Silvio Biagini ha scritto:Io non sono un fisico come te e quindi non mi permetto di insistere oltre,
Non sono un fisico neppure io, ci lavoro solo a contatto...
Silvio Biagini ha scritto:ma il concetto di sommare "semplicemente" il vettore velocità dell'aereo pari a 300m/sec con il vettore velocità della pallottola al vivo di volata (qualunque esso sia a piacimento, 870, 900, 1000m/sec) per me non è corretto.
La velocità del proiettile è relativa alla canna (solidale all'aereo). E non potrebbe essere altrimenti: come potrebbe "sapere" di essere in movimento rispetto ad un qualcosa di esterno?
Esempio pratico: quando spari "da fermo", in realtà non sei assolutamente fermo. Ti stai muovendo (molto più velocemente di un aereo!) solidalmente con la Terra all'interno del Sistema Solare, che si muove all'interno della Galassia, che si muove nel gruppo locale, ecc. Ma tutti questi movimenti non ti impediscono di tarare il mirino, senza bisogno di tenerne particolarmente conto (beh, l'effetto Coriolis è meglio considerarlo, poiché la rotazione della Terra sul suo asse la rende un sistema di riferimento non perfettamente inerziale).
Altro esempio: prendi un B29 e mentre vola gira la mitragliera ventrale di 90° (non so se possa effettivamente farlo, ma poniamo di si), in modo da sparare perpendicolarmente alla rotta. Per il mitragliere sull'aereo, le pallottole andranno in linea quasi retta (un ramo di parabola poco accentuato), spostandosi "lentamente" verso l'"indietro" e verso il basso. Se la velocità del proiettile
non si sommasse vettorialmente a quella dell'aereo, quello che vedrebbe sarebbe una scia di pallottole angolata in modo piuttosto accentuato (a naso intorno ai 90+30°) rispetto alla rotta (0°=dritto a prua, 90° direzione del puntamento, ~30° l'angolo dato dalla composizione delle due velocità).
Silvio Biagini ha scritto:Il valore del vettore velocità dell'aereo da considerare, a mio modesto parere, è solo quello relativo al tempo in cui aereo e pallottola costituiscono, dal momento dell'inizio fino al termine del movimento della pallottola lungo la canna, un unico insieme di assi (che possiamo benissimo far coincidere come origine nella camera di cartuccia considerando la canna coassiale all'asse dell'aereo così da limitare la somma dei vettori ad una semplice operazione algebrica).
A meno di accelerazioni, il vettore velocità dell'aereo è costante. Se moltiplichi una velocità per un tempo ottieni uno spazio. Da qui non si scappa.
Silvio Biagini ha scritto:Al momento della separazione della pallottola dal vivo di volata questa è indirizzata verso una specifica direzione che non può più essere modificata se non dagli agenti esterni ed ha una sua velocità che comincia a decrescere dopo pochi centimetri (dati sempre calcolati dal software e non dal sottoscritto).
E fin qui ci siamo. È il motivo per il quale la pallottola ha un moto accelerato mentre l'aereo un moto rettilineo uniforme: coi motori l'aereo compensa la resistenza dell'aria.
Silvio Biagini ha scritto:La semplice somma algebrica della velocità vettoriale della pallottola con quella dell'aereo ( i citati valori) è come dire che l'arma di bordo ha una precisa Vo che può variare tra X ed Y in relazione alla velocità dell'aereo. Se così fosse, dato che non tutti sono fisici, nei testi che citano le caratteristiche degli aeromobili e dei relativi armamenti di bordo, per far capire che quella è sì la velocità alla bocca di una arma, però non è più quella quando l'aeromobile è in volo e la utilizza, dovrebbero aggiungere una nota standard del tipo "si prega di sommare la velocità vettoriale dell'aereo al momento dello sparo o del lancio". Cartelli di questo genere, però non li ho mai visti nelle rassegne di mezzi e velivoli.
Non serve perché il valore della v0 è
relativo alla canna.
Altro esercizio: se sei su un treno che sta viaggiando su un tratto rettilineo e devi colpire un bersaglio posto su un camion che si muove parallelamente alla ferrovia, nella stessa direzione e alla stessa velocità, ad una distanza pari a quella di azzeramento del mirino, dove punti? Esattamente al centro del bersaglio, un po' davanti o un po' dietro?
Nel vuoto, potresti puntare direttamente al centro. Ma qui devi considerare l'aria come vento laterale, quindi punterai leggermente davanti. Questo perchè la pallottola, uscendo dalla canna, conserva la velocità tangenziale (nel senso di marcia del treno) che le hai dato.
Se invece il bersaglio è su un altro vagone dello stesso treno (quindi spari nel senso di marcia) dovrai compensare il vento dovuto al movimento "dell'aria" ma compenserai solo in alzo.
Silvio Biagini ha scritto:Così come nel tarare le armi a terra dovrebbero elaborare della tabelle balistiche in cui tenere di conto un valore di vento contrario variabile in relazione ad ogni variazione di velocità dell'aereo, da quella di stallo a quella di crociera a quella massima e a quella della quota di tangenza e a quella relativa a tutte le quote perché tra le variabili da considerare c'è la variazione della velocità del suono in relazione alla quota.
Se spari una pallottola appena subsonica da un aereo appena subsonico nel senso di marcia, sentirai un bang supersonico...
Silvio Biagini ha scritto:Il valore che abbiamo utilizzato sinora è quello dell'esempio ma, ovviamente, non può essere considerato costante. Più semplicemente, non c'è alcun vento contrario durante la prova. Forse non riesco a spiegarmi, ma un poligono di tiro dove vengono tarate le armi di bordo (montate), o provate altre armi prima di montarle, è un semplice poligono di tiro dove i tecnici sparano contro un bersaglio. Né più né meno come faresti te in poligono a 25m dove non hai nessun vento contrario da calcolare...Io, quando sono stato spettatore, non mi sono mai posto ii problema se quella prova può essere valida solo se considero la velocità X di vento contrario... Mi sembra di vedere in questi calcoli tutta una serie di forzature che non ricordo di aver visto o sentito durante le lezioni di balistica all'Accademia e non penso che i professori fossero dei "poveretti". Mi viene quindi da pensare che non ho mai capito niente, come il pilota che si è autoabbattuto. Al contrario di lui, però, posso affermare che con i miei calcoli balistici, nello svolgimento della mia professione non ho mai tirato giù campanili né colpito bersagli che non volessi colpire. Con tutta franchezza, io posso capire la volontà giusta di comprendere i calcoli che vengono sviluppati dai software, ma credo anche che per farlo sia opportuno utilizzare le equazioni della balistica, come quelle della balistica interna nel caso del calcolo, per esempio, del tempo di canna, dove entra in gioco anche la chimica oltre la fisica. Un'arma è sempre una macchina termodinamica. Forse questo potrebbe spiegare la differenza dei risultati tra la tua applicazione di semplice fisica e quella del software. Ho precisato sin dall'inizio che, conscio della mia incapacità di sviluppare queste equazioni, mi affido ai software. Con tutta semplicità ti suggerisco, se non ce l'hai, l'acquisto di un software, ottimo sotto molti punti di vista, che è il Quick Load (di elaborazione tedesca). Nei miei calcoli "da diporto" ho utilizzato quasi esclusivamente questo ed in parte quello della Sierra. Sicuramente lì troverai molte risposte alle tue domande sui calcoli elaborati dai software. Ti vorrei suggerire anche, visto che sei particolarmente predisposto e ti piace addentrarti nei problemi, l'acquisto del testo di "balistica pura" che ho menzionato più sopra. Sono sicuro che lo troveresti estremamente interessante e che lo comprenderesti molto meglio di me. Gli autori sono due ingegneri (uno ancora in servizio, l'altro in pensione) del US Army Armament, Research, Development and Engineering Center e questo testo costituisce uno strumento di lavoro per gli ingegneri e gli scienziati del Centro. Un cordiale saluto, Silvio
Molto più semplicemente, probabilmente, la differenza è sufficientemente insignificante (dicevi 10cm a 300m, mi pare) per l'uso da poter essere trascurata. Molto probabilmente se il tiro utile aumenta, è meglio tenerne conto. Da wikipedia: " I sistemi CFCS avevano dei computer analogici altamente avanzati per l'epoca. in grado di compensare il tiro
tenendo conto della velocità del B-29, della velocità e peso del bersaglio, forza di gravità, temperatura e umidità" (l'enfasi l'ho aggiunta io).
Comunque se ne avrò l'occasione mi leggerò il testo consigliato.