http://www.thetruthaboutguns.com/2013/1 ... -accuracy/
Che ne dite ?
There is a downside to longer ranges and reduced velocities, that being increased susceptibility to wind as range increases. Increased drift is not the end of the world, though, and if measured properly, can be overcome with ease.
Luigi67 ha scritto:http://www.thetruthaboutguns.com/2013/10/daniel-zimmerman/the-truth-about-barrel-length-muzzle-velocity-and-accuracy/
Che ne dite ?
Silvio Biagini ha scritto:La teoria del proiettile "filoguidato"...l'ho già vista applicata (ed apprezzata) su altri "oggetti" con risultati particolarmente notevoli e finali a riguardo della mouche...
Scherzi a parte, sto guardando l'interessante articolo inserito da Luigi sul discorso canne...o meglio di come la lunghezza di una canna può influire o meno sull'accuratezza....
L'articolo,comunque, non va preso come lettura a se stante. Va letto in sinergia con altri articoli scritti da altri studiosi di questo particolare aspetto del tiro, come il citato teorico dell'OBT da parte di Pyno ed altri ancora che, per conto di ditte e specializzati nella materia, studiano l'aerodinamica dei proiettili. A questi aggiungerei anche gli studi dei laboratori di ricerca della US Air Force sulle pallottole da .308 e da .300 WinMag da utilizzare nei fucili di precisione da tiratore scelto.
Perché questo suggerimento? Perché alcune delle cose che leggo nell'estratto dello studio in argomento ci ripropongono quanto già verificato a suo tempo con strumentazioni particolari. Ovvero che fino a certe distanze la lunghezza della canna non influisce particolarmente sull'accuratezza "per certi tipi di pallottole". Ovvero che esiste una fondamentale relazione che lega tipo di pallottola (forma e peso), passo di rigatura (e numero delle righe) e lunghezza di canna fino ad una distanza dal valore praticamente sovrapponibile, dopo le differenze diventano sostanziali. Ovviamente anche la "carica", ovvero la Vo iniziale che ci porta ad avere una V residua ottimale alla distanza individuata per il target, ha un aspetto determinante...
Altro aspetto che non si deve mai sottovalutare è la relazione arma-munizione, in altre parole quello che le industrie americane produttrici di armi da tiratori scelti e le case produttrici di munizioni da tiratori scelti sottolineano, ovvero "questo fucile è in grado di esprimere una accuratezza sub-moa con munizioni adeguate" oppure " questa munizione è in grado di esprimere rosate sub-moa in armi adeguate".
Sparare a 900yard o a 1000 yard una cartuccia nata per offrire il massimo delle sue prestazioni in una certa lunghezza di canna con un certo passo di rigatura in un'arma con diversa lunghezza di canna e diverso passo di rigatura ci riporta alle affermazioni citate...questo fu uno dei motivi, per esempio, che portò nello studio della nuova munizione da tiratore scelto (per sostituire la vecchia pallottola FMJ da 173gr cal. .30) all'abbandono delle pallottole da 168gr e 180gr e del passo 1:12" a favore delle appositamente progettate pallottole da 175gr e del passo 1:11,25" in canne da 24" (ricordo che la 175gr SMK nata nella galleria del vento della US Air Force).
Più recentemente altri studi volti ad incrementare le perfomance delle munizioni da tiratore scelto in .308 sono ripartiti da zero testando oltre 55 tipi di pallottole (e relative cariche, non ricordo il numero delle polveri e degli inneschi testati, dovrei ritrovare lo studio finale di presentazione) ed alla fine hanno confermato il tipo e peso di pallottola precedentemente utilizzata variando tipo di bossolo, di polvere e peso ed innesco. Dimostrazione, questa, di come arma e munizione debbano procedere a braccetto.
Lo studio in argomento, quello inserito da Luigi, nella interessante parte grafica ci fa capire un aspetto fondamentale della citata relazione tra tipo di arma (intesa come lunghezza di canna) e munizione sperimentata, ovvero di come sia stretto questo legame. Se prendiamo, per esempio, il grafico della munizione da 175gr possiamo leggere le "limitazioni" alle lunghe distanze della canna da 26" e di quella da 13,5". Delle rimanenti due, quella da 18" e quella da 16" vediamo una maggiore accuratezza della prima fino alle 540yard e poi un risultato quasi equivalente alle 900yard. Non a caso la lunghezza di canna confermata per la munizione da tiratore scelto (che è leggermente superiore come prestazioni, e costo, a quella della Federal GMM) è di 24". Due pollici in più o in meno di canna in un fucile da tiratore scelto non sono determinanti ai fini della sopravvivenza sul campo di battaglia nel senso di ridurre la sagoma, la visibilità, etc...basti pensare a quanti pollici in più vengono aggiunti con i nuovi dispositivi di soppressione suono e vampa...anche se, a onor del vero, la lunghezza è stata scelta prima della munizione, ma questo è un altro discorso...
Lo studio, ripeto è interessante. Se, al posto del professore, avessi avuto i mezzi ed il denaro necessario per poterlo espletare avrei inserito almeno tre diversi tipi di passo di rigatura per il .308 (10", 11" e 12") e anche la lunghezza di canna da 24". Sarebbe stato interessante vedere anche le diverse stabilizzazioni offerte da canne con 4, 5 e 6 righe, ma credo sia chiedere troppo...Comunque resto del parere che mi sembra un po' limitativo, ed in parte fuorviante, utilizzare pallottole con peso che varia da 110gr a 208gr in canne da .308 Win di varia lunghezza solo con passo 1:10". Sicuramente è interessante vedere come cambia la "reazione" di questa relazione "canna-munizione" alle lunghe distanze.
Un aspetto che non mi sembra sia stato abbastanza sviluppato, ma lasciato alla interpretazione del lettore, è quello relativo alle varie velocità residue alle varie distanze.
A prescindere dai relativi valori di energia residua che non sono di interesse del tiratore sportivo e dalle specifiche influenze dei valori delle condizioni meteo al momento della sperimentazione, il rapporto tra la perdita di velocità alla bocca e la velocità residua alla distanza scelta non è costante. Non sono entrato nel dettaglio della simulazione delle varie munizioni utilizzate, ma sono sicuro che questo non è un elemento da sottovalutare e non semplicemente per la maggiore o minore sensibilità allo spin drift o "all'avvitamento" nel senso del vento.
E' un po' lapalissiana la conclusione che le pallottole match consentono il conseguimento di una maggiore accuratezza alle lunghe distanze rispetto alle classiche militari (classiche per ché ha utilizzato la "classica ordinaria FMJ" da 147gr M80) e da caccia. Infatti, le munizioni da tiratore scelto di alto livello utilizzano pallottole di tipo match. E' anche giusto sottolineare questa conclusione in quanto, sicuramente, ci sono tiratori (ne conosco qualcuno) che sono convinti del contrario...
Comunque tutto utile ed interessante per allargare le proprie conoscenze e questo studio, letto alla luce di altri risultati, è sicuramente interessante.
Un cordiale saluto, Silvio
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