Armi da fuoco e disordini cognitivi

Qui si parla genericamente di armi

Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda paricutin » mar gen 31, 09:08:11

L'ultimo contributo del Dr. Clerici allo studio delle relazioni tra uso delle armi da fuoco e disordini mentali.
Allego il link e incollo anche l'articolo di commento su Brain Factor. Chi desiderasse leggere l'articolo di Clerici può farlo scaricandolo dal link in fondo alla pagina.

http://brainfactor.it/index.php?option= ... a&Itemid=3

Armi da fuoco e disordini cognitivi: che fare?

Il 36% delle persone al di sopra dei 65 anni che si suicidano lo fanno con un'arma da fuoco. E il 32% degli omicidi con armi da fuoco è commesso da “over 65”. Uno studio di Carlo A. Clerici, Valeria Pirro, Laura Veneroni, Francesca Mameli, Angelo de' Micheli, dell'Università Statale e del Policlinico di Milano, mette finalmente in luce le “relazioni pericolose” fra armi e disordini cognitivi. E' pubblicato in Open Access sull'Italian Journal of Public Health.

“La valutazione del rischio in relazione alle armi da fuoco e ai disordini cognitivi è complesso e al momento non esistono nemmeno linee guida relative alla gestione appropriata delle persone con demenza che possiedono o possono avere accesso alle armi”, chiariscono gli Autori subito in apertura dello studio, che illustra i risultati di una meticolosa analisi dei lavori scientifici internazionali che hanno trattato il fenomeno sia in termini di abuso che di prevenzione pubblicati negli ultimi 20 anni.

Ma quali sono i fattori specifici di rischio? La compromissione del funzionamento cognitivo, che è una caratteristica tipica della demenza, può rappresentare un fattore di rischio per comportamenti violenti o in generale potenzialmente pericolosi per sé e per gli altri. I problemi neuropsicologici più comuni includono infatti una riduzione del funzionamento del sistema esecutivo, della memoria, dell'orientamento, dell'attenzione, ma anche un perdita significativa della capacità di inibire comportamenti impulsivi; in aggiunta, possono anche manifestarsi tratti psicopatologici quali gravi disturbi dell'umore, psicosi, disordini dell'attività psicomotoria, agitazione, disturbi di personalità.

La prevalenza di comportamento aggressivo, verbale o fisico, nelle persone con demenza viene stimata fra il 30 e il 50% dei casi, specialmente in fase avanzata di declino e in presenza di malattia di Alzheimer o di demenza frontotemporale. “Anche se la demenza non è l'unica spiegazione per la violenza, questa particolare condizione è certamente uno dei fattori importanti; gli effetti combinati di sintomi psicologici e comportamentali quali le psicosi o l'aggressività possono costituire un fattore di rischio”, sottolineano gli Autori, ricordando che anche solo i problemi di memoria e i disturbi visuospaziali possono interferire con la capacità di mettere in sicurezza un'arma in un luogo appropriato.

E' per questo che il rischio rappresentato dal connubio demenza e armi da fuoco necessita una accurata valutazione. “La normativa Italiana prevede una serie di procedure per il rilascio e il mantenimento del porto d'armi che non contemplano però uno specifico assessment cognitivo neuropsicologico. I medici di famiglia, i geriatri, gli psicologi clinici e altre figure specializzate adeguatamente formate possono rappresentare un osservatorio indispensabile sulle persone che detengono armi da fuoco, in attesa di specifiche normative mirate a mettere in grado gli operatori di intervenire opportunamente quando una persona manifesta i segni di disturbi psichici o comportamentali che possono costituire un rischio potenziale per la propria e l'altrui incolumità”, concludono gli Autori.

In Italia sono 4,8 milioni le persone che detengono o utilizzano armi per motivi professionali, sportivi o “ricreativi”. E dato che la popolazione sta invecchiando a vista d'occhio...


Reference:

Carlo A. Clerici, Valeria Pirro, Laura Veneroni, Francesca Mameli, Angelo de' Micheli, The risk of abuse of legal firearms by old and young individuals with acquired cognitive impairments: a review of the literature, Italian Journal of Public Health (IJPH), Year 9, Volume 8, Number 4, 2011

http://www.ijph.it/pdf/63/375.pdf
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda palermox » mar gen 31, 11:16:10

Con ordine, "Il 36% delle persone al di sopra dei 65 anni che si suicidano lo fanno con un'arma da fuoco." il restante 64% aveva a disposizione un'arma da fuoco e si e' suicidata in modo diverso ? Perche' perdonatemi se cosi' non fosse, mi sembra un dato che messo li' da solo e' un po' passatemi il termine, cretino, se ho deciso di suicidarmi, ed ho a disposizione un arma da fuoco (anche qui come sempre manca l'indicazione se legale o illegale che e' un punto fondamentale in questi studi) e' possibile, vista la comodita' del mezzo per raggiungere lo scopo, che io la usi !
Il secondo dato e' ancora piu' nebuloso, in base alla statistica di quale anno ? Come sempre, quando si vogliono fornire strumenti per il controllo, giusto e necessario delle armi, quali di questi omicidi sono stati commessi con armi legali e quanti con armi illegali ?? Perche' se per esempio ci riferiamo all'anno 2010 (fonte http://www.delittiimperfetti.com/) gli omicidi con armi da fuoco in Italia sono stati 222 per un totale del 44,6% di cui "solo" il 19,4% (43 casi) commessi con armi legali percio' in base ai soli numeri gli “over 65” nel 2010 hanno commesso un totale di 71 omicidi con armi da fuoco e di questi sono 14 quelli con armi legali.
La mia distinzione tra armi legali ed illegali la considero fondamentale perche' mentre le armi legali le puoi controllare, quelle illegali banalmente NO!
Siccome questi studi "servono" a fornire possibili strumenti di controllo, visti i numeri, lo studio mi pare abbastanza inutile, se appunto non si chiarisce la natura (legale o meno) dell'arma.

NOTE:
leggendo il documento integrale, specifica che NON si sa la natura legale delle armi e cio' avvalora quanto detto sopra.
E perdonate, ma non ci vuole un genio per dire che una persona con problemi psichici e psico-comportamentali di qual si voglia natura NON e' idoneo ne' al maneggio, ne' alla detenzione di armi....
Ultima modifica di palermox il mar gen 31, 13:26:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda paricutin » mar gen 31, 13:24:33

Non basarti sul commento in italiano che hai letto: leggi lo studio originale. Sarà tutto molto più chiaro. Clerici ha fatto una revisione della letteratura internazionale degli ultimi 25 anni su questo argomento... vale la pena di leggerlo, dati gli ottimi precedenti e la lettura seria di questi fenomeni che ha sempre dato, peraltro contraddicendo i miti solitamente addotti dagli antiarmi in relazione agli abusi delle armi da fuoco. Se cerchi in giro per il forum ci dovrebbero essere i links ad altre pubblicazioni dello stesso autore (credo in italiano).
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda palermox » mar gen 31, 13:31:09

Ho aggiunto la nota, ed ho letto una parte del documento, per problemi di tempo e lunghezza non lo posso leggere tutto adesso, non critico lo studio in se', anche se cosi' puo' sembrare, anzi mi sembra ben fatto, sono alcune conclusioni che mi lasciano perplesso, piu' per la banalita' della cosa che per il contenuto, poi appunto NON si tratta secondo me di uno studio CONTRO le armi ma di un'analisi e da quel che ho letto fin ora, ben strutturata, e' il risultato che e' un po' come dire...debole! Perche' asserisce cose che con il solo buonsenso si possono capire, la cosa senz'altro positiva e' che lo fa con motivazione studi e dati!
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda Sergio » gio feb 02, 11:04:19

Ma io mi chiedo: se mi voglio suicidare, che sia con una pistola o con qualsiasi altra cosa, saranno STRACAZZI miei??
‎"Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché in ciò sta l'essenza della dignità umana"
(Giovanni Falcone)
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda palermox » gio feb 02, 11:32:25

No dai non sminuiamo !
Lo studio e' molto serio, purtroppo non l'ho ancora finito di leggere, e' la conclusione che lascia perpessi per cosi' dire, per la banalita', e' come dire che un ubriaco non puo' guidare ! Certo lo fa argomentando molto bene ma la conclusione e' quella!!!
Molti ma molti saluti
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda Pyno&dyno » gio feb 02, 11:47:10

Ho letto una piccola parte,visto quello che si cerca di provare e mi è venuta una domanda. Ma se un over 65 ha deciso di ammazzare qualcuno, magari più giovane, secondo voi potrà farlo a mani nude o con un coltello? La rapidità di movimento e la forza fisica non sono più quelle che erano per cui a mio avviso ogni over 65 che abbia deciso di eliminare qualcuno e che abbia un arma a disposizione farebbe meglio ad usarla ( se è sano di mente)evitando di confrontarsi con una persona più forte che potrebbe ribaltare la situazione. Personalmente dal poco letto ho capito che si stanno usando i numeri per manipolare .
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda Calico » gio feb 02, 12:10:35

Scusate, ma mi fido poco di chi fa di cognome Clerici :lol:
Pentitevi!!!
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda ordotempli » gio feb 02, 18:27:43

Pyno&dyno ha scritto:La Morale?Non rompete il ...azzo agli over 65 :mrgreen:


In realtà, con il crescere degli anni la capacità di tollerare la infinita successione di eventi stressanti .... dallo spread al costo della vita ....riduce la capacità digestiva dei fatti negativi.

Pertanto : NON ROMPETE

C'è da aggiungere la solita storia .... del nostro paese le statistiche internazionali confermano un molto limitato uso delle armi per commettere omicidi. Se da questi numeri si escludono gli omicidi commessi dalla criminalità organizzata, quelli commessi da criminali "occasionali", quelli commessi con armi non legali ... risultiamo un paese assolutamente ottimo. Molti anni fa, comperavo riviste estere e non raramente venivano pubblicate tali statistiche ... eravamo decisamente tra i paesi civili (al contrario di quanto dicono per convincerci del contrario)

Gli italiani sono infinitamente migliori della loro classe politica.
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Re: Armi da fuoco e disordini cognitivi

Messaggioda mimmo002 » gio feb 02, 22:22:17

ordotempli ha scritto:Gli italiani sono infinitamente migliori della loro classe politica.

OHH i politici lo sanno, per questo si impegnano a fare abbassare la classifica :twisted:
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