http://www.federfauna.org/newss.php?id=6873
Mauro Proietti ai cacciatori: Ma che aspettiamo?
27 Marzo 2012
Ma per una volta, una sola, noi cacciatori riusciremo a chiudere la stalla prima che gli ultimi, pochi e denutriti Buoi, vadano a farsi mangiare dai molti, ben attrezzati e agguerriti Lupi?
Me lo domando e lo domando a voi amici de il cacciatore. Il perché è riscontrabile su questo sito, sui giornali, sui social, per strada…insomma, non c’è un segnale positivo nell’aria e nonostante tutto noi siamo fermi al palo. Anzi, ognuno al suo palo e guardando in cagnesco non i nostri avversari sorridenti e scosciati, ma i nostri simili. Da sempre, infatti, la mia (ripeto mia così nessuno se ne avrà a male) opinione è che molti dei nostri guai dipendano da noi stessi, dal nostro immobilismo e dalla nostra separazione consensuale in mille microcosmi che poche volte ho visto in unione di intenti (ricordo grande coesione solo per evitare che un’associazione venatoria ottenesse il riconoscimento). E intorno a noi cosa succede? Succede che le AAVV, i nostri sindacati, continuano a viaggiare più o meno separatamente e, in alcuni casi, addirrittura a preferire tavoli a cui siedono associazioni ambientaliste piuttosto che altre AAVV. Succede che in Piemonte si va a votare contro la caccia, che la Brambilla riesce a mettere insieme diverse sigle animaliste (che da qui a breve torneranno all’attacco della caccia), che i giornalisti ci snobbano nel migliore dei casi (manifestazione di un marzo a Roma) e nella prassi scrivono articoli che in un mondo reale li farebbero radiare dall’ordine in quanto intrisi di inesattezze, faziosità e…cacca da ribaltare sul nostro mondo! Succede poi che il mondo della politica è frammentato e in gran parte lontano da noi. Il vecchio cacciatore Di Pietro scende in video contro di noi, il PdL da spazio più a quattro ballerine che a parlamentari competenti che molto poterebbero dire ma non lo fanno (a parte qualche eccezione) per quieto vivere, gran parte del Pd e la sinistra estrema ci sognano seduti davanti al camino a raccontare di una passione che fu. Su questo campo prova a giocare “Caccia e Ambiente” al quale auguro lunga vita e ottimi risultati ma che non ritengo il viatico adatto.
Poi ci sono i cittadini comuni, quelli che vivono nelle città con i loro cani dagli occhi tristi, che per far conoscere una gallina ai loro poveri figli li accompagnano al bioparco e che, di fronte alla crudeltà dell’uccisione preferiscono il banco frigo del megaipermercato e ai sondaggi contro la caccia votano “si”. Gente che in tv guardano Striscia, la Colò, la Dalla Chiesa e Costanzo. Non dimentichiamo che anche loro parlano spesso di noi.
Poi ci siamo nuovamente noi. Noi che dovremmo amare la natura più di tutti gli altri ma che, troppo spesso, diamo cattivo esempio. Ma d’altra parte le mele marce nascono su ogni pianta e malgrado quello che alcuni scrivono e filmano, anche sulla nostra.
Cosa si può fare? Non certamente l’ennesimo carrozzone autoreferenziale e regionalmente circoscritto ma i cacciatori, a qualunque associazione venatoria appartenente, che votano questo o quel partito, devono unire le forze ed iniziare ad esporsi in modo scientifico, ordinato e coerente. Tutti. I tempi delle chiacchiere sono finiti, i calendari venatori subiscono attacchi che fino ad oggi non si erano mai visti e l’integralismo ambientalista sta arrivando a livelli paurosi (anche molte tragedie naturali sono dovute a questi signori).
Noi? Che vogliamo fare?"
Fonte (www.mauroproietti.it)
Autore: Mauro Proietti
http://www.ilcacciatore.com/2012/03/27/ ... spettiamo/