Sabato mattina, sapendo che la sera saremmo circondati da attori, in parte detenuti, in parte giovini virgulti da tutt'Italia, spadaccini, shakespeariani e chi più ne ha più ne metta, poiché in situazioni di caos i truffatori e i ladri ci sguazzano, decido di stare chiuso. Un dilemma mi assale: il tsn è chiuso per gara, dove vado? Sperando che il servizio degli esordi sia esteso e, confortato dall'opinione di una vecchia pazza col figlio VVFF, vado verso Piombino in visita alla loro sezione staccata del tsn. All'uscita dall'Aurelia new, quella che tra Livorno e Rosignano ora si paga come autostrada, mi ero accorto di fumo e strani movimenti, poi vedo un blocco stradale di vigili urbani e protezione civile che dirotta il traffico in campagna, lontano dal viale della Principessa, che unisce Piombino a San Vincenzo. Ormai avevo voglia di vedere se trovavo qualcuno e mi avventuro: accendo il cell, apro google map mobile e digito la ricerca itinerario grafico dal punto attuale alla località "i Macelli": praticamente ho scoperto che è subito dopo il cimitero. Ovviamente arrivo e trovo che è chiuso tutti i sabati e le domeniche: si sono giocati un possibile nuovo tesserato che aveva portato i soldi; che ci faccio a Piombino tra settimana?
Al culmine delle buone idee, invece di tornare in centro da lì, decido di visitare il porto e una cosa sconvolgente mi assale mentre passo: una fila interminabile di auto ferme in colonna, dal porto, che va ad unirsi probabilmente con la colonna che usciva dalla città su quella stradina di campagna che non avevo mai fatto!

Mi fermo al parcheggio delle biglietterie dei traghetti, pago un'ora, vado al bar e poi mi incammino alla banchina, sperando che la coda sfoltisca: notizie allarmanti si susseguono; c'è un incendio. No, gli incendi sono 2 e hanno chiuso sia la Principessa che l'Aurelia all'altezza di Donoratico, perché le fiamme lambivano la sede stradale! Invece per la Principessa il pericolo era che le fiamme lambivano i silos di raccolta del gas cittadino di Piombino


Alle 17:18, dopo aver avvisato la moglie, mi metto ordinatamente in fila dal porto, però appena posso prendo la direttrice libera che porta in centro, sperando di sfilare un migliaio di auto. Per farla breve, tra spegnimenti di motore e accensioni a pulsante della ventola (consigliabile sulle Alfaromeo) e due altre telefonate alla moglie, raggiungo la fine della via fiorentina dove si innesta la rotonda per ospedale e Principessa alle 20:08 e mi faccio un'altra mezz'ora di fila in campagna. Poi la folgorazione mi dice di cercare le indicazioni per Venturina e buttarmi sulla vecchia Aurelia declassata e riesco a rimpinguare il misero quarto di serbatoio che mi era rimasto. Mentre sfilo verso San Vincenzo, vedo distintamente che un tratto di Aurelia (che corre affiancata) è deserto e sento le sirene delle ambulanze e accelero. Sono arrivato sotto casa alle 21:20 sfrecciando ben oltre i limiti e sorpassando all'inverosimile, ma la tensione delle 3 ore in fila per fare due chilometri dovevo pur sfogarla; inoltre a casa moglie e mamma erano piuttosto in apprensione. Ecco un poligono dove non andrò mai più, nonostante sia rinomato per i sistemi di sicurezza e sorveglianza..
