Assalto in caserma P. M. e furto di armi
Inviato: lun lug 15, 10:10:39
Caserma non custodita... non allarmata... facilmente accessibile... e poi si lamentano?? Ma perché non se le portavano a casa le armi? Questo è cercarsela.
http://vigilanzaprivatagpg.wordpress.co ... rtavalori/
PONTE DI PIAVE. Ora, tra le vie e le case dell’Opitergino, c’è una banda di ladri armata e pericolosa. Sabato notte infatti un gruppo di banditi ha fatto irruzione nella caserma dei vigili urbani di Ponte di Piave forzando la porta d’ingresso e trafugando tutto il contenuto dell’armadio blindato dov’erano custodite le pistole degli agenti del corpo, ma anche 200 munizioni, giubbotti antiproiettile e altri oggetti potenzialmente offensivi.
Il colpo è avvenuto in piena notte, approfittando del fatto che lo stabile da alcuni giorni fosse più facilmente accessibile a causa dei lavori per l’ampliamento della vicina casa di riposo. I malviventi, pare fossero tre, hanno agito a notte fonda ben sapendo che la centrale cui fanno capo i quattro agenti che lavorano in coordinamento con Salgareda, Ormelle, Cimadolmo non era presidiata. Secondo una prima ricostruzione sono entrati forzando l’accesso non allarmato e una volta negli uffici della municipale guidata dal comandante Alfredo Segato hanno puntato dritto l’armeria.
Le indagini. A scoprire il furto sono stati, di prima mattina, i primi agenti che entravano in servizio. Quando hanno trovato gli uffici a soqquadro hanno pensato ai vandali; poi, quando hanno trovato l’armadio divelto dal muro e visto che mancavano tutte le pistole di ordinanza, hanno dato l’allarme. Sul posto sono stati inviati immediatamente anche i carabinieri di zona che per tutta la mattina hanno controllato l’area della caserma alla ricerca di tracce, impronte, elementi utili a capire chi potessero essere gli autori del maxi colpo. Nel pomeriggio, della questione si è occupato direttamente anche il maggiore Valerio Marra, comandante dei carabinieri di Oderzo e Conegliano, che con Segato ha tentato di fare luce sulla vicenda allertando le pattuglie in zona.
La paura. Armati e potenzialmente pericolosi, organizzati, spregiudicati, capaci di tutto. Può essere solo questo l’identikit di una banda che punta a rubare armi e non ha alcun timore di colpire in una caserma. Lo sanno bene i carabinieri, che da ieri sono in massima allerta, e lo immaginano altrettanto bene le pattuglie di tutte le forze dell’ordine attive nella zona e nelle province limitrofe. Ora ci si può aspettare solo il peggio, per questo è stata alzata (e di molto) la soglia di attenzione su tutti gli obiettivi sensibili, dai portavalori alle banche, dagli uffici postali alle gioiellerie e ai grandi market. La criminalità potrebbe essere tornata ad alzare la cresta, e lo dimostra anche il recentissimo e incredibile assalto alla barca portavalori delle Poste di Venezia, nel pieno del canale e a poche centinaia di metri dalla Questura.
Il sindaco preoccupato. Tra i primi ad essere allertati è stato proprio il sindaco di Ponte di Piave, Roberto Zanchetta. Incredulo. «Un colpo assurdo, che deve essere affrontato con massima celerità e attenzione. Un assalto facilitato dal cantiere». Per la Marca si riassapora la follia della Mala del Brenta.
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PONTE DI PIAVE. Ora, tra le vie e le case dell’Opitergino, c’è una banda di ladri armata e pericolosa. Sabato notte infatti un gruppo di banditi ha fatto irruzione nella caserma dei vigili urbani di Ponte di Piave forzando la porta d’ingresso e trafugando tutto il contenuto dell’armadio blindato dov’erano custodite le pistole degli agenti del corpo, ma anche 200 munizioni, giubbotti antiproiettile e altri oggetti potenzialmente offensivi.
Il colpo è avvenuto in piena notte, approfittando del fatto che lo stabile da alcuni giorni fosse più facilmente accessibile a causa dei lavori per l’ampliamento della vicina casa di riposo. I malviventi, pare fossero tre, hanno agito a notte fonda ben sapendo che la centrale cui fanno capo i quattro agenti che lavorano in coordinamento con Salgareda, Ormelle, Cimadolmo non era presidiata. Secondo una prima ricostruzione sono entrati forzando l’accesso non allarmato e una volta negli uffici della municipale guidata dal comandante Alfredo Segato hanno puntato dritto l’armeria.
Le indagini. A scoprire il furto sono stati, di prima mattina, i primi agenti che entravano in servizio. Quando hanno trovato gli uffici a soqquadro hanno pensato ai vandali; poi, quando hanno trovato l’armadio divelto dal muro e visto che mancavano tutte le pistole di ordinanza, hanno dato l’allarme. Sul posto sono stati inviati immediatamente anche i carabinieri di zona che per tutta la mattina hanno controllato l’area della caserma alla ricerca di tracce, impronte, elementi utili a capire chi potessero essere gli autori del maxi colpo. Nel pomeriggio, della questione si è occupato direttamente anche il maggiore Valerio Marra, comandante dei carabinieri di Oderzo e Conegliano, che con Segato ha tentato di fare luce sulla vicenda allertando le pattuglie in zona.
La paura. Armati e potenzialmente pericolosi, organizzati, spregiudicati, capaci di tutto. Può essere solo questo l’identikit di una banda che punta a rubare armi e non ha alcun timore di colpire in una caserma. Lo sanno bene i carabinieri, che da ieri sono in massima allerta, e lo immaginano altrettanto bene le pattuglie di tutte le forze dell’ordine attive nella zona e nelle province limitrofe. Ora ci si può aspettare solo il peggio, per questo è stata alzata (e di molto) la soglia di attenzione su tutti gli obiettivi sensibili, dai portavalori alle banche, dagli uffici postali alle gioiellerie e ai grandi market. La criminalità potrebbe essere tornata ad alzare la cresta, e lo dimostra anche il recentissimo e incredibile assalto alla barca portavalori delle Poste di Venezia, nel pieno del canale e a poche centinaia di metri dalla Questura.
Il sindaco preoccupato. Tra i primi ad essere allertati è stato proprio il sindaco di Ponte di Piave, Roberto Zanchetta. Incredulo. «Un colpo assurdo, che deve essere affrontato con massima celerità e attenzione. Un assalto facilitato dal cantiere». Per la Marca si riassapora la follia della Mala del Brenta.