Informazioni web

[ordotempli]

https://it.notizie.yahoo.com/girare-col ... 10226.html

[mimmo002]

dal link sopra-indicato

Se acquistare una pistola illegalmente e anonimamente sul dark web è una impresa che richiede qualche competenza informatica, dotarsi di un'arma da taglio è decisamente più semplice. Così chiunque potrebbe girare, come ha fatto un 24enne turco fermato bloccato a Venezia nel weekend, con un machete nella borsa. Non si tratta di armi illegali. In un Paese come l'Italia, nel quale gli appezzamenti di terreno coltivati a livello familiare dominano il paesaggio, è difficile controllare la circolazione di ogni lama.

Online si può acquistare di tutto a prezzi ridotti: su titano-store.com un machete in acciaio con impugnatura ergonomica costa appena 23 euro. Su coltelleriacollini.it un set da tre machete si porta a casa con 34 euro. Su Amazon un machete "Survival" costa 26 euro, mentre bighunter.net a 20 euro è disponibile un'arma con manico in cuoio con paracolpi. D'altra parte, in qualsiasi negozio di ferramenta o persino di souvenir sono disponibili Opinel di tutte le misure a prezzi ridotti.

Ma quali sono le norme che disciplinano la detenzione e il trasporto di queste armi? Intanto va sfatato un mito: non esiste una soglia di dimensioni oltre la quale portare un coltello in tasca è illegale. Portare un coltello in tasca è sempre illegale, anche se la lama misura pochi centimetri.

L'unico caso ammesso è quello del trasporto. Vale a dire: se si acquista un machete in negozio per tagliare le canne del proprio campo, lo si può trasportare a casa purché sia custodito in una confezione e accompagnato dallo scontrino. In altre parole, è ammesso traportare l'oggetto a casa, non portarlo in giro con sé.

Allora un boy scout che ha in tasca un Opinel da cinque centimetri è illegale? No, spiegano dalla questura di Roma. La discriminante è che la persona sia in grado insomma di spiegare il possesso dell'oggetto e di giustificarlo.

Il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza prevede che le armi vadano sempre denunciate. "Chiunque detiene - recita l'articolo 38 - armi, munizioni o materie esplodenti di qualsiasi genere e in qualsiasi quantità deve farne immediata denuncia all'ufficio locale di pubblica sicurezza o, se questo manchi, al comando dei reali carabinieri. Sono esenti dall'obbligo della denuncia: a) i corpi armati, le società di tiro a segno e le altre istituzioni autorizzate, per gli oggetti detenuti nei luoghi espressamente destinati allo scopo; b) i possessori di raccolte autorizzate di armi artistiche, rare o antiche; c) le persone che per la loro qualità permanente hanno diritto ad andare armate, limitatamente però al numero ed alla specie delle armi loro consentite".



ho copiato-incollato l'intero articolo evidenziato sopra dal post per meglio analizarlo senza linkare,
e mi da una strana idea di "fazioso"

fa una critica alla facilità con cui ci si può procurare un machete terribile "arma da taglio" (quando qualsiasi coltella da cucina e simile o migliore)
e chiude citando le leggi sulla detenzione di vere armi da fuoco

esattamente il giornalista dove vuole parare ?
o gli serviva un numero di parole per riempire un articlo di stampa ordinato dal giornalaio e che pagherà pochi euro ?

P.S. ma il turco con il coltello nello zaino ...si sa se aveva un qualche scontrino giustificatore ?

[Silvio Biagini]

...."turco fermato bloccato a Venezia nel weekend, con un machete nella borsa"....

Il fermo è doveroso in quanto il possesso di un "machete" (si deve sempre vedere cosa intende il solerte giornalista per machete) a Venezia (o qualsiasi altro luogo dove non vi è necessità di uso proprio di tale oggetto) può ricadere nelle previsioni dell'art.4, secondo e terzo comma della l.n.110/75 oltre che in quelle dell'art. 699, secondo comma del c.p. Deciderà chi è competente in materia. C'è una vastissima giurisprudenza in materia. Dati i tempi, poi, ci può scappare qualcosa anche in materia di antiterrorismo.

Questo, chiaramente, se non viene dimostrata la condizione indicata dal giornalista, ovvero acquisto e "trasporto" (non porto) da negozio a casa. Per dare maggiore effetto al suo articolo avrebbe anche potuto chiedersi come l'avrebbe trasportato l'oggetto fino in Turchia.

A prescindere dalle banalità o facili battute, il giornalista, anche se non esperto di armi varie (da sparo e bianche) o di oggetti "atti ad offendere", alla sua domanda

...."Ma quali sono le norme che disciplinano la detenzione e il trasporto di queste armi?"...

avrebbe potuto far seguire i dispositivi di legge che regolamentano l'acquisto, il trasporto, il porto e l'uso. Anche se "ignorante" in materia di leggi, una piccola ricerca in internet gli sarebbe stata sufficiente per avere un quadro d'insieme da sintetizzare e trasmettere al lettore, giusto per far capire cosa può significare girare con un coltello in tasca. Invece ha utilizzato internet per cercare il "miglior prezzo" per un machete o altri oggetti simili...forse sperava anche di trovarci qualcosa di più.

Anzi, con il discorso che fa dopo

...."Intanto va sfatato un mito: non esiste una soglia di dimensioni oltre la quale portare un coltello in tasca è illegale. Portare un coltello in tasca è sempre illegale, anche se la lama misura pochi centimetri."....

non spiega niente o meglio non "informa".

Proprio aggiungendo il commento sulla spiegazione ricevuta dalla Questura (sono convinto che ha omesso molti dettagli) sembra voler trasmettere al lettore sprovveduto ed ignorante (ce ne sono tanti) che in Italia le norme sul porto/trasporto di oggetti da taglio (e da punta) sono legate "alle spiegazioni" e non alle "leggi".

In sintesi a Mimmo che si chiede

..."esattamente il giornalista dove vuole parare ?"...

direi che è molto probabile che

..."gli serviva un numero di parole per riempire un articolo di stampa"...

o, quanto meno, offrire un aggancio alle solite trasmissioni "di indignazione popolare" (disinformazione) che girano qua e là.

Un cordiale saluto, Silvio

[Luigi67]

Direi che fa anche peggio ... suggerisce una pseudo "legittimazione", nello girare con arma bianca al seguito, purché si abbia uno scontrino, cogliendo due piccioni con una fava: chi si indigna e chi non si sente al sicuro