Pyno&dyno ha scritto:Qualche ulteriore dettaglio, il ragazzo che è rimasto ferito è un ventenne con il PA sportivo da un paio di mesi, quindi con poca esperienza.
L'arma era stata ritubata a .264,l'armiere che ha venduto l'arma non è lo stesso che ha venduto i colpi commerciali (che hanno un diametro di .267-.268)
Il primo colpo si è piantato in canna, il secondo ha aperto l'azione,incredibile vedere il metallo strappato, hanno conservato il pezzo di metallo come una reliquia.
Anche se penalmente non punibile, chi ha venduto l'arma, a mio avviso doveva non solo informare il compratore che la canna era ritubata, ma avrebbe dovuto dirgli a che cosa sarebbe andato incontro nel caso di uso di colpi commerciali
mimmo002 ha scritto:perchè chi ritubava i 91 li ritubava utilizzando barre rigate in .264 invece di utilizzare barre rigate del calibro originale da .268 ?
Pyno&dyno ha scritto:mimmo002 ha scritto:perchè chi ritubava i 91 li ritubava utilizzando barre rigate in .264 invece di utilizzare barre rigate del calibro originale da .268 ?
Perchè tutti gli altri 6,5 maggiormente diffusi usano palle da 264, per cui la scelta è maggiore. Quello che ha sempre frenato la diffusione dei carcano sono sempre state le prestazioni sul bersaglio, a causa di palle che non erano adatte ,usando le palle di diametro corretto, se la canna è buona, il carcano si difende. Ho un amico che ricarica un 91-41 con palle in piombo che mi assicura che la precisione è a livello di un carl gustaf (ma forse esagera un pochino)
waltherp38 ha scritto:Quindi il Carcano pezzottato dal Piscetta dia .264 dovrebbe dare buoni risultati se ricaricato come se fosse un Carletto Gustavo?
Pyno&dyno ha scritto:Se non ricordo male, si tratta proprio di canne ritubate,la tecnica sviluppata dagli italiani fu usata brevemente anche su alcuni mosin dai finnici
The next attempts at improving the Finn M91s took two directions, as one was an attempt to salvage barrels by relining, while the other was production of new barrels. Both undertakings created interesting and uncommon versions of the M91 rifle.
In the early years of independence, the Finns sent armory officials to a number of nations to research arms production and improvements. Officials were sent to Germany, Italy, Switzerland, Sweden, and elsewhere to increase their knowledge to assist in Finnish arms production. On one of these fact finding tours, Finnish Colonel A.E. Saloranta was shown an Italian process that would become known as the Salerno method, a procedure of relining old worn out barrels. The Salerno method was undertaken at Arm Depot Number One (AV1) in Helsinki and approximately 13,000 older Russian barrels were reworked. In this technique, older barrels were bored out and a new barrel liner was inserted. This work was done at AV1 from 1925 and 1927. The barrels produced were marked P-26 or P-27, and in most cases also have an S above the serial number. Finnish researcher Markku Palokangas makes reference to barrels marked P-25, but no known example has been located. Since testing and production did not begin until late 1925, it seems unlikely that any P-25 barrels were produced so it is unknown what information Mr. Palokangas used for his reference . As the foremost world authority on the Finnish Mosin Nagant, one has to give his reference credence, but it seems P-25 marked M91 barrels do not exist.
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