Non me ne voglia il buon Macellaio ( Metzger) se lo cito nel titolo del mio post riguardante le armi bianche.
Le sue sono sicuramente belle e tecnicamente superiori ma PER ME sono un poco freddine.
Le mie son decisamente più tribolate e truculente nella loro storia ma le voglio mostrare per ciò che credo che siano in realtà. Testimoni del nostro turbolento e sanguinoso passato.
Vorrei presentarvi un paio di "calibri medi" (per ora i miei 381/50 li mostrerò con piacere di persona a chi vorrà onorarmi della sua presenza nella mia umile casa - dico solo che il precedente proprietario le ha perse a Marengo).
Questa è la baionetta 1907 nata per lo SMLE (Short Magazine Lee Enfield). primo anno di produzione. Presa per far la coppia con i miei due "smelly" del 1915 e del 1916. Ottima baionetta, tipica del suo tempo ed ancora decisamente in ottima forma, anche nel filo, dopo 108 anni.
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E questa è la mia S98/05.
Se ho ben studiato dovrebbe essere pre-1915, anno spartiacque per questa baionetta, nata per i genieri ed i pionieri d'assalto e destinata ad acquisire nelle trincee della Prima Guerra Mondiale il tristo soprannome di "Butcher blade" (lama da macellaio) perchè particolarmente adatta a dare pesanti fendenti sui corpi dei malcapitati nemici. Dalla dragona, piuttosto rara, dovrebbe avere solo 101 anni. Dopo il 1915 il dorso presentava una profonda seghettatura, nata per permette a genirei ed assaltatori di segare gli alberi e finita ad infierire su altra materia, come ricordato da Remarque in "Niente di nuovo sul Fronte Ocidentale" (poteva impigliarsi tra le costole della vittimae lasciarti quindi disarmato - inoltre era considerata disumana... in una guerra in cui gli aggressivi chimici la fecero da padrone). Se non erro, in alternativa a questo tipo di baionetta alcuni soldati affilarono i bordi dei loro attrezzi da scavo per usarli come armi da corpo a corpo al fine di decapitare i nemici con un unico pesante fendente alla base del collo.
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Buongiorno, sicuramente due pezzi di storia. Permettimi due note. La prima, la sciabola baionetta dell'Enfield, "l'ho vista dal vero" circa 53 anni fa attaccata al cinturone (e resto della buffetteria inglese con annesso Enfield) indossata da un militare di guardia ad una base in una nazione un poco lontana dalle nostre coste, era un attrezzo davvero "imponente". E' più corretto definirla sciabola baionetta perché nata con il concetto di poter essere utilizzata anche in tal senso, come anche quella del Vetterli (dalla quale "discesero" le prime "accorciate" per il '91) e di tutte le arme coeve per progetto prodotte verso la fine del 1800 e ancora legate al concetto di arma bianca per "soldato" proprio di quel secolo. La baionetta corta avrebbe visto la luce con le lezioni apprese in trincea nel corso della I^GM.
Vorrei precisare anche un altro termine che ritengo "tecnicamente" non corretto, anche se l'ho visto riportato in più occasioni per me improprie dato che "accomuna" due accessori tipici di un'arma bianca militare ma ben diversi tra loro. Mi riferisco alla dragona. Questo accessorio è comune a tutte le tipologie di arma bianca militare, ovvero sciabole, baionette, pugnali (da cerimonia e non). Al giorno d'oggi restano parte del corredo di una sciabola più per tradizione che per utilità.
Nel dettaglio, quella che viene definita impropriamente dragona riferita al fodero per le baionette è invece la "tasca porta fodero" (o anche porta baionetta considerato che il fodero restava parte integrante della stessa una volta rimossa al termine del servizio) mentre il porta fodero restava parte della buffetteria. Sistema utilizzato, infatti, presso molti eserciti e anche gendarmerie per inserire (e rimuovere) il completo fodero-arma bianca (non necessariamente era una baionetta provvista di un qualche sistema di bloccaggio al fucile, vedasi la daga dei carabinieri) senza dover rimuovere tutta la buffetteria/spallacci agganciati alla stessa cintura. Nei vecchi corredi (prima dell'avvento dei più moderni cinturoni) il passante della tasca porta fodero era posto dopo l'aggancio degli spallacci e delle gibernette porta colpi. Sul fodero in metallo (o cuoio per le sciabole baionette di vecchia data) era posto il gancio di tenuta da inserire nell'apposito occhiello della tasca porta fodero.
La dragona, che può essere più o meno ricca a seconda degli impieghi (uniforme di servizio e combattimento, ordinaria, alta uniforme, etc.), è, invece, quell'accessorio che serve a bloccare al polso l'arma bianca per evitare di perderla durante lo svolgimento della particolare azione. Poteva essere in cuoio nero con nappa terminale della stessa materia per le sciabole da combattimento oppure di cordone ricamato in fili dorati e argentati (con nappa dello stesso materiale) per le sciabole da rappresentanza per ufficiali o di altri materiali. Applicata alle baionette e pugnali aveva più una connotazione di rappresentanza che una funzionalità per il combattimento. Questo ornamento era tipico delle baionette/pugnali della seconda guerra. Basta scorrere qualche foto per vederla attaccata ai pugnali della MVSN o altre armi bianche corte dell'era fascista o alle baionette e pugnali del III Reich. Tradizione ereditata dalle usanze della I^ GM quando, fuori servizio in uniforme, il fodero baionetta era applicato alla tasca porta baionetta del cinturone da libera uscita e la dragona rispecchiava il grado indossato da chi la portava.
Chiedo scusa per questa intromissione ma dragona, pendagli (che sono poi l'equivalente della tasca porta fodero di una baionetta) e fodero hanno fatto parte della mia vita per quasi quaranta anni e credo sia opportuno specificare il loro posto nel corredo ad una lama.
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. L'impiego dell'attrezzo da trincea (in genere un "badiletto" con pala ripiegabile o meno), ancora oggi è considerato come alternativo al pugnale/baionetta (o almeno lo era fino a qualche tempo e faceva parte dell'addestramento individuale al combattimento, A.I.C.). Quello inglese della II^ Gm era dotato di aggancio al manico per la baionetta a stilo in dotazione al N.5. Oggi sono del tipo pieghevole e hanno due bordi seghettati dei quattro della pala.
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Bellissimo ed interessantissimo questo 3D, ed il nostro amico Silvio ogni volta che scrive mi sorprende. Leggere i suoi scritti e' come assistere ad una lectio magistralis in un'aula magna!
Sono stato spinto ad andare a riguardarmi le sciabole che conservo, la mia e quella di mio suocero munite di regolare pendaglio e dragona e....tornare indietro coi ricordi di un tempo remoto.
Grazie Silvio!
"Se non hai una spada, vendi il tuo mantello e comprane una"
( Luca, 22-36 )
Coraggio mio caro amico il tempo passato al servizio della Nazione è senz'altro un bel ricordo. Anche se svolto in tempi oramai lontani l'orgoglio di averlo fatto vive sempre in noi. Oggi è la festa nostra e di tutti quelli che sono "andati avanti".
Era un ragazzo ed ho assistito a Bologna ad alcune sfilate delle Forze Armate. Era bello vedere una moltitudine di persone che assisteva con reale gioia e totale partecipazione. Era bello anche visitare le caserme dove erano esposti armi e mezzi. Quanti ragazzini che affollavano quei luoghi. Poi ....la bandiera era stata poco alla volta quasi dimennticata come l'Inno e moltitudini di giovanotti hanno obiettato. Ci hanno tolto anche la nostra festa, l'hanno cancellata. O tempora o mores!
"Se non hai una spada, vendi il tuo mantello e comprane una"
( Luca, 22-36 )
Non ti disperare, solo pochi minuti fà Mattarella e Renzi erano all'Altare della patria per la festa delle Forze Armate.
CAVICOLO:
Cavicolo o uomo delle cave, è nella cultura popolare un termine che si riferisce ad uno stereotipo stilizzato dell'aspetto e del comportamento degli uomini contemporanei con la passione per il tiro; in alcuni casi, usato informalmente per riferirsi anche al tiratore IPSC, IDPA, FITDS, FIIDS e ora anche DoppiaAzione.
faxbat ha scritto:Bellissimo ed interessantissimo questo 3D, ed il nostro amico Silvio ogni volta che scrive mi sorprende. Leggere i suoi scritti e' come assistere ad una lectio magistralis in un'aula magna!
Sono stato spinto ad andare a riguardarmi le sciabole che conservo, la mia e quella di mio suocero munite di regolare pendaglio e dragona e....tornare indietro coi ricordi di un tempo remoto.
Grazie Silvio!
pienamente d'accordo con te pasqua!!! l'amico silvio è un mix tra conoscenza ed esperienza,che essenzialmente sono ottime basi per scrivere libri... se proprio ti annoi silvio
comunque fabrizio sono davvero dei bei pezzi,dove li hai pescati??
ps. un domani spero di poter acquistare anche io degli oggetti simili ,intrisi di storia
Bombe a mano e carezze col pugnal...
-"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra"- Winston Churchill
Caro Christian, spinto da un amico avevo cominciato a scrivere un "romanzo" di fantapolitica circa un anno e mezzo fa. Puoi immaginare quale era il tema anche se non puoi immaginare quale era la conclusione che avevo previsto nella scaletta. Mi sono fermato dopo qualche mese quando ho visto (e sto vedendo) un continuo susseguirsi di avvenimenti che sono molto vicini a quello che avevo "immaginato".
caro Silvio ti devo ringraziare per la piccola aggiunta al mio bagaglio culturale.
non sapevo che quel "laccio" che fissa gli attrezzi da taglio al polso si chiamasse "dragona" e che avesse una storia anche estetica e di rappresentanza, credevo fossero dei "pon-pon" di abbellimento per le parate
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C'E' IL SOGNO E C'E' LA REALTA'
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"i miseri non amano la verità e la conoscenza che li svegli"
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Non è la salute che va difesa a costo della Libertà,
è la Libertà che va difesa a costo della salute.
Sì, è vero che anche nel tiro con l'arco si utilizza una dragona. Questa, però, al contrario della dragona per armi bianche, è di ben più recente adozione. Adottata in tempi abbastanza recenti per la stessa funzione. Non affonda le sue radici nell'arco tradizionale come il longbow o l'arco turco o quello mongolo.