da Silvio Biagini » sab set 13, 10:51:37
Concordo con l'amico Ordotempli...noi "vecchietti" (o diversamente adulti!) alla fine torniamo sui nostri passi. La M1911, a meno che non venga utilizzata come fa Mr45, è un disegno classico, intramontabile, come la S.A.A.. Quindi niente di meglio, per appagare i nostri occhi, che averla così come era. Anch'io modificavo le mie Colt M1911 con ammennicoli vari. Ne ho una cassettina piena di pezzi di tutti i tipi raccolti a partire dal 1985. Mettere mano ad una M1911 è una operazione abbastanza facile se si trovano i pezzi giusti, molti non richiedono alcun adattamento. E' solo importante fare attenzione nell'assemblaggio di queste componenti perché uno, il primo dei cinque fattori più importanti di malfunzionamento di una M1911 (secondo gli esperti USA) è proprio una incorretta customizzazione. Non conosco la Tisas e, francamente, non ho capito dove è più "corta" (e di quanto) rispetto al disegno classico. Comunque, la Colt della foto (di una Colt infatti si tratta) è stata "customizzata" da professionisti (con pezzi Wilson e zigrinatura della parte frontale dell'impugnatura). Un lavoretto non certo economico. Quindi, ancora una volta un suggerimento sul non spendere soldi inutilmente, piuttosto metterli da parte per attrezzatura ricarica o per una M1911 di livello superiore come una Kimber, per esempio. Per quanto riguarda il "plunger spring", la molla con i due perni all'interno del "plunger tube" posto sopra la guancetta sinistra (perché di questo si tratta utilizzando quel nome), non vedo come la eventuale piccola sbrunitura di questo possa incidere sulla estetica dell'arma. Se, invece, ti riferisci al "recoil spring plug" l'unica parte visibile, una volta ricomposta l'arma e quindi "esteticamente" poco piacevole se sbrunita, è la parte anteriore zigrinata (se graffiata durante l'operazione di smontaggio) e quella che resta prigioniera sotto al "Bushing" per il tramite di quella piccola corona non zigrinata. La prima si ribrunisce molto facilmente e se si fa attenzione nello smontaggio non ci sono problemi. La seconda, anche se la ribrunisci, dopo qualche decina di colpi tende a perdere di nuovo la brunitura per un naturale strofinamento della corona liscia del "plunger" che lentamente, durante le sessioni di tiro, tende a ruotare sotto al "bushing". Infatti, se brunisci metà di questa corona e fai coincidere, durante il rimontaggio, la parte sbrunita sotto al "bushing", ti accorgerai dopo qualche sessione di tiro che la parte sbrunita è ruotata in parte sotto al "bushing" rivelandosi alla vista (guardano il vivo di volata, di solito, è a sinistra). Teoricamente questo non dovrebbe avvenire in quanto il "recoil spring plug" è dotato di un "blocco molla" (dove c'è il foro sulla parte superiore) per evitare di schizzare fuori quando si smonta l'arma. Questo, insieme al fatto che la molla di recupero è "bloccata" a forza nella "guide rod" dovrebbe garantire la sua immobilità. Può succedere, durante il rimontaggio, di non assicurarsi bene che la parte anteriore della molla, quella che termina con la punta del filo in fuori, sia bloccata nel "recoil spring plug" e quindi questo può ruotare più liberamente. Comunque, basta pulire bene con acetone puro la parte interessata per sgrassarla, poi con un cotton fioc imbevuto di un brunitore a freddo, facendo attenzione a non toccare niente altro, si ribrunisce. Una volta asciutto il prodotto si passa un poco di olio ed il gioco è fatto. Suggerirei per questa operazione il brunitore Klever della stessa casa che produce il Ballistol (l'olio tuttofare inventato agli inizi del secolo scorso). Oppure il Jenolite Cold Blak distribuito dalla Stitra. Ce ne sono anche altri come la pasta Perma Blue della Birchwood. Come ti è già stato ampiamente suggerito da chi mi ha proceduto, questi prodotti vanno bene per piccole superfici e ritocchi. Per un recoil splinger plug o altra piccola superficie non è necessario ribrunire tutta l'arma...Un cordiale saluto, Silvio
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