DesertEagle ha scritto:Ma qualcuno di voi ha mai avuto il piacere di provare un Mateba?
Ne ho avuti per le mani 3 modelli:
il 2006M,
grandioso scatto
la 6 Unica
bella, ma con un sistema meccanico del cane, a vista che non mi piaceva esteticamente parlando.
e la straordinaria Mtr 12 (se non sbaglio) in cal .38 (tutti in vendita da Lugli a Mortizzuolo-MO), ma non ho mai potuto spararci un colpo
Adoro quel tipo di pistola frutto del genio del compianto Ghisoni, che ha aiutato a progettare anche il Rhino, prima di passare a miglior vita
Nel vecchio forum avevo scritto anche un lungo articolo, in cui elencavo anche la passione per i giapponesi di quell'arma, tanto da immortalarla in varie serie di Anime (ghost in the shell, trigun, ad esempio).
DesertEagle ha scritto:Potete spiegarmi come funziona? in qualche video ho visto come se parte della pistola fosse capace di arretrare rispetto all'impugnatura,,, un po come il carrello delle semiauto.
Solo che li a muoverso non era un carrello, ma buona parte della pistola!
Devo cambiare spacciatore, o è proprio così?
Semplice, spari il primo colpo in doppia azione (con un peso al grilletto pazzesco, perchè devi muovere tutta la massa), poi con il rinculo retrocede canna e tamburo, si arma il cane, nell'avanzamento, poi, ruota il tamburo e ti ritrovi pronto a sparare il secondo colpo in azione singola come con una semiauto.
Questi forse riescono a spiegarlo meglio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Mateba_AutorevolverIl Mateba Autorevolver (modello 6 unica), noto come autorevolver solo in Italia, è una delle più insolite armi da fuoco moderne, esso combina le caratteristiche principali di due tipologie di pistole: la rivoltella e la semiautomatica. Per alcuni aspetti simile al revolver semiautomatico Webley-Fosbery, l'auotorevolver porta alcune modifiche rispetto a questa arma "vecchio stile". La mateba 6 unica fu progettata dall'italiano Emilio Ghisoni alla fine degli anni '80 e venne prodotta dalla compagnia italiana Macchine Termo Balistiche (mateba). il progetto comprendeva tre calibri costruiti anche (nel modello mateba Grifone) nella versione carabina. L'unico modello prodotto fu quello per cartucce 457 mm e canna da 18". ne venne prodotto un numero limitato di esemplari. La mateba autorevolver utilizza una struttura composta di due parti; la parte più alta si può muovere a causa del rinculo su una rotaia montata sulla struttura sottostante. La parte superiore è costituita dal tamburo e dalla canna, quella inferiore dall'impugnatura, dal grilletto e dal sistema di armamento e sparo. il tamburo da sei colpi si apre sulla sinistra per ricaricare ma, a differenza di molti altri revolver, il braccio di estrazione del tamburo è posto sopra il tamburo e questo aprendosi si apre sulla destra verso l'alto e non sulla destra verso il basso. Inoltre la canna è allineata alla camera più bassa del tamburo. Questa caratteristica ha un ruolo molto importante per quanta concerne l'efficienza dell'arma. Abbassando la canna si minimizza il momento applicato dal rinculo sul braccio del tiratore, minimizzando l'alzata della canna e migliorando la precisione. La canna può essere estratta molto facilmente con l'apposita chiave dall'intelaiatura e se ne possono installare altre di diverse misure.
Durante lo sparo la struttura superiore sotto l'effetto del rinculo scivola indietro e viene riportata in posizione dalla molla di recupero, questo movimento permette di armare il cane e fare girare il tamburo. il primo colpo può essere sparato sia in singola azione che in doppia azione, i colpi successivi saranno sparati solo in singola azione. Rispetto al suo vecchio predecessore il revolver automatico e semiautomatico Webley-Fosbery il modello 6 unica non ha la possibilità di sparare a ripetizione ma ha il vantaggio d un minore rinculo percepito. Quest'ultima caratteristica insieme al complesso meccanismo, causa un peso leggermente maggiore rispetto ai revolver tradizionali, a parità di calibro e lunghezza della canna. Rispetto ad altri revolver risulta più difficile assumere un'adatta presa: una presa debole causa l'inceppamento del meccanismo di riarmo causato anche da cartucce speciali o difettose.Volendo vedere un video:
http://www.youtube.com/watch?v=V0zxgyim_g4Da Armi e Tiro:
http://www.armietiro.it/mateba-autorevo ... 357-magnumErede diretto del revolver automatico Webley-Fosbery, il Mateba Autorevolver rompe in modo deciso con le architetture classiche delle armi a rotazione. Dai più vecchi progetti Mateba ha ereditato la posizione della canna, corrispondente alla camera del tamburo più bassa invece che, come avviene nella totalità dei revolver, a quella più alta. Questo consente di avere una distanza particolarmente ridotta tra l'asse della canna e l'asse della mano del tiratore, garantendo il minimo rilevamento e la massima stabilità in punteria. La canna è costituita da un tubo centrale in acciaio, inserito in un manicotto in Ergal che supporta il mirino (regolabile in altezza e derivazione) e gli attacchi per l'ottica. Con un attrezzo fornito in dotazione, è possibile smontare la canna in pochi secondi e sostituirla con un'altra, di lunghezza differente. Sono catalogate le lunghezze di 3, 4, 6 e 8 pollici. La meccanica è il pezzo forte dell'arma. Il telaio si compone di due insiemi principali: l'impugnatura e il castello. Quest'ultimo scorre su una guida dell'impugnatura ed è mantenuto in posizione avanzata da una robusta molla di recupero. Il tamburo, della capacità di sei colpi, è ribaltabile sul lato sinistro dell'arma, ed è vincolato al fusto tramite il classico giogo. il bloccaggio in chiusura è assicurato da un robusto pistoncino che protrude dal centro della stella di rotazione. Lo sblocco è comandato dall'abbassamento di una coppia di levette (una per lato), poste appena sotto la tacca di mira. [
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] Il funzionamento del Mateba Autorevolver è particolare: diversamente dal Webley-Fosbery, che effettuava metà rotazione del tamburo durante l'arretramento del telaio e l'altra metà durante la fase di avanzamento, quando il complesso canna-tamburo dell'Autorevolver arretra non succede assolutamente niente. È il solo movimento di avanzamento a provocare la completa rotazione del tamburo di un sesto di giro. In questo modo, si ottengono due vantaggi: prima di tutto, la corsa retrograda del complesso superiore è straordinariamente limitata (16 mm) e, secondariamente, la rotazione del tamburo non è influenzata dalla maggiore o minore forza di rinculo, ma solo dalla forza della molla di recupero, che è costante. In questo modo l'affidabilità è totale e la meccanica risulta molto meno stressata (tanto è vero che sono stati realizzati Autorevolver in .44 magnum e .454 Casull). [
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] Il sistema di scatto è convenzionale, ad azione mista. Il cane esterno ha una grossa vite piantanta al centro della cresta che serve per la regolazione dello sforzo di trazione. Come si può osservare, il tamburo è perfettamente liscio, mancano cioé le fresature emilunari entro le quali, nei revolver convenzionali, si va a inserire il piolo che tiene bloccato il tamburo sotto sparo. Per evidenti motivi meccanici, le tacche di blocco sono ora praticate nella faccia posteriore del tamburo, tra un fondello e l'altro. In tal modo, il fissaggio del tamburo sotto sparo è assicurato in ogni fase del movimento del telaio e si evita di asportare materiale in corrispondenza del fianco delle camere di scoppio. Un sistema di bloccaggio analogo era stato utilizzato dai revolver Colt Lightning calibro .38 Long e Thunderer calibro .41, oltre un secolo fa. I due Colt, però, non erano dotati di tamburo ribaltabile. Costruttore: Mateba srl, via Villa Serafina 2/B, 27100 Pavia, tel. 0382/46.62.50, fax 0382/47.21.18 Modello: Autorevolver 6 Tipo: revolver semiautomatico ad azione mista Calibro: .357 magnum/.38 special Canna: intercambiabile, lunghezze disponibili 78, 89, 127, 153 e 209 mm Sistema di percussione: percussore a grano riportato, cane esterno Alimentazione: tamburo ribaltabile, capacità sei colpi Espulsione: simultanea, manuale Congegni di mira: mirino regolabile in altezza e derivazione, tacca fissa Materiali: fusto in acciaio C40, tamburo in acciaio 38NcD4, canna in acciaio Canons delcour, manicotto esterno in Ergal Peso: 1.430 grammi carico Lunghezza totale: 275 mm (con canna di 153 mm) Finitura: brunita lucida Numero del Catalogo nazionale: 10.084 Prezzo al pubblico: 981,27 euro (Lit. 1.900.000), Iva inclusa La prova completa è stata pubblicata su Armi e Tiro di febbraio 1997