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La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
gio giu 25, 14:03:22
da Silvio Biagini
Cari amici cacciatori
vorrei chiedervi, se avete tempo e voglia, di dare una occhiata al documento che ho predisposto per un corso ai Capisquadra organizzato dalla Provincia. Mi è stato assegnato l'argomento "Ricerca dell'area e Sicurezza". Per predisporre il documento ho attinto alla mia limitata esperienza di caccia in tre squadre diverse (integrata dalle dispense dei corsi di selecontrollore ai quali ho partecipato oltre che da altre fonti di informazione) e alla logica "militare" per quanto attiene l'impiego di uomini armati sul terreno con particolare riferimento alle norme di sicurezza per evitare il rischio di "fuoco amico".
Quello che vi chiedo è il vostro punto di vista sulla coerenza di queste linee guida, rispetto alla vostra esperienza (dai più anziani esperti come Tonino e Mimmo fino ai più giovani), per ciò che attiene modalità di caccia e rispetto della sicurezza.
Preciso che quanto scritto ha trovato piena rispondenza tra il mio intendimento di sicurezza ed un particolare documento che ho citato nella bibliografia. Questo mi ha confortato in quanto mi ha fatto capire che, volendo, si può praticare la caccia in braccata in piena sicurezza (anche se non esiste mai l'assoluta sicurezza quando si utilizzano armi da fuoco al di fuori dei poligoni, come dimostrano i numerosi "incidenti", spesso mortali, che avvengono nel corso di determinate azioni di caccia).
Prego i più esperti, proprio perché nel mio documento faccio riferimento a modalità di caccia come per esempio la "tracciatura", di valutare anche eventuali inesattezze a riguardo dei riferimenti alla caccia.
Dato che si tratta di una "bozza" non esitate a segnalarmi eventuali refusi, ripetizioni inutili ed altro.
Vi ringrazio.
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. Inserisco il testo, la bibliografia e le note. Gli allegati sono "pesanti" e non riesco ad inserirli, devo trovare il modo per alleggerirli. Spero di riuscirci.
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
gio giu 25, 16:59:30
da mimmo002
ho scaricato i due documenti e domani con calma li studio.
in questi giorni e in corso nella provincia di Reggio cal. questi corsi riservati ai capisquadra cinghialisti , e il comune di Palmi ha messo a disposizione i locali per la moltitudine di squadre del circondari divisi in due gruppi.
domenica scorsa era il turno anche del caposquadra che frequento (e di altri amici) e sono riuscito ad "intrufolarmi" il relatore era il tecnico Luigi Giusti che veniva dalla toscana, il suo programma del giorno parlava principalmente di cervidi che da noi in Calabria non esistono .
e dei cani da sangue per il recupero,
il recupero dei feriti cosa che ritengo importantissima e che spesso ho provato a proporre ma che da noi e sconosciuta.
nei giorni precedenti discusse di balistica ma fui assente e sarebbe stata ancora più interessante considerando il livello culturale medio dei cacciatori che vi assistevano
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
gio giu 25, 17:35:00
da Silvio Biagini
Sei unico Mimmo. Grazie in anticipo per il contributo di pensiero.
Un cordiale saluto, Silvio
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 10:14:09
da mimmo002
letto il primo documento " linea guida braccata"
molto interessante e tecnico, grosso modo ma in una forma piu rozza e il comportamento della squadra che frequento,
i peli nell'uovo :
nel paragrafo "tracciatura" la squadra che frequento il giorno prima girano nella futura zona di battuta e "limano i passi" si tratta in gergo di cancellare tutte le tracce, la mattina dopo giorno di caccia si rigira e si cercano nuove tracce che sicure sono di massimo jeri e da altri indizzi addirittura l'ora,
chi trova le tracce di "entrata" cerca le eventuali di "uscita" e non trovandone stima presenza di cinghiale dentro la macchia.
il resto della squadra bivacca lontano in zona sicura, (si parla, si mangia, si scherza, e capita che qualcuno tiri ai tordi) , contattati da capocaccia e tracciatori ci si prepara, si raggiunge il punto e ci si apposta grossomodo per come il documento consiglia (con meno formalità di ruoli, anche se sarebbe bene inculcarli) , non usiamo mappe o piantine visto che si da per scontato che si conosce il territori , ma non sarebbero male vista la possibilità di stamparle a casa la sera.
collegamento radio
considerando che le squadre sono censite dalla provincia e che ad ogniuna viene assegnato un territorio delimitato da confini naturali, sarebbe bene che la stessa provincia assegni ad ogni squadra il canale ed il "sotto canale" radio , che considerando le radio che si utilizzano (city band 447 in 8-canali e circa 40 CTS/sotto canali) e la portata di una decina di km comporterebbe che ogni squadra a un suo canale/indirizzo di contatto , con canali diversi a quelle vicine non si interferiscono e si ha la possibilità di contattarli al momento per sapere chi hanno in zona. e sarebbe buona cosa l'auricolare alla radio e se serve anche al telefonino
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 10:50:09
da Silvio Biagini
Grazie Mimmo.
Interessante il concetto di "limatura dei passi" per il doppio controllo della presenza del selvatico nell'area considerata.
Anche la precisazione sull'utilizzo dell'auricolare è utile. Io lo davo per scontato considerato che viene utilizzato nelle squadre dove sono stato componente o ospite. E' meglio sottolinearlo. Così come per il telefono (anche se rimango dell'idea debba essere evitato o utilizzato solo per emergenze, altrimenti con due auricolari come fai a sentire il selvatico?...).
Per quanto attiene la mappa è chiaro che se la squadra è affiatata può essere una precauzione ininfluente per la condotta dell'azione di caccia.
Tolta l'ovvia utilità per un ospite, a mio parere, credo sia utile anche per i partecipanti abituali della squadra. L'idea di "pianificare" l'azione di caccia davanti ad un pezzo di carta dove sono indicate le posizioni di tutti (un po' come un briefing pre-azione) visualizza la sinergia necessaria tra cani e cacciatori per scovare e prelevare i selvatici e consente di evitare "fraintendimenti". Aiuta anche a creare un certo "spirito di squadra" oltre che la consapevolezza che il Capo Squadra è una persona che conosce le proprie "risorse umane e materiali" e che le distribuisce in modo oculato e oggettivo.
Poi, a parte queste considerazioni "tattiche", c'è anche il fatto che se il Capo Squadra è "accurato" in questa ripartizione di compiti e posti si può evitare di vedere il "furbetto della squadra" (ne ho visti di diversi tipi) che si sposta per trovare una migliore postazione. Dirai "non può e non deve succedere". Invece succede proprio quando questi soggetti si approfittano di un Capo Squadra che dice "qualcuno vada a chiudere....". Due morti nel giro di poco tempo proprio nella mia regione avvenuti in circostanze non chiare dimostrano come sia necessaria la perfetta consapevolezza del proprio ruolo ed il rigoroso rispetto dello stesso. Questo anche per i più esperti, sempre...e se c'è un pezzo di carta è più facile "punire" chi non si attiene.
Grazie ancora Mimmo, un cordiale saluto, Silvio
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 15:38:53
da mimmo002
caro Silvio il tuo documento e ottimo e se possibile quando pronto vorrei girarne una copia ad alcuni elementi della squadra,
il problema e che si scontra con la realtà dei fatti, il capocaccia non è il capo perchè laureato o un qualche intellettuale, e solo bravissimo a caccia, nella squadra che frequentavo 20-anni fa prima che bloccassi il pda a solo sportivo il capocaccia era un agricoltore-carbonaio di scarso livello culturale, una bravissima persona che spesso incontro ma parliamo di un signore che e sempre stato in montagna o sul trattore,
e sempre nello stesso periodo il vice-capocacia ed attuale capocaccia della squadra che frequanto era/e un edile, parlo di un abile muratore ma non di un ingegnere .
voglio dire che capita che nelle squadre di cinghialisti spesso gli intellettuali e dottori acculturati stanno ai margini dei ruoli, al limite gestiscono i registri e la contabilità. proporre un sistema gerarchico regolamentato con piani e planimetrie utilissimo e comodo rischia di scontrarsi con la realtà .
esempio:
al corso per capi cinghialisti dove mi sono "intrufolato" in una lezione un medico veterinario dava le norme su come trattare la carne al meglio e con concetti che io che assistevo condividevo e i rendevo conto che in tutti questi anni avrei potuto avere della carne di cinghiale al meglio, ma chi sedeva al mio fianco ad ascoltare erano scettici,
il veterinario parlava di sventrare l'animale ed appenderlo a raffreddare per la frollatura in ambiente a temperatura ed umidità controllata per qualche giorno a farlo "frollare" e spiegava i processi chimici della/nella carne......
nessuno lo fa e nessuno lo farà mai, anche se......saranno disposti a scrivere sui registri tutto quello che vogliono alla provincia e se insistono al limite non si dichiarano gli animali che si abbattono.
da noi si abbattono e se e maschio e grosso si tagliano i testicoli , qualche volta anche si sgozza,
non solo non si lascia raffreddare ma prima che faccia sera con acqua calda viene "pelato" dei peli ed il veterinario dice che il calore fa proliferare i batteri,
non si appende intero e si aspetta il giorno dopo visto che tutti vogliamo tornare a casa, e si macella e seziona a subito e si consegna la "parte" a tutti i partecipanti, quella parte i parteciapnti a casa la lavano e lasciano gocciolare e al limite il giorno dopo (se si e fatto molto tardi) viene congelata senza frollare per come il veterinario consigliava.
mi ripeto :
il problema e il livello culturale generale, e spesso i migliori e più esperti in questa caccia ne sono i meno dotati.
P.S. per il cellulare intendevo con la cuffia se proprio si deve chiamare anche se io lo spengo e consiglierei a tutti di spegnerlo, per i contatti personali si aspetta la fine o al limite una chiamata radio con cambio di canale.
dalla passata stagione anche se mia moglie mi tedia e ogni uscita e una guerra familiare mi sono preso la licenza di radioamatore che come diplomato tecnico elettrico ed elettronico mi e stata concessa senza passare esami e mi sono comprato una particolare radio la BaoFeng UV-5R (ma io non faccio testo) che oltre ad essere compatta e potente da 0,5...5W permette di utilizzare due canali in contemporanea di cui uno il canale ufficiale della squadra, ed altro per chi mi vuol chiamare, la radio e con impostatura della frequenza in forma digitale (conoscere la frequenza in Mz e relativi CTS) ma mi rendo conto che mi considerano un esisbizionista che usa una "cosa" che ascolta e parla anche con le navi (va anche in VHF marino)
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 18:41:31
da Silvio Biagini
Caro Mimmo ti ringrazio nuovamente per il tuo chiaro e franco contributo di pensiero che mi è utile anche per cercare il giusto approccio per trasmettere il mio elaborato ai frequentatori del corso.
Leggendo le tue parole ho visto, infatti, il ritratto dei capisquadra che ho conosciuto. Così come ho rivisto certe facce ed espressioni, nei corsi per il selecontrollo, durante le lezioni di veterinari e biologi...Così come, anche, ho rivisto alcune scene di "spartizione delle carni" dopo la cacciata.
Credo, però, che piano piano, con le dovute maniere, si riesca anche a migliorare, o modernizzare, alcuni aspetti che sono ancora legati a modalità tipiche del passato della caccia al cinghiale.
Intanto ritengo che sia un passo in avanti ricercare una forma di "educazione guidata" al prelievo degli ungulati cercando di uniformare la metodologia a livello nazionale. Il corso capisquadra, infatti, se è una novità nella mia regione non lo è, da diverso tempo, in altre regioni.
Come avrai potuto osservare dalla bibliografia, dove cito solo alcune delle fonti che ho consultato e dalle quali ho ripreso alcuni concetti, si evince un documento svizzero che "standardizza" una serie di procedure per la sicurezza nello svolgimento della battuta/braccata a livello nazionale, ovvero identiche per tutti i cantoni. Questo documento mi ha dato l'idea per la traccia da seguire per il semplice motivo che ho trovato parecchie nozioni che hanno un sapore di "abitudine all'uso delle armi" forse per via della loro idea di esercito o di "organizzazione mentale" in genere.
Ho provato a fare una ricerca nei vari regolamenti regionali. In nessuno si specifica chi deve fare cosa, anche in linea di principio, in modo da non lasciare troppo spazio a "interpretazioni" delle modalità di condotta di una caccia al cinghiale. Non dico che si deve entrare nel dettaglio di ogni singolo aspetto. Sarebbe una limitazione alla iniziativa che deve contraddistinguere l'organizzazione, la pianificazione e la condotta dell'azione di caccia da parte del caposquadra...non si deve nemmeno, però, evitare di specificare chi deve fare cosa nei vari ruoli...soprattutto per ciò che attiene la sicurezza.
Spesso, almeno qui da me, si passa da poste sperdute nella più incontaminata natura a poste dove, a giro d'orizzonte, devi fare i salti mortali per trovare un adeguato parapalle per la carabina data una certa urbanizzazione. Se a questo si unisce il fatto che, almeno per il momento qui in regione, i cacciatori che partecipano alle braccate non sono obbligati al corso di selecontrollo, alla taratura dell'arma, alle lezioni sulla sicurezza e che spesso sono giovani che non hanno nemmeno fatto il servizio militare e quindi non possiedono nemmeno minimo di addestramento all'impiego del fucile...allora senti le pallottole fischiare.
Un conto è sentire le pallottole (e non solo) fischiare laddove è logico che fischino, un conto è sentirle (o trovarsele tra i piedi) durante una normale giornata dedicata alla passione che unisce i cacciatori.
Ti ringrazio ancora, un cordiale saluto, Silvio
P.S. Anche con la radio devi sempre distinguerti...scherzi a parte l'argomento "trasmissioni" è da tenere ben presente e importante. Appena termino la versione finale del documento e della presentazione lo metto su di un cd e te lo spedisco.
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 20:46:08
da mimmo002
caro Silvio il documento al limite si può inviare via internet.
comunque la mentàlità sta cambiando ed in effetti questi corsi servono e veramente, domenica quando partecipai come auditore ed il perito luigi Giusti parlò delle tecniche di ricerca dell'animale ferito in molti fummo veramente interessati, spiegò che il inseguire l'animale ferito lo spinge ancor-più a correre ed inoltrarsi e che se lo si lascia in pace dopo quanche centinaio di metri se sente l'ambiente tranquillo si ferma (a causa del dolore e delle perdite) ed e possibile recuperarlo ma dopo molte ore, nessuno di noi ascoltatori sapeva questo, normalmente appena si sa di averlo ferito si mettono i cani dietro e se possibile il canaio li segue e mai si e riusciti a raggiungerli a meno che non fosse talmente mortale la ferita da cadere da solo, io seduto tra loro sentivo le esclamazioni di stupore per la novità e le nuove idee che attecchivano. ricordo gli anni quando giovane andavo ogni domenica , non avevamo i cellulari e qualche CB senza licenza e grandi come mattoni che spesso non funzionavano, ci si segnalava con urli o schioppettate e si lasciava la posta quando l'ultimo ritornava sui passi seguendo le poste e ci si raccoglieva. le squadre erano una comitiva di amici e parenti, il territorio di caccia era un compromesso con chi arrivava prima ad occupare le poste o da accordi di qualche giorno prima tra "compari" che frequantavano squadre diverse, oggi assegnano i territori la provincia e la squadra e registrata.
tornando al probbelma di evoluzione del sistema :
secondo me deve creare un programma la provincia, un calendario comportamentale per le squadre
oltre al territorio assegnare le frequenze radio
in base al territorio assegnare la percentuale massima di cacciatori con carabina (adesso e una moda) e che abbiano le nozioni minime,
i canai fare un corso anche di primo intervento di sutura ed avere dietro un kit medico-veterinario (che potrebbe assegnare la provincia)
le squadre devono avere un locale idoneo dove macellare
le squadre annualmente a caccia chiusa organizzare obbligatoriamente almeno due o tre gare di tiro al cinghiale corrente sui 50m insieme alle squadre limitrofe e la cosa servirebbe come allenamento e in oltre al socializzare (e sfottersi)
ci sarebbe tanto da lavorare ma credo che la cosa deve essere leggermente imposta
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 21:50:26
da tonino
Ottimo testo secondo il mio modesto parere ed ottime osservazioni di Mimmo !!!!!! si stara imborghesendo anche Lui !!!!!non ha fatto neppure un volo pindarico ed ha semplicemente espresso delle ottime opinioni !!!!!! il mondo sta proprio cambiando !!!!!!!!
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 21:55:03
da tonino
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 22:43:59
da mimmo002
guarda che antonio mitelli non e stato bannato
può venire direttamente nel forum a salutare tutti
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 22:52:41
da tonino
Indubbiamente !!!! se sto portando i saluti molto probabilmente e perche lui non ha tempo !!!! ti dispiace che lo faccia io ? sei un fenomeno !!! riesci ad inserirti anche dove non sei stato neppure nominato !!!!!!!
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 22:55:49
da mimmo002
tonino ha scritto:Indubbiamente !!!! se sto portando i saluti molto probabilmente e perche lui non ha tempo !!!! ti dispiace che lo faccia io ? sei un fenomeno !!! riesci ad inserirti anche dove non sei stato neppure nominato !!!!!!!
la colpa e tua....
mi hai ricordato che in questo 3d non ero ancora andato in OT o saltellando "come ranocchia" (me lo diceva mitelli)
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
ven giu 26, 23:28:23
da tonino
SEI UN FENOMENO !!!! vieni subito dopo i normali fenomeni atmosferici !!!!!
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 09:06:23
da Silvio Biagini
Grazie Tonino del tuo punto di vista. Ci tenevo a sentire anche te e ancora grazie a Mimmo per le ulteriori precisazioni che terrò presente con il dirigente regionale dell'area caccia e agricoltura.
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. in quanto a fenomeno, concordo con Tonino, troviamo in Mimmo un incomparabile esemplare....Adesso provo ad inviare via internet a Tonino la versione finale del documento. Forse lui riuscirà a trasformarlo in qualcosa di accessibile sul forum, al limite lo potrà ritrasmettere agli interessati...a presto.
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 09:10:13
da Silvio Biagini
Dimenticavo...grazie Tonino di avermi portato i saluti di Antonio che ricambio...credo che dopo questo impegno riuscirò ad andare a trovarlo in quel piccolo Paradiso Terrestre che è Bomba.
Ancora un saluto, Silvio
P.S. Magari prima o poi, noi "terroni" dell'area centro-sud ed altri volontari limitrofi, potremmo organizzare un piccolo meeting in quel posto e fare qualche tiro in quel di Roio.
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 11:34:19
da tonino
Ci sto gia pensando da un bel po,quando eravamo su a Bomba non ci siamo potuti conoscere perche ero con la famiglia e senza macchina[camper di 8 metri impossibile salire fino al campo con quello]ma spero molto presto di avere il piacere di conoscerti de visu possibilmente su al campo del buon Antonio !!!
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 11:48:49
da Silvio Biagini
Va bene Tonino, tienimi informato se capiti da quelle parti. Per me raggiungere Bomba non è un problema e mi posso muovere con basso preavviso.
Ho erroneamente scritto che invio a te la versione completa, volevo dire a che la invio a Mimmo per la successiva ritrasmissione o riduzione per il forum...
Un cordiale saluto, Silvio
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 11:56:13
da tonino
Anche perche se la mandavi a me era solo tempo sprecato !!!!!! il computer lo so a mala a pena accendere !!!!! Speriamo dopo l estate di coinvolgere qualche lazzarone di questo forum a sprecare un po di cartucce sul campo di Bomba !!!!
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
sab giu 27, 14:23:09
da mimmo002
oggi ho letto il secondo allega, "le linee guida" ed ho notato la naturale sintonia con Silvio visto che "guardiamo" lo stesso problema comune, e nel passo sulle armi si collega in modo naturale al mio chiedere che la provincia inponga una percentuale di canne rigate in base al territorio assegnato alla squadra.
oggi la canna rigata e quasi una moda in mano a gente che ha scarse nozioni,
aneddoto:
quando comunica fui al corso per cinghialisti il tecnico recuperato re Luigi giusti discuteva ed esibiva diapositive di suoi recuperi su caprioli, ed in una diapositiva la scheda del rapporto di recupero: un capriolo sparato con una ( mi sembra) 30 Rem Mag e da reperto ..... con ferita superficiale
mi chiedo: in quanti sanno almeno il concetto del perche una pallottola ad alta velocità esplode sulla pelle creando soltanto una vasta ferita non mortale ?
il cacciatore contento del suo potente magnum con cartuccia che sembra un fiasco.....per il capriolo scelse una cartuccia assolutamente sbagliata (forse ricaricata con palla leggera).
personalmente AMO le rigate , ma effettivamente in quanti le conoscono e usano regolarmente ?
altro punto in comune letto sul documento (che la provincia lo dovrebbe imporre alle squadre) allenamento al tiro su cinghiale corrente.
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
dom giu 28, 08:41:43
da NdK
Bello organizzare tutto, ma... non si dice che "nessun piano di battaglia sopravvive al contatto col nemico"?
Re: La braccata linee guida sicurezza
Inviato:
dom giu 28, 10:00:46
da Silvio Biagini
Caro NDK, avevo già letto questo tuo commento in un altro argomento.
E' vero. Infatti è una delle prime lezioni che gli strateghi di nome illustre, nel corso dei secoli, hanno imparato di persona dai campi di battaglia e ne hanno fatto i punti cardine dei loro trattati sulla dottrina militare.
Non sono solo i "Quattro dell'oca selvaggia" ad affermare questo concetto. Tutt'al più lo confermano nella particolare tipologia di combattimento. Proprio il famoso film è uno splendido esempio, in piccolo, di come le migliori pianificazioni di battaglie possono essere vanificate da un semplice, stupido, sciocco imprevisto e di quanto sia fondamentale aver previsto, invece, in tali pianificazioni tutte le possibili evoluzioni (o quanto meno tutte le più probabili).
Come ben noto la legge di Murphy è sempre in agguato.
Come funziona la pianificazione di una battaglia nel mondo militare non è un qualcosa di semplice da spiegare in quattro righe. Peraltro la metodologia (esiste un vero e proprio "metodo" per arrivare alla determinazione del più idoneo concetto d'azione) è in continuo aggiornamento grazie alle sempre più nuove tecnologie per l'acquisizione degli elementi essenziali di informazione fondamentali per lo studio dei punti di forza e di debolezza dell'avversario.
La pianificazione deve essere ben sviluppata in modo tale da consentire di delineare un concetto d'azione che consenta, a chi lo deve eseguire, la necessaria flessibilità per adattare il modo di procedere all'evolversi della situazione. Se non c'è pianificazione non si può sapere su "chi, che cosa e come" contare in caso di necessità...
Negli HQ ai vari livelli, in zona di operazioni, esiste un'area dove vengono elaborati i piani operativi a medio e lungo termine. Questo però non è sufficiente per affrontare i noti "imprevisti" che si possono verificare in fase di condotta. C'è, quindi, una apposita area dove vengono seguite le operazioni in corso (operazioni correnti) e, sulla base dei risultati dal terreno, si possono attivare le risorse "chi, che cosa e come" necessarie a consentire il completamento dell'operazione...
Poi, nonostante la tecnologia, nonostante i mezzi a disposizione, nonostante l'inferiorità dell'avversario in termini di risorse e di organizzazione, si possono verificare situazioni che vedono sconfitte brucianti che possono cambiare completamente gli assetti geostrategici di una intera regione.
Se ci pensiamo bene, però, tutti gli esempi di questo genere di battaglie e di guerre ci impartiscono una lezione ben precisa, immutata nei secoli e ben descritta nelle parole di un noto personaggio della nostra storia recente e che continuiamo a vedere in atto tutti i giorni anche ai confini di casa nostra...
Lasciando da parte da parte la semplice tattica militare (la strategia è qualcosa di molto più complesso ed articolato) e guardando solo nel piccolo orticello dell'argomento in oggetto non c'è dubbio, e l'ho constatato di persona partecipando a varie squadre per la braccata al cinghiale, che un caposquadra (per quanto possa essere il miglior conoscitore del selvatico, del suo habitat e del suo modo di viverlo) se non è in grado di pianificare al meglio l'azione di caccia e di condurla nel migliore dei modi sfruttando le risorse a sua disposizione è destinato a raccogliere giornate di insuccessi.
Un caposquadra che decide all'ultimo momento la zona dove effettuare la braccata, non impartisce disposizioni, si limita a dire "qualcuno vada lì", non comunica le posizioni delle poste, non coordina l'azione ma si mette a cacciare anche lui come e dove vuole, si "dimentica" sul terreno alcuni uomini e così via è il classico esempio di "non caposquadra". E non c'è da meravigliarsi che poi "ci scappa" il morto...figuriamoci cosa "ci scapperebbe" se si trattasse di un'altra situazione che prevede l'uso delle armi contro qualcuno che non è disarmato come il cinghiale...
Per questo, considerata la tipologia quanto mai variegata di personaggi che di solito racchiude una squadra per la braccata, è bene cercare di insegnare 1000, come fanno gli svizzeri, per raccogliere almeno 10...da noi. Loro, sicuramente, data la peculiare mentalità sull'addestramento all'impiego delle armi, raccolgono 999.
Ti auguro una buona Domenica, Silvio
P.S. Ho finito il mio lavoro, adesso me ne vado al mare...