da Silvio Biagini » ven dic 26, 20:05:34
Ecco l'esempio.
Prendiamo una classica 7,62x51 FMJ 150gr con Vo pari a circa 822 m/sec in una canna da 20". La deviazione laterale dovuta allo scostamento comincia a mostrare un valore interessante ai 500m ed è pari a 2,40cm. Ricordo che a tale distanza un MOA vale 15cm.
Passando ad una canna da 16" la Vo scende a 776 m/sec con uno scostamento laterale a 500m pari a 2,78cm. Una differenza minima che aumenta con l'aumentare della distanza in modo maggiore rispetto ai valori rilevabili in una canna da 20".
Il perché è semplice, abbiamo due diversi valori di Vo e quindi due diverse equazioni della parabola che è costruita punto per punto.
Infatti, sempre sempre a 500m con arma azzerata a 300m e altezza ottica 50mm, la pallottola in canna da 20" ha una V residua pari a 535m/sec ed una caduta di traiettoria di 113cm. La stessa pallottola in canna da 16" ha una V residua di 485m/sec ed una caduta di 133cm. Questo è ovvio.
Non dobbiamo dimenticare, però, le variabili imprevedibili, come il vento. Un semplice vento di 2,5m/sec, pari a 9kmh, con provenienza ore 9 (definito brezza leggera in linguaggio "marinaresco") comporta, con canna da 20", una correzione di 36cm che diventano 45cm necessari in una canna da 16".
Cerco di concludere.
In condizioni ideali perché può essere valido il discorso che la lunghezza di una canna (a parità di munizionamento) è ininfluente sull'accuratezza della rosata entro certe distanze?
Per il semplice motivo che l'azzeramento dell'arma, a prescindere dalla sua lunghezza di canna, annulla tutte le variabili fisse o note, come la caduta di traiettoria e lo scostamento, a parità di condimeteo di riferimento. E' chiaro e ovvio che una diversità non potrà mai essere compensata ed è quella relativa all'energia cinetica, ma questa non influisce sull'accuratezza del tiro.
Allora quando entra in gioco l'importanza (chiamiamola così) di una canna più lunga, in particolare nel tiro di precisione?
Semplice, la canna più lunga consente traiettorie più tese, meno sensibilità alle variabili, in particolare quelle non fisse. In altre parole le differenze meno rilevanti diminuiscono la possibilità di errori alle distanze importanti.
Sempre con armi azzerate a 300m, la pallottola in canna da 20" cade di "soli" 364cm a 700m contro i 436cm della canna da 16".
Per questa logica della diminuzione dei valori di dispersione da correggere e quindi diminuzione degli errori, oltre che di vantaggio in termini di mantenimento della velocità supersonica alle lunghe distanze (con la canna da 20" e CB G1 siamo a 381m/sec a 1000m, quindi al limite) nelle armi da tiratore scelto (tenendo conto delle differenze tra marksman e sniper) sono privilegiate le canne lunghe.
Ne è dimostrazione il fatto che la US Navy, per privilegiare il tiro dei suoi marksman a livello squadra con 5,56mm hanno adottato, nel 2002, il fucile Mk12 SPR, sempre su piattaforma AR-15, in grado di sfruttare adeguatamente le performance della Mk262 da 77gr HPBT. Questo fucile ha una canna da 18". Dopo la Marina il fucile è stato adottato anche da unità dell'Esercito e vari corpi speciali.
Questo mio lungo intervento, che vi prego di scusare, è solo per dire che gli argomenti utilizzati da una parte e da un'altra in questo scambio di idee hanno entrambi la loro validità ma non sono categoricamente giusti solo gli uni e sbagliati gli altri, tutti devono essere visti con le opportune sfumature che sono date o anche dettate dai diversi risultati della balistica interna ed esterna, quella terminale è un'altra storia.
Un cordiale saluto a tutti, Silvio