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Bologna, Merola e la sceneggiata Pd-Pdl
Giovedì, 22 dicembre 2011 - 16:00:49
Quanto è cambiato il clima tra Pd e Pdl da quando c'è il governo Monti. Oggi quasi più nessuno ricorda le botte da orbi che i due partiti si davano su qualunque sciocchezza. Ogni inezia, gaffe, frase ambigua, erano l'occasione per pestarsi, fondatamente o pretestuosamente, ma comunque per darsele di santa ragione.
Oggi un velo di melassa avvolge i due principali partiti, i quali non solo non si picchiano più, ma un po' si evitano, come per esempio sta accadendo a Bologna. Una seria inchiesta di Affaritaliani.it ha fatto emergere sotto le due torri un sistema di concorsi comunali truccati e la presenza nel ruolo di capo di gabinetto del sindaco di Marco Lombardelli che non ha la laurea e quindi non potrebbe occupare quel posto.
La nostra inchiesta ha fatto rumore e ha portato alle dimissioni di Lombardelli. Ci saremmo aspettati una qualche reazione di denuncia da parte dell'opposizione bolognese al sindaco Merola. E invece niente, qualche alzata di spalle e nulla più. Leggete l'intervista ad Affaritaliani.it di Giuliano Cazzola del Pdl e capite quanto sono cambiate le cose. Solo sei mesi fa, e per molto meno, il Pdl avrebbe impiccato gli avversari ai loro errori e alle loro magagne. Oggi Cazzola con aria di sufficienza fa l'uomo di mondo e dice: cosa vuoi che sia, non esageriamo.
Questo clima da volemose bene dà ragione a chi sospetta che al riparo dell'esecutivo dei professori siano in corso prove tecniche di inciucio, si ipotizzano scenari, si prova a intuire che seguito può avere l'attuale maggioranza. Non è più tempo di guerre: i nemici di ieri studiano come diventare gli amici di domani.
giuseppe.morello@affaritaliani.it