E' stata una notizia passata sotto silenzio, riconoscendo anche la situazione alquanto tragica degli italiani che a tutt'altro devono pensare.
Gino Bartali e' stato riconosciuto dallo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto di Gerusalemme, come "uno dei giusti tra le nazioni".
Era un grande ciclista, ma non solo...aveva anche un cuore grande come una montagna. Durante l'occupazione dei tedeschi in ritirata che fra l'altro arrestavano e spedivano in campi di concentramento ebrei italiani, ma anche Yugoslavi e Francesi, fece parte di una rete di salvataggio messa su da Nathan Cassuto rabbino di Firenze ed il Cardinale della citta' Elia Dalla Costa. Rischiando la propria vita contribui' alla salvezza di centinaia di poveri cristi.
Ne ho un ricordo personale quando l'ultimo dell'anno 1967 venne a Fano alla Caserma Paolini a trovare suo figlio Andrea, aviere e mia recluta. Si fermo' a farci compagnia raccontandoci come soleva fare, fatti della sua vita: un grande uomo ed un grande padre.
Nella foto si vede Bartali, dietro suo figlio Andrea, alla sua sinistra il Colonnello Comandante Visentin, davanti un po' di spalle io che quella sera ero Ufficiale di Compagnia in servizio.