Silvio Biagini ha scritto:Caro amico "di tastiera" (oramai la penna la usano solo i "vecchietti" come me), secondo il racconto del pilota, la lunga raffica fu tirata in volo orizzontale e dopo iniziò una "leggera" picchiata. Peraltro nelle informazioni contenute nella lettera non era riportata la quota del velivolo che avrebbe potuto essere un elemento indicativo per supporre la quota di tangenza e quindi la tipologia. Inoltre, non si deve dimenticare che un "normale caccia" lanciato in picchiata non può superare un certo angolo ed una certa velocità per evitare danni alla cellula. I caccia bombardieri a "tuffo" avevano, infatti, strutture alari diverse da quelle dei normali caccia. Una risposta "possibilmente logica" alla domanda, a mio parere, c'è. Altri tentativi? Un cordiale saluto, Silvio
sintetizzando e "concettualizzando"Silvio Biagini ha scritto:cut....cut.... Nel caso dell'aereo da caccia dove le armi sono montate per poter sparare solo avanti (parallele alla direzione dell'aereo), una lunga raffica di proiettili con l'aereo in posizione orizzontale parallela al terreno porterà ad avere tanti "oggetti" che si muovono nello spazio ognuno con una propria origine della traiettoria tutte allineate fintanto che l'aereo non muta direzione. Ovviamente la prima pallottola inizierà a "cadere" lungo la sua parabola prima della seguente e così via. Infatti la rosata di tiro di una raffica assume dimensioni anche di diversi metri.
Silvio Biagini ha scritto: Per quanto riguarda la resistenza offerta dal fluido atmosfera, diversa alle varie quote, si osserva, in balistica esterna, che questa diminuisce alle velocità supersoniche. Dagli studi effettuati agli inizi del secolo scorso dai vari padri della balistica la legge quadratica della resistenza viaggia con un andamento orizzontale per velocità inferiori a quella del suono. Attorno alla velocità del suono la resistenza cresce improvvisamente e rapidamente in modo quasi verticale e di gran lunga superiore al quadrato della velocità. Superata la velocità del suono la resistenza decresce anche in proporzione inferiore al quadrato della velocità. cut...cut
Silvio Biagini ha scritto: Per Mimmo, l'aereo in picchiata, come dicevo, non può superare una certa velocità ed un certo angolo, come osservo nella mia risposta all'amico. Anche se la struttura potesse consentire la "tenuta" della cellula oltre la velocità per la quale è stato progettata, resta sempre il fatto che superati certi valori il pilota non è in grado di riprendere il controllo del mezzo.
cut....cut...
Mr45 ha scritto:...il caccia di cui si tratta è se non sbaglio un F11F Tiger della marina, però le armi di bordo erano cannoni da 20 mm. Il caccia ebbe il motore danneggiato da alcuni dei suoi stessi proiettili, ed il periodo il 1956
Silvio Biagini ha scritto: ...Si dovrebbe solo sapere se le armi di bordo in quello specifico volo, erano cariche con normali proietti da addestramento o da combattimento e quindi fare la distinzione tra effetti dovuti alla semplice perforazione o dovuti, invece, all'esplosione della carica. Ti auguro una buona giornata, Silvio
mimmo002 ha scritto:caro Silvio e da quando ho letto il tuo post che ci penso ma ancora non sono convinto. (e ci sto meditando sopra)
ho sempre saputo/creduto che le due velocità nello stesso senso si sommano ,
adesso non ho voglia di scrivere e disegnare ma mi riservo di continuare ad argomentare su questo particolare .
ciao e buona soleggiata giornata
Silvio Biagini ha scritto:Cari Faxbat e Mr45, a proposito dell'articolo, se avessi saputo che c'era stato l'episodio che avete citato non sarei diventato matto a costruirmi la traiettoria della cal. .50 e tutto il resto. Ridendo e scherzando mi ci è voluta quasi una settimana per mettere insieme i dati e costruire i grafici facendo solo la parte principale dei calcoli senza andare a cercare il "pelo nell'uovo". All'epoca non ero ancora iscritto a questo forum...se lo fossi stato...
Un cordiale saluto, Silvio
faxbat ha scritto:Non mi sono inserito nella discussione perche' per mio principio se non sono sicuro al 100% me ne sto zitto, ma.....scusatemi tutti...i calcoli sono molto ma molto approssimati ed in alcuni casi..."favoleggianti".....! Come mai non si ricorre all'uso di integrali ed equazioni differenziali? E' una mia curiosita'.
faxbat ha scritto:Carissimo Silvio, ci hai dato una risposta piu' che esauriente. Non avevo capito che i tuoi calcoli fossero confortati da software dedicati. Non sapevo che la tua vasta esperienza e' anche frutto di due anni di studi presso la Scuola di Artiglieria e di due anni di Ingegneria. Ecco a suo tempo ho seguito un corso di Armi e Tiro alla Scuola di Fanteria di Ascoli Piceno e di due anni di Analisi Matematica alla Facolta' di Chimica Industriale. Il primo certamente e' solo una pallida idea del Biennio di Balistica nei vari aspetti, ma gli altri mi hanno insegnato quello che poi spieghi con abbondanza di particolari.
Sono sempre piu' convinto, e con me anche gli altri, che la tua presenza qui in questo forum sia un gran valore aggiunto ed una gran fortuna, e che non siamo per niente intimiditi da "calcoli, formule e tanto meno da cervelloni istruiti".
Un saluto cordiale e di tutto rispetto, Pasquale.
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