Blackrifle ha scritto:non mi dispiaceva una possibilità di fare una piattaforma multi calibro che preveda quindi l'intercambiabilità delle canne senza necessita di particolari attrezzi .
Grola ha scritto:Blackrifle ha scritto:non mi dispiaceva una possibilità di fare una piattaforma multi calibro che preveda quindi l'intercambiabilità delle canne senza necessita di particolari attrezzi .
Ne hai mai viste di queste carabine che abbiano avuto successo?
O stai cercando/sperando in qualche piccola nicchia di mercato?
Stutzen ha scritto:Dico la mia visto che hai postato nell’area caccia.
In genere i cacciatori che usano il rigato sono 2: selezione e battuta al cinghiale.
Selezione
Anche qui abbiamo due sottoinsiemi, l’altana e l’alta montagna. Il primo, raggiunta l’altana poggia l’arma su una sorta di bancone creato ad hoc e spara, mentre il secondo vaga tutto il giorno per i crinali alpini cercando di avvicinare l’ambito camoscio. Direi anzitutto che, normalmente, a nessuno dei due piace la soluzione con canna diversa da quella brunita nera, o comunque con un coating protettivo scuro in superficie che non si veda luccicare dal bar del paese. Ottima l’idea del calibro intercambiabile, se non anche per avere un’arma da utilizzare per il tiro propedeutico in poligono oppure per insidiare un’altra specie durante le scorribande, oggi più frequenti, all’estero o in altra regione. Alla luce di quanto scritto è evidente che per il secondo gruppo l’altra esigenza imprescindibile è la leggerezza e il freno filettato, unito a una precisione di tutto rispetto entro i 3-400 m, che magari sarà poco etico ma è la prassi in gran parte dell’arco Alpino cacciando alcune specie in particolare. Certo è che un cacciatore di caprioli continuerà a sparare entro i 200 m...
Il caricatore, in funzione dei gusti che ho potuto vedere negli anni, dovrebbe contenere non più di 2 cartucce.
Essenziale credo che sia una buona ergonomia, arma modulare e sistema di attacco su azione basso e solido a causa dei possibili urti che prenderà durante le immancabili scivolate sulle pendici erbose autunnali.
Battuta
In questo caso, arma corta (canna 51 perché in alcune aree della Lombardia le canne sotto i 50 cm sono vietate da leggi assurde), ben brandeggiabile, con caricatore a 5 colpi; che consenta agevolmente di doppiare il colpo per il suo scarso rinculo e dotata di mire metalliche amovibili e un sistema di fissaggio di un punto rosso (di cui oramai tutti sono provvisti durante l’esercizio venatorio).
Qui i tiri non vanno oltre i 100-150m quando si caccia in spazi appenninici, nelle nostre Alpi anche meno. Il calibro deve essere stopper (dal.30 in su), perché il cinghiale è l’ungulato più coriaceo che abbiamo in Italia, insieme al Cervo che però lo si caccia all’alba o al tramonto ed è molto restio a farsi avvicinare.
mimmo002 ha scritto:guarda che Diego non lavora in serie con un minimo di 10.000 pr5odotti per ammortizzare le macchine ,
lui e un artigiano che produce singoli pezzi
Grola ha scritto:mimmo002 ha scritto:guarda che Diego non lavora in serie con un minimo di 10.000 pr5odotti per ammortizzare le macchine ,
lui e un artigiano che produce singoli pezzi
Non avevo dubbi in tal senso.
Ma cosa c'entra questa tua risposta con ciò che ho scritto io?
Grola ha scritto:Tutte le imprese hanno come finalità quella di creare utili.
Se si producono cose che la gente non compra si chiude baracca.
Anche se qualcuno può pensare, a ragione o a torto, che sono "opere d'arte"
Pyno&dyno ha scritto:Diego, io pensavo volessi camerarla in 6,5 creedmore,non in quei megacalibri
mimmo002 ha scritto:si, forse hai ragione. oggi tutto e per i soldi.
ma non sempre o il mondo finirebbe.
Blackrifle ha scritto:Sto lavorando ad una carabina bolt action pensata per uso venatorio ma non solo che sia tutto sommato compatta non pesantissima e che possa lasciare spazio a diversi allestimenti.
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