lucasb67 ha scritto:concordo con claudio e il motivo principale è che comunque, anche con entrambi gli occhi aperti, uno andrà sempre a mettere a fuoco il mirino se non entrambi
la prima cosa è quella di abituarsi ad acquisire bene le mire con un solo occhio e questo lo si può fare solo con molto allenamento e con un solo tipo di arma ... sino a che l'arma non "cadrà" direttamente tra occhio dominante e bersaglio con già le mire allineate, inutile insistere a tenere entrambi gli occhi aperti, entrambi tenteranno di "aggiustare" la mira, creando confusione
radioamerica ha scritto:vi chiedo scusa....intendevo con l'arma corta. mi son reso conto che se miro con gli occhi entrambi aperti miro troppo in alto, credo che l'errore si che acquisisco il mirino e non la tacca.
radioamerica ha scritto:domani mattina provo
Mr45 ha scritto:radioamerica ha scritto:vi chiedo scusa....intendevo con l'arma corta. mi son reso conto che se miro con gli occhi entrambi aperti miro troppo in alto, credo che l'errore si che acquisisco il mirino e non la tacca.
Comunque non è sbagliato acquisire il mirino, al contrario, solo che devi vederlo attraverso la tacca, probabilmente acquisisci il mirino guardando sopra al carrello, e questo vuol dire che anche la tua postura è scorretta...
lucasb67 ha scritto:... è giusto acquisire il mirino, tieni però presente roberto che mirare con entrambi gli occhi aperti è una tecnica utile se devi fare tiro pratico, non il mirato meditato, dove se si tengono entrambi gli occhi aperti è solo per non stancare la muscolatura del viso, ma spesso si maschera comunque l'occhio non dominante ...
una buona tecnica di mira prevede appunto la messa a fuoco del mirino, mai della tacca, tantomeno del bersaglio, ma nel tiro dinamico, a bersagli particolarmante vicini o anche a medie distanze, è corretto "accettare" di non mettere a fuoco nemmeno il mirino, purchè sia all'interno della finestra della tacca, e confermato l'allineamento si tira senza per forza di cose metterlo perfettamente a fuoco
con l'allenamento si può arrivare ad avere una cosapevolezza così elevata della posizione naturale dell'arma in mira, che per rapidità, gli occhi rimangono fissi al bersaglio ed entrambi attentissimi a tutto quello che li circonda, ma l'arma vi si posiziona perfattamente tra loro e il beraglio stesso, con le mira perfettamente allineate ... in questo caso non è l'occhio e le mire che guidano l'arma, ma solamente una memoria muscolare della posizione
tutto questo per dire che gli occhi entrambi aperti non modificano la tecnica di mira, ma sono solo una indispensabile evoluzione per usare questa tecnica in ambiti più impegnativi
leggo solo ora claudio, di cui condivido tutto
radioamerica ha scritto:Mr45 ha scritto:radioamerica ha scritto:vi chiedo scusa....intendevo con l'arma corta. mi son reso conto che se miro con gli occhi entrambi aperti miro troppo in alto, credo che l'errore si che acquisisco il mirino e non la tacca.
Comunque non è sbagliato acquisire il mirino, al contrario, solo che devi vederlo attraverso la tacca, probabilmente acquisisci il mirino guardando sopra al carrello, e questo vuol dire che anche la tua postura è scorretta...
probabilmente anche la postura e' errata, il "turista" fai da te non arriva molto lontano.....
radioamerica ha scritto:Il problema principale e' che sparo sempre con un arma diversa e come esperienza ho capito (forse a torto) che non si puo' usare la medesima postura per qualsiasi arma usata
radioamerica ha scritto:per impostazione cosa intendi ?
Mr45 ha scritto:radioamerica ha scritto:Il problema principale e' che sparo sempre con un arma diversa e come esperienza ho capito (forse a torto) che non si puo' usare la medesima postura per qualsiasi arma usata
beh, l'impostazione deve essere una, non puoi cambiare maniera secondo l'arma che spari nel momento... non so che tecnica usi, io ho adottato una semi isoscele con i gomiti leggermente aperti, mano debole a stringere per il 60/70% del totale della presa, piedi paralleli a bacino e spalle, la distanza tra i piedi circa uguale alla larghezza delle spalle, eretto, ginocchia leggermente flesse (poco, ho scritto leggermente![]()
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), il peso un poco sbilanciato in avanti e la schiena non dritta come una scopa... per la presa delle mani aspetto che Luca pubblichi una sua foto che è molto più chiara di qualsiasi spiegazione...
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lucasb67 ha scritto:Mr45 ha scritto:radioamerica ha scritto:Il problema principale e' che sparo sempre con un arma diversa e come esperienza ho capito (forse a torto) che non si puo' usare la medesima postura per qualsiasi arma usata
beh, l'impostazione deve essere una, non puoi cambiare maniera secondo l'arma che spari nel momento... non so che tecnica usi, io ho adottato una semi isoscele con i gomiti leggermente aperti, mano debole a stringere per il 60/70% del totale della presa, piedi paralleli a bacino e spalle, la distanza tra i piedi circa uguale alla larghezza delle spalle, eretto, ginocchia leggermente flesse (poco, ho scritto leggermente![]()
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), il peso un poco sbilanciato in avanti e la schiena non dritta come una scopa... per la presa delle mani aspetto che Luca pubblichi una sua foto che è molto più chiara di qualsiasi spiegazione...
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... il modello è quello che è, ma la presa si dovrebbe vedere, a claudio l'onere di spiegarla e, perchè no, bacchettarla dove carente ...
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personalmente non ho mai pensato che armi diverse necessitino di posture diverse, forse, se proprio si vuole, discipline diverse, cioè usi diversi delle armi necessitano di posture diverse, ma le questioni in gioco spesso sono le stesse e richiedono lo stesso approccio e soluzioni
tornando alle corte di grosso calibro per il tiro pratico o dinamico, io credo che sia importante affinare la tecnica almeno con una sola arma con cui ci si trova già a proprio agio, in cui si ha piena fiducia, e che funzioni alla perfezione con le nostre munizioni ... una volta acquisiti quei fondamentali indispensabili ad un pieno controllo di quell'arma, l'uso di qualsiasi altra arma sarà molto più facile e istintivo, richiedendo solo un breve periodo di ovvio affiatamento con il nuovo strumento
non trascuriamo però anche la messa a punto, ogni sistema, tiratore-arma-munizione richiede specifici aggiustaggi spesso totalmente trascurati se non addirittura ignorati dai più, ecco perchè le armi "da corsa" sono anche quelle che di solito fanno soffrire di più l'utente occasionale
radioamerica ha scritto:io ad esempio ritengo che sparare con una 98fs beretta sia diverso rispetto una 1911. con una beretta le braccia devono essere piu' tese. prendi quello che dico con beneficio d'inventario perche' io provengo la tiro accademico
Calico ha scritto:La tecnica ce l'ho: con Revo Rueger 45 mag, 6 tiri, 6 centri, a 25 metri. Con la Ber. Inox, per fare quattro 9 e due 8, ho dovuto spararne 100. Devo alleggerire lo scatto.
Calico ha scritto:La tecnica ce l'ho: con Revo Rueger 45 mag, 6 tiri, 6 centri, a 25 metri. Con la Ber. Inox, per fare quattro 9 e due 8, ho dovuto spararne 100. Devo alleggerire lo scatto.
Calico ha scritto:Non solo, amico mio, ma lo scatto è proprio duro: sembra di tirare una motrice ferroviaria col dito. Spero di risolvere con l'aiuto di nitronori
nitronori ha scritto:Farò di più!![]()
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Gli mando i pezzi già pronti!
TepoGlock ha scritto:Tornando in Topix (il topo di Asterix..)
Saper mirare ad Occhi Aperti è importante, sopratutto se si vuole "Dinamicare"..
dopo 2-300 colpi tutti a strizza-occhio o hai un crampo alla palpebra o non ci capisci più una mazz.. e fatichi a prenderci!
Straquoto quindi tutti gl'interventi testè scritti..
ma quando quel Fot......imo Popper di 12cm piazzato in mezzo allo stage a 20mt. non è cascato al 4° colpo.. io l'occhio gliel'ho strizzato e Bang! è caduto!
Che abbia capito che gli ammiccavo!?!?!??
lucasb67 ha scritto:... se noi tiriamo con la stessa velocità il grilletto e con la stessa "approssimazione" di mira a 25 metri allo stesso bersaglio a cui tiriamo a 5 metri, rischieremo sempre di essere troppo lenti su quello a 5 metri o troppo imprecisi a 25 ... imparare a cadenzare è un altro dei fondamentali del tiro pratico che richiedono molto applicazione
Mr45 ha scritto: ...la cadenza è uno dei passi fondamentali di chi vuol "dinamicare"... spessissimo in campo vedo tiratori che sono velocissimi negli split e poi perdono un mare di tempo nelle transizioni... senza contare le miss!...
lucasb67 ha scritto: ..nel mirato è normale ad un certo livello, "chiamare" i colpi ... sapendo esattamente dove finirà il colpo ancora prima di guardare il risultato sulla carta
lucasb67 ha scritto: nel tds è fondamentale avere delle fotografie in rapida sequenza sapendo quanta approsimazione nella mira si può accettare per far si che i colpi siano "chiamati" in una determinata posizione ad una determinata distanza
lucasb67 ha scritto: un esercizio molto istruttivo è il bill drill, ideato da bill wilson della wilson combat, se non erro, dove si tirano 6 colpi nel minor tempo possibile accettando solo alpha ... con questo esercizio posizionando il bersaglio ipsc a diverse distanze via via crescenti, si inizierà a comprendere quando si può accellerare aspettando solo che la fibra del mirino sia all'interno della finestra della tacca e quando si deve accettare solo un allineamento perfetto delle mire
questo è un primo passo nell'imparare a cadenzare ... un ulteriore passo è quello di portare il mirino a transitare da un colpo su di una carta ad un'altra, lo si può fare con tre carte tenute a 1 metro circa una dall'altra e posizionate a distanze via via sempre maggiori attingendole prima con un colpo e poi con due colpi ciascuna, sempre accettando solo alpha ... l'arma dovrà galleggiare tra una sagoma e la successiva, brandeggiandola mentre rileva, in questo modo i tempi tra un colpo e il successivo saranno molto simili sia che siano sulla stessa carta sia che siano tra una carta e l'altra
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