Il problema di prevedere il punto di impatto allontanando o avvicinando il bersaglio e lasciando la regolazione delle mire costante, è uno dei problemi che regolarmente anima le discussioni presso il nostro poligono. In specifico il calcolo dei vari punti di impatto con un'arma corta partendo da una regolazione di tiro accademico a 25 m e spostando poi il bersaglio a 15, 50, 100 m, comporta a mio parere una serie di calcoli che presenta un minimo di complessità. Ho cercato di risolverlo in modo autonomo senza utilizzare calcolatori balistici, soprattutto per capire come si comporta la palla rispetto la regolazione delle mire. Lo ripropongo agli amici del forum, con l'avvertenza per chi volesse risolverlo, di non utilizzare alcun calcolatore balistico ma semplicemente carta penna e calcolatrice.
Per semplificare i calcoli escluderemo i rallentamenti dovuti dagli attriti supponendo di sparare in un tunnel di 100mt a cui è stata aspirata completamente l'aria, come in una famosa puntata dei MITHBUSTER su FOCUS. Per cui la formula a cui fare riferimento per la caduta gravitazionale è semplicemente 1/2Gt^2 senza fattori di correzione per l'attrito. Tra l'altro nel caso del tiro con la pistola questi valori sono praticamente simili a quello che accade realmente in presenza di attriti (almeno fino a 50 m).
Utilizzeremo il bersaglio standard per il tiro accademico (col cerchio annerito di 20 cm di diametro) indicando il centro come punto Zero (0,0 cm) e quindi la base del nero (ore sei) come punto a -10,0 cm. Andranno indicati i vari punti di impatto sulla retta che passa dalla base del nero e dal centro del bersaglio con l'indicazione della distanza in centimetri negativa o positiva rispetto al centro.
Sarà molto gradito lo schema con il quale si è calcolata la traiettoria rispetto ai vari punti di impatto.
In allegato: il documento con le indicazioni complete per eseguire i calcoli e lo schema del bersaglio a cui fare riferimento.
Buon lavoro per chi partecipa