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Mi puzza tanto di photoshop, ma vale la pena di vederla ROFL!

non credo sia un falso, piuttosto è molto singolare e non priva di logica

ne avevo gia' sentito parlare, dovrebbe essere in cal 22 lr

Una volta su qualcuno dei vari forum "defunti" avevo parlato del revolver a 2 canne e tamburo a 20 camere ( altro che i 17 colpi di una 17 Glock, o 18 colpi di una Steyr GB!) marca HDH, Henrion, Dassy, Heuschen, Liège, Belgium, fabbrica in attivita' alla fine dell'800 inizio 900:


I calibri piu' usari erano il 6,35 / 7,65 / 32SW
Oppure da citare anche il vecchio e notevole Revolver Le Mat, con una canna centrale liscia ed una rigata:

che si puo' trovare riprodotto da qualche fabbrica nostrana.

Faxbat sei una enciclopedia.......

radioamerica ha scritto:Faxbat sei una enciclopedia.......

Confermo, non ne avevo mai sentito parlare!

Ne ho repertate un paio, in pessime, veramente pessime condizioni. Entrambe con i banchi di Liegi ....

E certo che me li ricordo quei post, grandissimo Maestro! Sarebbero un degno soggetto per un articolo del sito. Cari Faxbat e Ordotempli, scrivete per noi!

La cosa della quale spesso mi pento è quella di non documentare ... non ho un carattere predispsto all'ordine. Il fatto è che mi fido molto della mia memoria ma ho dovuto recentemente constatare che non è più come una volta.

ordotempli ha scritto:La cosa della quale spesso mi pento è quella di non documentare ... non ho un carattere predispsto all'ordine. Il fatto è che mi fido molto della mia memoria ma ho dovuto recentemente constatare che non è più come una volta.

Permetti una parola da chi entra in questo mondo da zero, a questa veneranda età, ma col rispetto di chi ha avuto un padre appassionato cacciatore e con un passato di 2 anni da militare come caporale istruttore (nel '48): praticamente da ragazzo non avrei mai puntato un'arma contro qualcuno per "condizionamento", tranne che fosse stato per difendermi da un fatto grave. Secondo me l'esperienza tecnica oltre che documentata va CONDIVISA. Si sa che chi pubblica libri dovrà pagare lo scotto delle invidie di altri.; ciononostante è proprio della persona saggia, una volta raggiunti gli obiettivi di conoscenza personale che si era prefisso, metterli per iscritto, affinché il porprio sapere non vada perduto per sempre. La redazione di manuali tecnici illustrati dovrebbe essere il sacrosanto dovere di chi ha consacrato una vita a un certo lavoro. Che orgoglio c'è a sentir dire: "Quelle cose le sapeva solo Tizio, ma i suoi segreti sono morti con lui". Personalmente non provo ammirazione mista a rabbia, come si aspettavano con stupido orgoglio gli artigiani del secolo scorso. Riesco solo a provare pena e commiserazione per chi ha speso inutilmente una vita a carpire segreti alla fisica, per poi gettarli al vento dell'ignoranza. Pertanto la mia esortazione è: SCRIVI E PUBBLICA. Non per te, non per qualcuno, ma PER TUTTI.

Calico ha scritto:

ordotempli ha scritto:La cosa della quale spesso mi pento è quella di non documentare ... non ho un carattere predispsto all'ordine. Il fatto è che mi fido molto della mia memoria ma ho dovuto recentemente constatare che non è più come una volta.

Permetti una parola da chi entra in questo mondo da zero, a questa veneranda età, ma col rispetto di chi ha avuto un padre appassionato cacciatore e con un passato di 2 anni da militare come caporale istruttore (nel '48): praticamente da ragazzo non avrei mai puntato un'arma contro qualcuno per "condizionamento", tranne che fosse stato per difendermi da un fatto grave. Secondo me l'esperienza tecnica oltre che documentata va CONDIVISA. Si sa che chi pubblica libri dovrà pagare lo scotto delle invidie di altri.; ciononostante è proprio della persona saggia, una volta raggiunti gli obiettivi di conoscenza personale che si era prefisso, metterli per iscritto, affinché il porprio sapere non vada perduto per sempre. La redazione di manuali tecnici illustrati dovrebbe essere il sacrosanto dovere di chi ha consacrato una vita a un certo lavoro. Che orgoglio c'è a sentir dire: "Quelle cose le sapeva solo Tizio, ma i suoi segreti sono morti con lui". Personalmente non provo ammirazione mista a rabbia, come si aspettavano con stupido orgoglio gli artigiani del secolo scorso. Riesco solo a provare pena e commiserazione per chi ha speso inutilmente una vita a carpire segreti alla fisica, per poi gettarli al vento dell'ignoranza. Pertanto la mia esortazione è: SCRIVI E PUBBLICA. Non per te, non per qualcuno, ma PER TUTTI.

Come si dice in ambiente universitario tra i ricercatori: "pubblica o muori" !

Delle stranezze oplologiche però questa è la mia preferita...

Pistola MBA Gyrojet

Cercatela in rete, la vidi apparire la prima volta su un numero di Diana Armi un botto di anni fa e ancora bambino, ci feci un sacco di grasse risate.. adesso la vedrei bene in mano ad Austin Powers..

il revolver co due file di colpi nel tamburo l'ho visto in qualche articolo di diana anni fa.

A dire la verità, l'unica stranezza che noto nella prima foto, quella postata dall'ottimo NdK, è la differenza (ma potrebbe essere solo un fatto di prospettiva) tra il diametro delle camere del tamburo e quello del vivo di volata...

NdK ha scritto:Mi puzza tanto di photoshop, ma vale la pena di vederla ROFL!

Non sembra photoshop

http://www.littlegun.be/curios%20et%20a ... e%20fr.htm

Cavoli, avevano già inventato anche il carichino... Altro che full moon Anche perché, altrimenti, per ricaricarla ci voleva mezza giornata...

io nella prima foto noto qualche stranezza nell'allineamento delle camere alle tre canne.
sembra che il foro sotto centrale non sia allineato alla rispettiva canna, e nel momento in cui ruota per allinearsi, la canna di destra superiore puo solo ricevere la camera già precedentemente allineata a quella di sinistra...insomma, un controsenso.
dateci una attenta occhiata anche voi!