da Silvio Biagini » mer mar 04, 13:48:27
Da me la caccia al capriolo non è consentita. L'ho solo studiato frequentando corsi per selecontrollo, nella speranza che un giorno... Vorrei solo fare qualche considerazione di balistica terminale che ho anche potuto osservare su varie tipologie di esseri viventi. Il calibro ha la sua importanza nel rapporto specie di selvatico/pallottola. Il compianto Danilo Liboi, cacciatore-scrittore professionista recentemente scomparso, nel suo "Il Colpo giusto. Dove e con cosa colpire" indica nel 6,5 il calibro "giusto" per questo selvatico. Infatti, in attesa di..., ho nella mia rastrelliera anche un SAKO 85 in 6,5x55 con il quale ho fatto diverse prove. Lo ritengo un calibro decisamente interessante, come anche la storia ci conferma. Ciò non toglie che anche altre cartucce Mauser possano andare bene, come il 7x57 e anche l'8x57. Tutto, però, deve essere ponderato, anche in termini di pallottola da utilizzare. Quanto dice Tonino è corretto. Un rapporto esuberante di munizione/palla può essere "svantaggioso". Fatto questo preambolo, passiamo a qualche idea di balistica terminale. Materia alquanto sconosciuta, non per ignoranza, ma per "imprevedibilità". Cosa voglio dire? Semplice, qualsiasi testo di "balistica forense" ci fa capire che la certezza del colpo termina al momento dell'impatto, ovvero nel punto dove il proiettile incontra il bersaglio. Lì si esercita in pieno il risultato dell'equazione concernente l'energia cinetica viva residua. Penso di aver già accennato in altri argomenti questi concetti. Dopo la perforazione della pelle entra in gioco il "momento" che governa tutto il tramite. Ovvero si applica solo massa per velocità per tutto il movimento che la pallottola effettua all'interno del corpo. La possibilità che questa possa fuoriuscire o meno è legata ad una serie di variabili così come tutti i "danni" che la pallottola può fare all'interno del corpo. Questo aspetto è davvero poco conosciuto da molti utilizzatori di armi da fuoco. Commentavo con un amico che molti ignorano quanto possono essere letali le ferite d'arma da fuoco in punti del corpo che vengono ritenuti solo inabilitanti. Quante volte sentiamo dire "sono un bravo tiratore, se serve gli sparo ad una coscia così lo "fermo" oppure "gli sparo ad una spalla così non può utilizzare l'arma". Sono frasi tipiche di chi non sa cosa sono le emorragie dovute alla recisione dei vasi principali non necessariamente provocata dal proiettile sparato ma dalle schegge della stessa o anche delle ossa frantumate durate il tramite. Questo è solo un esempio di come si possa avere una emorragia femorale anche se la pallottola è penetrata nel centro della coscia. La tipologia di pallottola, la sua velocità, la sua massa, possono avere diverse possibilità di tramite durante l'attraversamento dei vari tessuti (muscoli, ossa, cartilagini, vasi sanguigni, etc.) e quindi essere soggette a deviazioni oppure provocare frantumazioni trasformando quanto frantumato in altri proiettili. O anche provocare pressioni su delicati organi interni, in alcuni casi lacerazioni degli stessi, per la semplice cavità temporanea provocata dal loro passaggio. Tanto più è vasta la cavità temporanea tanto maggiore è la necrosi dei tessuti colpiti (i cosiddetti "lividi"). Infatti, nelle ferite d'arma da fuoco causate da proiettili "iperveloci" (come il 5,56x45) è necessario asportare (pulire) i tessuti necrotizzati dalla cavità temporanea. E non sempre con esito positivo. Inoltre l'onda di pressione può danneggiare centri nervosi anche non direttamente interessati dal tramite. Nel caso di calibri "lenti", invece, la cavità temporanea eccede di poco o coincide con la cavità permanente (quella pari al calibro del proiettile). Al limite, nel caso di proiettili molti lunghi, con centro di gravità posteriore rispetto al centro di resistenza, si può assistere al ribaltamento del proiettile durante il tramite o nella fase finale dello stesso. Insomma la materia è vasta e la "fisica" ad essa legata è alquanto indefinita. Tu pensa che uno dei fattori determinanti nel calcolo della distanza di sparo (in balistica forense) è legato al presunto valore di velocità residua sulla base del valore della velocità limite sua volta presunta. Per ogni tipo di proiettile, infatti, esiste una velocità limite di perforazione della pelle. Per calcolare questa velocità esistono diverse equazioni con diverse variabili oltre che coefficienti legati ai diversi pesi specifici dei tessuti attraversati. A questo, poi, c'è da aggiungere la tipologia e spessore degli indumenti indossati.
Senza farla tanto lunga, le ferite che hai osservato si sono dimostrate mortali per vari motivi. La frantumazione dell'osso della coscia ha sicuramente provocato una emorragia. Nel caso fosse stata passante (senza frantumazione dell'osso) il grave danno riportato all'intestino non avrebbe avuto esiti "immobilizzanti". Il selvatico si sarebbe allontanato dall'anschuss per andare a morire chissà dove rendendo necessario l'impiego del cane. Invece, una emorragia femorale comporta un grave shock ipovolemico con decesso nel giro di pochi minuti. Come è successo al capriolo. Questa tipologia di ferite è una delle principali cause di decesso negli scontri a fuoco. Le aree interessate spesso non sono coperte dalle protezioni individuali... Per quanto riguarda l'altra ferita mortale che descrivi si può osservare quanto sia valido il concetto di "imprevedibilità del tramite". La dimensione della citata cavità temporale è in funzione non solo della velocità residua posseduta ma anche della tipologia del proiettile impiegato. Una classica pallottola spitzer, per esempio, può essere soft point o hollow point. Se prendiamo la Sierra Game King, sempre per esempio, vediamo che è prodotta in entrambe le versioni. La prima la classica soft point, si deforma all'impatto producendo durante il tramite un numero imprecisato di schegge di piombo con riduzione del suo peso oltre che di velocità (ricordiamoci che il momento è dato da massa x velocità). La seconda è una hollow point, ed è una vera punta cava "a frattura prestabilita" (ben diversa dalla Sierra Match King e da tutte le pallottole simili a questa), ovvero con incisioni sull'apice ogivale che ne favoriscono l'apertura in quattro spicchi che, a seconda della velocità residua, dell'angolo di penetrazione e della tipologia di tessuti incontrati durante il tramite, si possono anche staccare dal corpo della pallottola trasformandosi in altrettanti proiettili insieme ad eventuali schegge di osso. La monolitica HP dovrebbe avere un comportamento simile a questo, con l'unica differenza che è programmata per ritenere al massimo il suo peso e quindi sfruttare la sua completa massa nella famosa equazione. Per questo scopo la sua frammentazione non prevede il distacco dei "petali" che si aprono. Questi, in teoria, dopo l'apertura dovrebbero arricciarsi sul corpo della pallottola. Pertanto il tramite, se regolare, tende ad assomigliare di più a quello tipico di una full metal jacket. Il decesso, nel caso del selvatico, può essere stato provocato da un forte emorragia interna provocato dal tranciamento dei vasi sanguigni principali che si collegano al cuore, oppure da una concomitanza di cause dove concorre anche la compressione di organi vitali o l'interessamento di centri nervosi.
Anche se la tipologia di reazione al colpo segnalata dal selvatico ci può suggerire una standardizzazione della locazione dell'impatto non è detto che poi il risultato del tramite sia identico per tutte le ferite provocate nello stesso punto con proiettili dello stesso tipo.
Per adesso fermiamoci qui, un cordiale saluto, Silvio