tendono ad essere più stupide delle generazioni precedenti ?
Se vogliamo dargli un qualche aiuto ai nostri figli , dobbiamo fargli un trattamento da semiselvaggio e non le comodità per cui continuiamo a sacrificarci

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: lun gen 15, 20:17:03
da mimmo002
di Costanza Miriano

Posso orgogliosamente affermare di avere fatto inorridire moltissime mamme sulla spiaggia, al parco, in piscina, perché i miei figli hanno girato sempre armati, almeno da quando sono stati in grado di tenere in mano oggetti. “Il sonaglietto tienitelo tu, dammi la spada” deve essere stata una delle prime frasi di senso compiuto che hanno pronunciato. E siccome i poliziotti americani sono dotati di moltissime qualità ma di pochissimo senso dell’umorismo, Bernardo quando aveva tre anni a New York fu bloccato e perquisito a causa della spada di plastica che teneva perennemente infilata nei suoi calzoncini a quadretti, con la punta che lambiva le scarpe tonde da gnomo. Schiere di mamme, poi, hanno malvolentieri permesso ai loro figli di giocare a soldatini con i miei, sempre specificando che quella era comunque una missione di pace, come si affrettavano a chiedermi. No, no, giocano alla guerra, rispondevo con una certa con soddisfazione.

E sì, hanno avuto anche i videogiochi violenti, centellinati non perché fossero violenti ma perché videogiochi, e dopo il limite orario suggerivo sempre una bella giocata alla lotta tra fratelli, perché i maschi lo devono fare, e la mamma deve avere il coraggio di starsene da parte, finché i lacerocontusi sono consenzienti. Quando uno ha avuto un momento di crescita un po’ destabilizzante un amico lo ha portato a sparare, un altro a spaccare la legna in campagna, e a rimettere in sesto una vecchia moto tutta arrugginita. L’effetto terapeutico è stato rapido ed evidente.

Anche l’abbonamento allo stadio acquistato con i soldi risparmiati dal primogenito è stato salutato con noncurante allegria, qui a casa, e le ore trascorse all’aperto, sotto l’acqua e il vento, a mugugnare mozziconi di frasi con coetanei e a imparare cori non esattamente composti da Shakespeare, non destano preoccupazioni educative da queste parti. E neanche la frequentazione del ring del pugilato, con relativi nasi ammaccati, ci preoccupa come genitori, mentre pare che a quasi tutti gli altri adulti a cui riferiamo di questa passione di nostro figlio la nobile arte del pugilato non paia tanto nobile, ma solo pericolosa per il piccolino (che è alto per ora uno e ottanta).MaschioSelvatico_RIse_4

È per questo che sto leggendo con enorme soddisfazione Il maschio selvatico 2, di Claudio Risé, la nuova edizione molto molto aggiornata e approfondita di un saggio uscito negli anni ’90, quando ancora sembrava di essere in un clima di lotta fra i sessi. Oggi la lotta è ormai andata, non c’è neanche più, perché ci vogliono far credere che non ci siano più neanche i sessi, e comunque ormai il messaggio che pare avere vinto è che tutto ciò che è istinto maschile, rudezza, autorevolezza, tutto ciò che è selvatico, forte, potente, va rifiutato, controllato, gestito, contenuto. Una vera character assassination del genere maschile. Il libro quindi oggi è più utile di prima. Oggi ai maschi che stanno crescendo, che stanno diventando grandi, arriva praticamente da ogni parte una sorta di incoraggiamento a scusarsi per essere come sono. Claudio Risé fa una fenomenale fotografia del fenomeno, e un’analisi del suo sviluppo e delle conseguenze, e reclama l’urgenza di ridare centralità alla dimensione selvatica del maschio, perché come diceva Leonardo da Vinci, “selvadego è colui che si salva”, fisicamente e spiritualmente, proprio grazie al contatto con la natura profonda. Il selvatico è colui che, senza chiedere aiuto a Stati, burocrazie, enti che pretendono di salvare le persone anche invadendo la loro vita familiare, sessuale, religiosa, cerca di salvarsi da solo e, assumendosene la responsabilità, diventa capace di rifiutare la mercificazione dei rapporti e la cultura dello scarto, imparando il dono di sé e il servizio all’altro.

Come ho detto, lo sto leggendo, e devo ancora arrivare alla fine, ma la chiave di lettura della nostra cultura mi sembra interessantissima, e davvero centrale a capire le radici della nostra crisi culturale: madri onnipresenti, dominanti, non arginate da figure maschili forti, figli iperprotetti (pensate con quale ansia oggi una mamma, e mi ci metto anche io, manderebbe il figlio a fare il militare) e soggetti a un eterno maternage, padri assenti. Anche il padre padrone violento è espressione di una cultura in cui il maschile non è adeguatamente separato dal femminile, dice Risé – e la trovo una riflessione interessante da fare anche in merito alla violenza maschile – terrorizzato dalla prospettiva che la vita possa sfuggire al suo controllo, “un tipo di padre sempre più diffuso oggi, anche per l’attuale confusione tra i due generi e la pulsione orale a divorare e incorporare gli oggetti d’amore proposti dalla società industriale e del consumo”. Molto originali poi gli spunti per una lettura economica del fenomeno, del fatto cioè che un uomo non selvatico, addomesticato e non autonomo sia un perfetto consumatore da intrattenere con ogni sorta di svago e distrazione.

Non vedo l’ora di andare avanti col libro, anche perché sbirciando (non ho il lato oscuro di Harry, che quando comprava un libro andava a vedere le ultime pagine così in caso di morte sapeva già come finisse, ma vorrei divorarlo e ho poco tempo) ho visto qual è il modello di vera virilità proposto, ed è un modello che anche a me piace molto. Vi rovino la sorpresa se dico che è Gesù?

https://costanzamiriano.com/2015/03/18/ ... selvatico/

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 00:46:45
da Pyno&dyno
ordotempli ha scritto:8) Venderle ad un amico interessato ... non mi piace guadagnare alle spalle di un "amico" ma nemmeno rimetterci

Hai sollevato un polverone.

Ordo, hai per caso intenzione di vendere qualcosa?

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 07:17:59
da ordotempli
E' una decisione difficile, il costo elevato dissuade molti e, con le attuali norme legali e l'aria che tira, potrei dare involontarie fregature.

Ne sarei fortemente dispiaciuto.

P.S. Non sono previsti sconti per ruggine :lol: che non c'è.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 09:51:53
da RasKebir
Pyno&dyno ha scritto:Ordo, hai per caso intenzione di vendere qualcosa?


Perché tu, per amicizia, lo solleveresti volentieri dai patimenti della detenzione? :rofl:

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 18:19:26
da Pyno&dyno
RasKebir ha scritto:
Pyno&dyno ha scritto:Ordo, hai per caso intenzione di vendere qualcosa?


Perché tu, per amicizia, lo solleveresti volentieri dai patimenti della detenzione? :rofl:

Più che altro per salvare quei quattro ferracci dai tarli e dalla corrosione

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 19:43:29
da ordotempli
Un'anima generosa che ha a cuore la sua passione e gli amici ....

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: ven gen 19, 22:16:41
da FDM
Mi associo volentieri alla raccolta dei ferri rugginosi! Solo per evitare il propagarsi del tetano!!!! :D

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: sab gen 20, 05:06:09
da ordotempli
Un'altra anima generosa si affaccia, anch'essa timorosa di contagio.

Invero queste anime ignorano di essere portatori ed "untori" di una ben più feroce virulenza altrimenti nota come "oplofilia" . Viene generata dal contatto con nobili e sovente vetusti marchingegni.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: mar gen 23, 07:18:34
da mimmo002
si dice che gli oggetti e le cose siano senz'anima e che nell'usarli ed accudirli ed amarli,
prendano o assorbono una parte dello spirito umano di chi li possiede.
forse.... a ben altro che la oplofilia vanno incontro

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: mar gen 23, 07:32:18
da ordotempli
Secondo alcuni medium gli oggetti sono in grado di conservare storia della loro esistenza .... dimostrare la verità di questo asserto è sempre risultato impossibile.

Re: Le armi da lasciare in eredità

MessaggioInviato: mar gen 23, 11:58:30
da mimmo002
ordotempli ha scritto:Secondo alcuni medium gli oggetti sono in grado di conservare storia della loro esistenza .... dimostrare la verità di questo asserto è sempre risultato impossibile.

certo che è impossibile, dipende dai punti di vista e da come si misura.
noi misuriamo e valutiamo usando i limiti dei nostri cinque sensi, i valori da misurare vanno oltre quei limiti