http://fisat-italia.blogspot.com/2012/0 ... l.html?m=1A VOLTE RITORNANO: FISAT VI SVELA IL TENTATIVO OCCULTO DI RIMETTERE IL CATALOGO
IL PREZZO DELLA LIBERTA’ E’ L’ETERNA VIGILANZA
Quante volte lo abbiamo sentito dire ?
L’art. 14 comma 7 della Legge 183/2011 aboliva il Catalogo Nazionale delle Armi , uno strumento stra-obsoleto ed unico in Europa grazie al quale riuscivano a controllare il mercato delle armi in Italia tenendone illegalmente ai margini una pletora di operatori che avrebbero avuto ampio diritto di entrarvi.
IL PROBLEMA E’ CHE NON ABBIAMO VIGILATO e, dopo una campagna denigratoria creata ad arte secondo cui l’abolizione del Catalogo é un regalo alla criminalità organizzata (ma quando mai, i criminali usano armi clandestine che non fanno né catalogo né licenze di importazione) adesso l’Area Armi ed Esplosivi - dopo aver visto fallire i propri tentativi di mantenerlo in vita con il decreto milleproroghe - cerca ora di reintrodurlo DI FATTO con una BIZANTINA CIRCOLARE che trovate qui:
http://www.campagnafisat.it/www.campagn ... finale.pdfe di cui si discuterà il giorno 9 Febbraio p.v. al Ministero con le associazioni tradizionali (CAB - ASSOARMIERI - ANPAM) che ancora il vizio di lavorare nel segreto non lo vogliono perdere. FISAT non é, ovviamente, invitata, ma ha intenzione di fare la sua parte di casino.
Intanto un piccolo commento alla circolare, agghiacciante come al solito, che lascia vedere come non si intenda mollare su nulla (la vittoria di popolo sui caricatori delle simil militari proprio NON GLI VA GIU’) e soprattutto come ancora una volta si intenda reintrodurre il Catalogo per via amministrativa in barba alla Legge che lo ha cancellato e soprattutto nei confronti delle ARMI DA IMPORTARE più che su quelle da esportare.
Un altro imminente regalo dopo quello del 9 Parabellum che - é bene ricordarlo ancora - é vietato ai cittadini italiani ma é arma comune se le armi devono essere esportate; cosa di cui ormai più nulla importava neanche alle Forze di polizia (l’Italia é l’unico paese d’Europa dove tale calibro é vietato, con tutti i problemi che ne conseguono per gli sportivi stranieri che non possono venire in Italia con le loro armi senza rischiare di finire dentro).
Vale ora la pena ricordare che la bozza della circolare e non siamo certi della veridicità del suo contenuto ma é MOLTO AFFIDABILE .
COSA FARE ADESSO:
Se questa cosa dovesse passare nei termini della circolare avremmo definitivamente perso un altro pezzo di libertà che non potremmo più recuperare; la Commissione - non più vincolata da una Legge per quanto discutibile - diventerebbe infatti ancora più potente.
Gli appassionati non possono fare di più di ciò che hanno già fatto ma chiediamo loro di sostenerci ancora una volta in questa ennesima battaglia, sia economicamente che inviando le lettere che riportiamo sotto.
Niente ingiurie (anche se qualcuno se le meriterebbe) ma solo una disamina completa e pacata della questione da inviare al Ministro dell’Interno - signora che a Bologna conosciamo per la propria equanimità e correttezza essendovi stata Commissario Straordinario per anni - alle aziende del settore (Beretta, Tanfoglio ecc.) ed ai Presidenti delle associazioni “elette” che godono della stima del Ministero in virtù dei proprio meriti.
Ma chiediamo anche L’AIUTO DELLE AZIENDE DEL SETTORE che dalla reintroduzione del catalogo non avrebbero altro che danni, ritornando al sistema medioevale di favoritismi commerciali che ci ha contraddistinto - unici in Europa- per quasi quarant’anni.
A CHI SCRIVERE:
Lettera al Ministro dell’Interno (la trova qui lettera aperta al Ministro V2.doc) : Ministero dell’Interno Piazza del Viminale 1 - 00184 Roma
Lettera ai presidenti delle Associazioni (la trovate qui lettera presidenti associazioni V2.doc
ANPAM: Viale Dell’Astronomia 30 - 00144 Roma -
info@anpam.it
ASSOARMIERI : Via Caprera 5 - 25125 Brescia -
assoarmieri@assoarmieri.it
CONSORZIO ARMAIOLI “NAZIONALE” Via Matteotti 325 - 25063 Gardone V.T. - email:
info@conarmi.orgSe siete a conoscenza di qualche azienda che potrebbe sostenerci fatecelo conoscere che la contatteremo noi.
La banda dei protezionisti va fermata una volta per tutte senza se e senza ma, politicamente e giudiziariamente e non farlo adesso significherebbe perdere una volta per tutte la propria libertà.
FISAT farà ciò che ognuno di voi, cittadini ed aziende, la metteranno in grado di fare. In questa guerra nessuno é al sicuro e per una volta appassionati ed aziende non “introdotte” nei corridoi del potere faranno bene ad allearsi e collaborare.
Il Presidente FISAT - Mar. Ca. CC. Simone Ciucchi
"Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché in ciò sta l'essenza della dignità umana"
(Giovanni Falcone)