CAPANNONE DEMOLITO DA INCENDIO/ESPLOSIONE

Qui si parla genericamente di armi
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faxbat
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CAPANNONE DEMOLITO DA INCENDIO/ESPLOSIONE

Messaggio da faxbat »

E' da quando e' successa che seguo questa strana faccenda. Non e' la prima volta che un evento simile o circa tale succede in poligoni o chiamiamoli posti chiusi dove si esercita il tiro con armi da fuoco.
Come succede? Tralasciamo le descrizioni lette sui giornali dove quella piu' comune e' la esplosione delle armi da fuoco, nel senso di normali spari. Alcuni meravigliandosi affermano che i gas di sparo dovuti alla decomposizione delle polveri da lancio non possono "esplodere" di nuovo. Che cosa e' una esplosione, o quella che ho chiamata "decomposizione"? In ambito chimicofisico e' una ossidoriduzione: l'ossigeno e' gia' elemento presente nella composizione delle polveri. Da che cosa sono composti in maggior parte i gas di sparo? Azoto e suoi ossidi, Carbonio e suoi ossidi, e qualche altra roba dovuta ad additivi.
Si sa che il CO, monossido di carbonio e' presente nei gas e che in condizioni opportune puo' ossidarsi a CO2, anidride carbonica. Si sa anche che composizioni di gas e polveri sottili in opportuna percentuale possono detonare, esplodere. E' avvenuta un'altra reazione di ossidoriduzione.
Ora una ulteriore domanda: un capannone di 400 metri quadri ( fonti stampa ) come e quando riesce a saturarsi oppure a raggiungere la concentrazione opportuna di gas non completamente ossidati per incorrere in una esplosione distruttiva?
Era in funzione l'aspirazione dei fumi ed il riciclo dell'atmosfera interna? Eseguivano il lavaggio alle linee di tiro dopo aspirazione opportuna dei residui di sparo?
Non conosco la normativa di questi poligoni chiusi quindi mi fermo qui.
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mimmo002
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Re: CAPANNONE DEMOLITO DA INCENDIO/ESPLOSIONE

Messaggio da mimmo002 »

giocando coi numeri:

400-metri-quadri per una altezza di 5-metri sono 2000-metri-cubi
1 Kg di nitrocellulosa (qualsiasi polvere da sparo) se infiammata in quanti metro-cubi di gas si trasforma ?
(diciamo due ? ma già son troppi e forse basta uno)

la normale e conosciuta detonazione di una polvere da sparo bianca avviene su impulso di opportuno "detonatore" che la "infiamma" con una velocita talmente elevata che rasenta l'istantaneo , e di conseguenza il gas prodotto genera un "vento" tale che distrugge le strutture

in mancanza di detonatore l'esplosivo invece di "detonare" deflagra ,
la differenza e nella molto piu bassa velocita di combustione.

un qualsiasi gas commerciale come il propano delle cucine o il metano del riscaldamento , inizialmente saturano gli ambienti
e nel momento che vengono incendiati (deflagrazione) semplicemente si espandono di volume rompendo/distrugendo il "contenitore" (abitazione o capannone) che hanno saturato
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Luigi67
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Re: CAPANNONE DEMOLITO DA INCENDIO/ESPLOSIONE

Messaggio da Luigi67 »

In mancanza di dati certi possiamo solo fare i "giornalisti" ma con qualche nozione tecnica in più (non solo riguardante la grammatica ... ed in molti esempi "quotidiani" non c'è neanche quella).

Negli ormai troppi corsi antincendio fatti presso sia strutture private che presso i VV.FF. mi hanno sempre insegnato che occorre la giusta combinazione di Ossigeno e "altro" per sviluppare l'incedio o quello che sia ... gli ambienti saturi non sono mai pericolosi proprio perchè manca l'Ossigeno ... molto più pericolosa una bombola vuota di GPL (stufe e/o cucina) spesso accatastate in attesa delle nuove, piuttosto che una bombola piena .... e ne ho rincorse fin troppe di bombole di GPL accese e lasciate rotolare infiammate (bisogna rincorrerle e semplicemente chiuderle) :roll:

So bene anche come sia difficile incendiare una bacinella contenente gasolio ... mica è facile fargli prendere fuoco, bisogno proprio insistere (e non è il gasolio a prendere fuoco ma i suoi vapori)

Non sapevo, e neanche immaginavo, che le pistole lasciassero/lanciassero polvere incombusta fino a qualche metro della volata (ho imparato una cosa nuova) ... per "esperimento" ho provato a bruciare, tempo fa, qualche granello di polvere, di quella caduta a terra e di cui non mi fidavo più nelle cariche di precisione, in effetti fa solo "gas" ed una minuscola fiammella che neanche si sposta dal granello, si vede proprio il granello che si consuma bruciando e sviluppando gas

NB. ho notato che in effetti bruciare polvere da sparo infume all'aperto (diciamo così dato che non era nel bossolo), quindi a pressioni molto basse, allunga di molto la combustione o ossidoriduzione, aiuta quindi a comprendere come, aumentando la pressione, aumenti anche la velocità di "bruciatura" e quindi l'innalzamento della PMax nelle cartucce (crimpare il bossolo più o meno forte cambia la balistica interna)

Ritornando in tema, spesso ci dimentichiamo che abbiamo a che fare con "cose pericolose" specie se non abbiamo il cervello acceso e/o non abbiamo ormai fatto completamente nostre (quasi come fosse una memoria muscolare, questa volta del muscolo "intellettivo") le minime regole di sicurezza.

L'altra sera, uscendo per la città, ho visto delle bellissime "stufette" di un bar che aveva i tavolini anche all'aperto ... dei tubi di retina metallica sottile in cui era "racchiusa" una bella (esteticamente) fiammata di circa 1 metro che riscaldava le persone vicino ... mi sono chiesto se qualche sbadato con un piumino, magari cinese, fosse passato sbadatamente troppo vicino e/o qualche bella ragazza con i capelli lunghi si fosse girata un po troppo velocemente per spostare la lunga chioma .... cosa sarebbe potuto accadere ... sicuramente le stufe erano a norma (quale non so), ma le persone purtroppo non sono mai a norma, al massimo alla giornata :roll:
Luigi - Tertium non datur
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Silvio Biagini
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Re: CAPANNONE DEMOLITO DA INCENDIO/ESPLOSIONE

Messaggio da Silvio Biagini »

Mimmo, Luigi e amici tutti, prima di dare spazio a "supposizioni", suggerisco di leggere con calma, a puntate o come volete, la tesi elaborata sulla "Sicurezza nei poligoni chiusi" che ho allegato nell'argomento che ho aperto.

Per esempio si può apprendere qualcosa di più sulla polveri incombuste. Non dimentichiamo che le polveri "bruciano" senza alcun bisogno di ossigeno in quanto questo è già nella composizione chimica delle stesse. E' "l'intasamento" delle polveri da sparo (nere o infumi) che porta alla detonazione quanto si superano certi limiti tra contenuto e contenitore.

Mimmo, stai facendo un po' di confusione sulle diverse proprietà delle sostanze esplodenti. I moderni esplosivi come il tritolo o il plastico non esplodono in assenza di un detonatore. Sottoposti a fiamme libere bruciano normalmente. Al contrario una polvere da sparo è innescata da una fiamma. E' indifferente che questa sia generata da una capsula, un detonatore, una miccia a lenta o un fiammifero. Oltre a questa particolarità cambia, ovviamente, la velocità di combustione dell'esplosivo...lasciamo stare le vecchie dinamite instabili e pericolose.

Tralasciamo, per adesso, questi discorsi. La polvere infume raccolta dopo la bonifica ordinaria (giornaliera) di un poligono chiuso può essere di una certa quantità più o meno significativa in relazione all'intensità dell'addestramento/allenamento condotto. Chiaramente se non si effettua la bonifica prima e dopo l'utilizzo la quantità di polvere non combusta aumenta...

Guardate nel documento che ho allegato e vedrete anche un "sacchetto" di polvere raccolta...a prescindere da questo, ricordo quanto avevo precedentemente scritto, ovvero che la polvere incombusta concorre nel "creare" problemi. Non è la causa singola. A pag. 74 (figura 5.15) della citata tesi viene ricostruita una possibile "catena incendiva" (paragrafo 5.4 "Possibile scenario").

Un cordiale saluto, Silvio
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