LA FABBRICAZIONE DELLA MBX32

Ricarica,cartucce e polveri da sparo
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metzger
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LA FABBRICAZIONE DELLA MBX32

Messaggio da metzger »

In occasione di una recente vista agli stabilimenti della B&P di Marano di Castenaso (BO). grazie alla gentilezza dei funzionari dell'azienda ed alla cortese disponibilità del tecnico Giuliano Giorgini
abbiamo potuto seguire passo per passo la produzione delle polari alla nitrocellulosà modificata, della classe della MBx32, che vogliamo qui riportare per i nostri lettori. La B&P acquista già preparate da ditte specializzate le materie prime necessarie alla produzione delle diverse polveri, esse sono rappresentate dalla nitrocellulosa pura ad alto titolo di azoto e dalia galletta al 50% di nitroglicerina. Prima dell'invio alle varie fasi di lavorazione il tecnico chimico dell'azienda esegue un test di qualità su un campione delle materie prime acquistate verificandone le caratteristiche fisico chimiche. La nitrocellulosa ad alto titolo di azoto viene ottenuta tramite nitrazione del fiocco di cotone o " linters" in un bagno di acido nitrico e solforico a temperatura costante. Dopo un periodo di sgocciolatura il cotone viene
pressato per eliminale il residuo umido del bagno solfonitrico. Un successivo lavaggio per bollitura in contenitori a tino, libera la cellulosa dal residuo degli acidi che è rimasto imprigionato tra le fibre del cotone. Dopo diverse bolliture, solitamente tre, la fibra viene triturata in modo omogeneo
mentre è ancora in acqua e quindi mescolata ad altre partite della stessa sostanza per uniformarne il titolo azotometrico. Una setacciatura toglie in questo stadio le eventuali fibre sfuggite al taglio dalla pasta di nitrocellulosa che poi viene avviata alle centrifughe per la parziale eliminazione dell'acqua. Il prodotto viene considerato finito e pronto alla spedizione quando contiene il 30% di acqua che lo rende refrattario alle accensioni ed a norma per il trasporto. Il primo processo effettuato nello stabilimento B&P consiste nella disidratazione della pasta tramite permanenza per 48 ore in appositi essiccatoi statici ad aria calda a 50 gradi centigradi. Al termine della disidratazione, la nitrocellulosa appare come una farine fine bianca molto omogenea. La restante componente principale delle polveri alla nitrocellulosa modificata è la galletta al 50% di nitroglicerina e 50% di nitrocellulosa (cotone collodio) che ha l’aspetto di una farina umida biancastra facilmente agglomerabile a pressione. La nitrocellulosa proveniente dagli essiccatoi viene miscelata alla galletta con una soluzione stabilizzante contenente difenilammina con acetone ed acetato etilico e con il colorante ed il nitrato di potassio. L'impasto viene lavorato in una apposita impastatrice a due bracci di ottone situata in un tunnel di sicurezza in cemento armato con sfiato superiore nel vano di lavoro, comandata da una pulsantiera esterna dislocata a distanza di sicurezza. La miscela colloidale che esce dalla impastatrice viene inviata alla laminazione che è effettuata tramite una calandra a due rulli metallici dotati di distanziatore micrometrico per la regolazione dello spessore della foglia. All'uscita dalla calandra la foglia che ha già assunto una
notevole compattezza superficiale ed è controllata di continuo con Spessimetro micrometrico, entra in una vasca d'acqua per la rimozione dell'acetone residuo e viene quindi avvolta in matasse che vengono poi lasciate parzialmente essiccare. Le matasse sono in seguito sottoposte ad un taglio trasversale tramite taglierine a ghigliottina, che determina la formazione della tagliatella, quest'ultima viene poi tagliata di nuovo perpendicolarmente per la formazione delle lamelle
quadrangolari. Le lamelle quadrangolari della polvere vengono ora inviate ad un bagno a 65-70 gradi centigradi che elimina i sali di nitrato di potassio presenti nelle lamelle ed i residui del solvente. La polvere è a questo punto avviata agli essiccatoi statici dove viene esposta ad aria calda a 37 gradi centigradi per 72 ore. Al termine della prima essiccazione la polare viene immessa nei tamburi rotanti di lisciatura dove riceve un trattamento superficiale con la soluzione alcolica di
centralite che ne gradua la velocità di combustione in base alla percentuale depositata, sui grani. In questa fase viene aggiunta una piccola percentuale di polvere di grafite e di alluminio; la prima migliora la scorrevolezza ed elimina le cariche di corrente statica: favorendone l'impiego nei dosatori volumetrici, mentre la seconda promuove la trasmissione del calore tra i singoli grani in fase d'accensione. All'uscita dai tamburi rotanti la polvere che ha già assunto l'aspetto finale
viene inviata di nuovo agli essiccatoi statici per la volatilizzazione della soluzione alcolica, questa seconda ed ultima essiccazione si protrae per circa 36 ore a 37 gradi centigradi. La polvere viene ora inviata ai vagli meccanici per la fase di setacciatura che seleziona le lamelle dimensionalmente regolari (circa il 90%) ed esclude eventuali scarti quali frammenti di tagliatella o lamelle non rispondenti alle quote stabilite. Per assicurare la massima costanza al prodotto si procede a
questo punto ad un ciclo di omogeneizzazione con formazione di
mini lotti da 400-500 kg di polvere che vengono sottoposti a test chi-mico fisico ed alla prova balistica di verifica. Valutata attentamente la compatibilita di 3-4 mini-lotti si procede alla costituzione di un lotto definitivo da 1500-2000 kg sul quale vengono di nuovo effettuati i
test finali fisico-chimici e balistici. In questa fase è possibile assemblare mini-lotti con caratteristiche leggermente differenti ed opposte per ottenere un prodotto finale balisticamente congruente al prodotto stabilito. Il lotto finale viene quindi inviato all'inscatolamento. Ci preme sottolineare che tutti i luoghi di lavorazione sono dislocati in tunnel distanziati e protetti da terrapieni e che la sicurezza del personale è garantita da un severo rispetto delle norme di sicurezza.

L'articolo è stato tratto dalla rivista "armi the european magazine" anno 1 numero 10
del novembre 1995•
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Re: LA FABBRICAZIONE DELLA MBX32

Messaggio da Calico »

Grazie. Veramente interessante. Hai anche qualche foto?
Pentitevi!!!
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Re: LA FABBRICAZIONE DELLA MBX32

Messaggio da metzger »

dovrei scannerizzare tutto l'articolo, ma in verità le foto non sono molto interessanti.
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