Browning bar 3006
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Browning bar 3006
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Davvero tanto in tutti i sensi
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Re: Browning bar 3006
Uno era quello civile ; l'altro......
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Re: Browning bar 3006
Eh .... Se lo rovinavo dovevo accendere un mutuo
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Re: Browning bar 3006
Ma dove sei Diego? Certamente non in Italia! Quegli affari li' li usai durante la mia permanenza in divisa. C'era di tutto: avevo reclute che venivano smistate in tutte le specialita' e le armerie del 28mo erano piene zeppe di ogni tipo di anticaglia oltre alle nuove dotazioni!
Ormai e' solo un vecchio ricordo!
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( Luca, 22-36 )
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Re: Browning bar 3006
Da nuova jager
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Re: Browning bar 3006
buonasera
sono ignorante in materia militare, ma dal nome Browning Bar mi ricorda il semiauto in 30.06 che usano molti cacciatori nella braccata al cinghiale. è solo un'omonimia o il progetto del fucile da caccia deriva da quel mostro in foto?
grazie
cordiali saluti
sono ignorante in materia militare, ma dal nome Browning Bar mi ricorda il semiauto in 30.06 che usano molti cacciatori nella braccata al cinghiale. è solo un'omonimia o il progetto del fucile da caccia deriva da quel mostro in foto?
grazie
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Re: Browning bar 3006
Non ci centra na fava solo omonimia di none
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Re: Browning bar 3006
Ale sta per Browning Automatic Rifle.
https://it.wikipedia.org/wiki/M1918_Bro ... atic_Rifle
E' un fucile mitragliatore quindi un'arma automatica alimentata a caricatore (nella classe del nostro pessimo breda 30) per il supporto di squadra. Un arma bella e ben fatta, figlia del genio Mormone.
Erano in voga in tutto il mondo prima dell'affermazione delle mitragliatrici polivalenti alimentate a nastro con le MG 34 e 42 germaniche.
Gli Stati Uniti e non solo hanno comunque tenuto in servizio il BAR fino agli anni '50 se non piu, in taluni casi.
https://it.wikipedia.org/wiki/M1918_Bro ... atic_Rifle
E' un fucile mitragliatore quindi un'arma automatica alimentata a caricatore (nella classe del nostro pessimo breda 30) per il supporto di squadra. Un arma bella e ben fatta, figlia del genio Mormone.
Erano in voga in tutto il mondo prima dell'affermazione delle mitragliatrici polivalenti alimentate a nastro con le MG 34 e 42 germaniche.
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Re: Browning bar 3006
La guardia nazionale ne aveva assegnati sncora a fine anni 80
Comunque 8250 euro e passa la paura :-)
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Re: Browning bar 3006
Praticamente regalatoBlackrifle ha scritto:La guardia nazionale ne aveva assegnati sncora a fine anni 80
Comunque 8250 euro e passa la paura :-)

"Hoole: Mi chiedo se gli altri si sono persi come noi.
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Re: Browning bar 3006
2 spicci
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Re: Browning bar 3006
"Non ci centra na fava solo omonimia di none"...
Mi piace questa sintesi di definizione di un acronimo...l'ho letta solo adesso.
Sei unico Black...
Un cordiale saluto, Silvio
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Re: Browning bar 3006
lo si puo pagare in comode rate da 20 euro per i prossimi 1350 anni
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Re: Browning bar 3006
Saperlo prima ... avrei pagato la prima rata quando ero in guerra con il Saladino ....
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Re: Browning bar 3006
He he he
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Re: Browning bar 3006
Senza andare troppo fuori argomento, dando una occhiata al sito della NJ (dove si osserva che il BAR è una "ricostruzione" e non un originale demilitarizzato) mi è cascato l'occhio sul Colt M16A1. A parte la ragionevole riduzione del prezzo rispetto agli stessi venduti un paio di anni fa ho potuto osservare che per lo stesso IDENTICO modello (e serie matricolare dei citati di due anni fa, oltre che stessa fabbrica, stessi accessori e stesso stato di importazione) il nostro BNP, nel corso di due anni, è riuscito ad elaborare ben 3 schede di classificazione delle quali due come versione demilitarizzata ed una come sportiva.
Sottolineo nuovamente che l'arma è la stessa, precisa e identica a quella importata due anni fa non cambia nemmeno una lettera della ragione sociale impressa sul receiver inferiore (tanto che la NJ pubblica le stesse foto inserite nel sito due anni fa).
Siamo proprio fuori...
Un cordiale saluto, Silvio
Sottolineo nuovamente che l'arma è la stessa, precisa e identica a quella importata due anni fa non cambia nemmeno una lettera della ragione sociale impressa sul receiver inferiore (tanto che la NJ pubblica le stesse foto inserite nel sito due anni fa).
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Re: Browning bar 3006
ogni importatore puo mettere la scheda di un arma se 10 importatori importano la stessa arma posson o ousare la quella di un altro o chiedere la loro .
generalemnte chiedono la loro, le schedeinserite sono di tf e di nj
la scheda sportivaè spere richiesta da un importatore , in questo caso tfc
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Re: Browning bar 3006
Lo sostengo da sempre .... il catalogo (ovvero i funzionari che lo gestivano) erano più interessati agli importatori che alle armi che catalogavano 

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Re: Browning bar 3006
Esempio : quanti numeri di catalogo ha il medesimo progetto d'arma come la colt .45 ( ????)
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Re: Browning bar 3006
fatemi capire :
due anni fa esisteva il catalogo e non le schede del banco.....mi sembra
quindi esiste in giro un fucile che ha dei numeri di catalogo stampigliati (quindi da caccia e se chi lo possiede lo rivende diventa comune)
poi adesso abbimo schede a scelta del distributore che lo stesso fucile lo considera a suo insindacabile giudizio come gli pare,
lo stesso importatore che si crea la scheda e comodità di magazino al momento della vendita in fattura utilizza la sua scheda o la scheda di altro importatore ,
e spacciare (rifacendomi ad un altro mio post) la stessa arma presa dalla stessa cassa con la classificazione che chiede il cliente
sempre se non faccio errori di comprendonio.
meditando complottisticalmente
se questa storia delle doppie schede in effetti e giocata da più importatori e che a loro volta si scambiano i favori di schedatura....
e possibile che questa molto favorevole gestione di magazino sia la base ufficiosa di tutto questo casino del banco ???
due anni fa esisteva il catalogo e non le schede del banco.....mi sembra
quindi esiste in giro un fucile che ha dei numeri di catalogo stampigliati (quindi da caccia e se chi lo possiede lo rivende diventa comune)
poi adesso abbimo schede a scelta del distributore che lo stesso fucile lo considera a suo insindacabile giudizio come gli pare,
lo stesso importatore che si crea la scheda e comodità di magazino al momento della vendita in fattura utilizza la sua scheda o la scheda di altro importatore ,
e spacciare (rifacendomi ad un altro mio post) la stessa arma presa dalla stessa cassa con la classificazione che chiede il cliente
sempre se non faccio errori di comprendonio.
meditando complottisticalmente
se questa storia delle doppie schede in effetti e giocata da più importatori e che a loro volta si scambiano i favori di schedatura....
e possibile che questa molto favorevole gestione di magazino sia la base ufficiosa di tutto questo casino del banco ???
......................................
C'E' IL SOGNO E C'E' LA REALTA'
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"i miseri non amano la verità e la conoscenza che li svegli"
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Non è la salute che va difesa a costo della Libertà,
è la Libertà che va difesa a costo della salute.
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Re: Browning bar 3006
"ogni importatore puo mettere la scheda di un arma se 10 importatori importano la stessa arma posson o ousare la quella di un altro o chiedere la loro"
Su questo aspetto sono perfettamente d'accordo per un duplice motivo.
Il primo è relativo all'ovvietà che più importatori possano importare la stessa arma (identico modello e calibro), dalla stessa fabbrica ed altro seguendo anche canali diversi (direttamente dallo stato produttore o da un rivenditore estero in altro stato, etc.). Questo passaggio è fondamentale per avere la libera concorrenza ed evitare i "cartelli" (dei quali si lamentavano/lamentano alcuni armieri).
Il secondo, legato al primo, è che non necessariamente un importatore deve spulciare l'elenco delle schede per vedere se qualcuno importa la stessa arma (anche se, personalmente lo ritengo semplicemente stupido, come modo di fare, in quanto è un complicare le cose semplici).
Detto questo non è assolutamente una scusante che il BNP non esegua uno screening sulle schede proposte dagli importatori per verificare/eliminare la creazione di doppioni. E' troppa fatica consultare l'archivio elettronico (che loro stessi mettono in rete) per vedere se quell'arma è già stata classificata? Peraltro, i 25 euro li prendono lo stesso anche se rifiutano la scheda proposta perché ne è già presente una identica...
Nel caso citato abbiamo per lo stesso identico fucile, Colt M16A1, due schede come arma B7. Stessa fabbrica (è indicata la ragione sociale), quindi non un originale ed un clone, stesso modello (613, il 603 per l'esportazione prodotto in USA) e versione definitiva (non versione transitoria o altro o prodotto in altri stati come le Filippine o il Sud Corea). Se l'obiettivo della classificazione era quello di evitare la ridondanza di schede identificative della stessa arma, con questo ulteriore esempio, tale obiettivo è clamorosamente mancato. Di questo passo, nel caso venisse importato lo stesso identico fucile, ma prodotto in altri stati, ci sarebbe una ulteriore, ovvia, proliferazione delle schede di quest'arma. Dove è finita la riduzione del numero di schede rispetto a quelle emanate con il catalogo (vedasi il caso dei Mauser Mod.98 e K98k o dei Remington 700...)?
Come è anche clamorosamente mancato il concetto di "sportività". Continuo a ritenere incomprensibile il dare la possibilità di una certa "elasticità" nella scheda "comune" definendo in modo generico le lunghezze di canna e dell'arma (solo il "non inferiore a...") ed avere invece una specifica "rigidità" nella scheda "sportiva" per le citate lunghezze. In un tuo precedente intervento sull'argomento mi era sembrato di capire che l'elasticità può far comprendere nella stessa scheda anche armi di identica tipologia meccanica ma con canne e calciature diverse (si torna al citato esempio di Mauser Mod.98, Remington, etc.).
Il tuo punto di vista mi sembra ragionevole anche qui sotto un duplice aspetto. Il primo è quello di evitare la ridondanza di schede, il secondo "potrebbe" (sottolineo il potrebbe) consentire anche piccole modifiche "fai da te" a calciature e canne (senza modificare i limiti inferiori previsti per lunghezza canna e lunghezza arma, ovviamente).
Non mi sembra logico, invece, che proprio la scheda di "sportività" imponga misure ben precise limitando di fatto le modifiche sportive per l'impiego in varie discipline. D'accordo che nessuno dei vari appassionati di tiro "sportivo" utilizzerebbe un vecchio Colt M16A1 (anche se di un modello antesignano dello M4) nelle varie discipline...però resta l'illogicità.
Continuo ad essere convinto, e porterò avanti questa mia convinzione nelle opportune sedi (se non altro per togliermi questa soddisfazione), che il BNP stia "complicando" le cose semplici e producendo schede perfettamente inutili e che non agevolano, peraltro, l'identificazione corretta di un'arma identica che può essere contemporaneamente comune e comune sportiva...
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. Ho cercato il Colt M16A1 (Colt, quello della scheda 13_00038ds1 non cloni vari di case varie) nell'elenco della TFC e non sono riuscito a trovarlo. E' presente solo nel catalogo NJ.
Su questo aspetto sono perfettamente d'accordo per un duplice motivo.
Il primo è relativo all'ovvietà che più importatori possano importare la stessa arma (identico modello e calibro), dalla stessa fabbrica ed altro seguendo anche canali diversi (direttamente dallo stato produttore o da un rivenditore estero in altro stato, etc.). Questo passaggio è fondamentale per avere la libera concorrenza ed evitare i "cartelli" (dei quali si lamentavano/lamentano alcuni armieri).
Il secondo, legato al primo, è che non necessariamente un importatore deve spulciare l'elenco delle schede per vedere se qualcuno importa la stessa arma (anche se, personalmente lo ritengo semplicemente stupido, come modo di fare, in quanto è un complicare le cose semplici).
Detto questo non è assolutamente una scusante che il BNP non esegua uno screening sulle schede proposte dagli importatori per verificare/eliminare la creazione di doppioni. E' troppa fatica consultare l'archivio elettronico (che loro stessi mettono in rete) per vedere se quell'arma è già stata classificata? Peraltro, i 25 euro li prendono lo stesso anche se rifiutano la scheda proposta perché ne è già presente una identica...
Nel caso citato abbiamo per lo stesso identico fucile, Colt M16A1, due schede come arma B7. Stessa fabbrica (è indicata la ragione sociale), quindi non un originale ed un clone, stesso modello (613, il 603 per l'esportazione prodotto in USA) e versione definitiva (non versione transitoria o altro o prodotto in altri stati come le Filippine o il Sud Corea). Se l'obiettivo della classificazione era quello di evitare la ridondanza di schede identificative della stessa arma, con questo ulteriore esempio, tale obiettivo è clamorosamente mancato. Di questo passo, nel caso venisse importato lo stesso identico fucile, ma prodotto in altri stati, ci sarebbe una ulteriore, ovvia, proliferazione delle schede di quest'arma. Dove è finita la riduzione del numero di schede rispetto a quelle emanate con il catalogo (vedasi il caso dei Mauser Mod.98 e K98k o dei Remington 700...)?
Come è anche clamorosamente mancato il concetto di "sportività". Continuo a ritenere incomprensibile il dare la possibilità di una certa "elasticità" nella scheda "comune" definendo in modo generico le lunghezze di canna e dell'arma (solo il "non inferiore a...") ed avere invece una specifica "rigidità" nella scheda "sportiva" per le citate lunghezze. In un tuo precedente intervento sull'argomento mi era sembrato di capire che l'elasticità può far comprendere nella stessa scheda anche armi di identica tipologia meccanica ma con canne e calciature diverse (si torna al citato esempio di Mauser Mod.98, Remington, etc.).
Il tuo punto di vista mi sembra ragionevole anche qui sotto un duplice aspetto. Il primo è quello di evitare la ridondanza di schede, il secondo "potrebbe" (sottolineo il potrebbe) consentire anche piccole modifiche "fai da te" a calciature e canne (senza modificare i limiti inferiori previsti per lunghezza canna e lunghezza arma, ovviamente).
Non mi sembra logico, invece, che proprio la scheda di "sportività" imponga misure ben precise limitando di fatto le modifiche sportive per l'impiego in varie discipline. D'accordo che nessuno dei vari appassionati di tiro "sportivo" utilizzerebbe un vecchio Colt M16A1 (anche se di un modello antesignano dello M4) nelle varie discipline...però resta l'illogicità.
Continuo ad essere convinto, e porterò avanti questa mia convinzione nelle opportune sedi (se non altro per togliermi questa soddisfazione), che il BNP stia "complicando" le cose semplici e producendo schede perfettamente inutili e che non agevolano, peraltro, l'identificazione corretta di un'arma identica che può essere contemporaneamente comune e comune sportiva...
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. Ho cercato il Colt M16A1 (Colt, quello della scheda 13_00038ds1 non cloni vari di case varie) nell'elenco della TFC e non sono riuscito a trovarlo. E' presente solo nel catalogo NJ.
- Silvio Biagini
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Re: Browning bar 3006
Ordo, leggo adesso il tuo intervento.
E' vero che dello stesso modello di Colt M1911 (inteso come progetto di arma) esistevano parecchi numeri di catalogo. Se alle Colt aggiungiamo le Kimber, le Wilson, le Les Baer e così via diventano una selva..."oscura". Ma è oscura fino ad un certo punto. Il catalogo impresso sull'arma stabiliva l'aspetto più importante (a mio modesto parere) per la corretta identificazione (e denuncia) dell'arma come appartenente o alla categoria comune o alla categoria comune sportiva. Non esistevano "ambiguità" anche per le effettive differenze "strutturali".
Lasciamo perdere la differenza tra il porto d'arma per difesa e quello per tiro sportivo se letto dal punto di vista di "porto" d'arma (che implica l'impiego per scopi diversi dal tiro a segno che diventano secondari) e quindi solo armi comuni. In quel caso, prendendo il mio personale esempio, avevo una Colt M1911 per difesa ed una Colt Gold Cup per il tiro. Due armi comunque diverse tra loro.
Adesso, con l'esempio che ho citato dove lo stesso IDENTICO fucile (in tutti i dettagli, compreso il "nuovo" numero di colpi) è contemporaneamente comune e sportivo, considerato che con la classificazione non viene impresso il relativo numero sull'arma e non è più riportato in denuncia, in un futuro aggiornamento della mia denuncia come lo devo considerare, comune o sportivo? Oppure come lo deve considerare chi, eventualmente lo acquisterà da me, comune o sportivo? Per capirlo di deve risalire all'armiere per sapere da quale importatore è stato ordinato per capire quindi a quale scheda si fa riferimento e anche nel caso si facesse questa ricerca resta comunque l'ambiguità tra il passato ed il presente...
Senza tenere conto, poi, della proliferazione di schede che l'attuale sistema sta producendo. In soli tre anni e mezzo (42 mesi) di BNP ne sono già state emanate 6500, una media di 154 al mese. In 32 anni (384 mesi) di catalogo ne emanarono circa 20000. Se il BNP prosegue con questi ritmi in 32 anni potrebbe sfornarne circa 60000. Se questa è semplificazione...
Non so se sono riuscito a "semplificare" questo concetto di ambiguità (assolutamente negativo) che si nasconde, ora, nella lettura di questo sistema ed è questo il quesito che intendo porre, allegando anche l'illuminante risposta avuta dal BNP per la mia richiesta di chiarimenti a riguardo della Colt SAA. Chiaro esempio di ulteriore complicazione dove viene modificato quanto precedentemente catalogato inserendo, oltretutto, la duplicità della classificazione. Questo arbitrio di interpretazione, alla fine, rischierà di ritorcersi a manico d'ombrello per qualcuno e quando scoppierà il caso legale...
Preciso che sono d'accordo, che condivido, che auspicavo, che invocavo l'abolizione del catalogo soprattutto per abolire l'inutile, dispendiosa e "non oggettiva" commissione (mi sono già espresso anche sull'ignoranza di alcuni membri) e la sua sostituzione con un più semplice sistema di "classificazione" delle armi. Ma qui non ci siamo, a questo punto viene spontaneo dire "si stava meglio quando si stava peggio..."
Un cordiale saluto, Silvio
E' vero che dello stesso modello di Colt M1911 (inteso come progetto di arma) esistevano parecchi numeri di catalogo. Se alle Colt aggiungiamo le Kimber, le Wilson, le Les Baer e così via diventano una selva..."oscura". Ma è oscura fino ad un certo punto. Il catalogo impresso sull'arma stabiliva l'aspetto più importante (a mio modesto parere) per la corretta identificazione (e denuncia) dell'arma come appartenente o alla categoria comune o alla categoria comune sportiva. Non esistevano "ambiguità" anche per le effettive differenze "strutturali".
Lasciamo perdere la differenza tra il porto d'arma per difesa e quello per tiro sportivo se letto dal punto di vista di "porto" d'arma (che implica l'impiego per scopi diversi dal tiro a segno che diventano secondari) e quindi solo armi comuni. In quel caso, prendendo il mio personale esempio, avevo una Colt M1911 per difesa ed una Colt Gold Cup per il tiro. Due armi comunque diverse tra loro.
Adesso, con l'esempio che ho citato dove lo stesso IDENTICO fucile (in tutti i dettagli, compreso il "nuovo" numero di colpi) è contemporaneamente comune e sportivo, considerato che con la classificazione non viene impresso il relativo numero sull'arma e non è più riportato in denuncia, in un futuro aggiornamento della mia denuncia come lo devo considerare, comune o sportivo? Oppure come lo deve considerare chi, eventualmente lo acquisterà da me, comune o sportivo? Per capirlo di deve risalire all'armiere per sapere da quale importatore è stato ordinato per capire quindi a quale scheda si fa riferimento e anche nel caso si facesse questa ricerca resta comunque l'ambiguità tra il passato ed il presente...
Senza tenere conto, poi, della proliferazione di schede che l'attuale sistema sta producendo. In soli tre anni e mezzo (42 mesi) di BNP ne sono già state emanate 6500, una media di 154 al mese. In 32 anni (384 mesi) di catalogo ne emanarono circa 20000. Se il BNP prosegue con questi ritmi in 32 anni potrebbe sfornarne circa 60000. Se questa è semplificazione...
Non so se sono riuscito a "semplificare" questo concetto di ambiguità (assolutamente negativo) che si nasconde, ora, nella lettura di questo sistema ed è questo il quesito che intendo porre, allegando anche l'illuminante risposta avuta dal BNP per la mia richiesta di chiarimenti a riguardo della Colt SAA. Chiaro esempio di ulteriore complicazione dove viene modificato quanto precedentemente catalogato inserendo, oltretutto, la duplicità della classificazione. Questo arbitrio di interpretazione, alla fine, rischierà di ritorcersi a manico d'ombrello per qualcuno e quando scoppierà il caso legale...
Preciso che sono d'accordo, che condivido, che auspicavo, che invocavo l'abolizione del catalogo soprattutto per abolire l'inutile, dispendiosa e "non oggettiva" commissione (mi sono già espresso anche sull'ignoranza di alcuni membri) e la sua sostituzione con un più semplice sistema di "classificazione" delle armi. Ma qui non ci siamo, a questo punto viene spontaneo dire "si stava meglio quando si stava peggio..."
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Re: Browning bar 3006
Mon si parla di progetto come detto ma di marchio.
Ogni importatore deve dare una scheda inducando lo stato di importazione inoltre puo essersi datto fare modelli su richiesta.
Il casino non sono le schede. Che servono pure s risalire a chi ha importato un arma e se era conforme ( metti uno zastava bis)
E' chi le ha gestite
Ogni importatore deve dare una scheda inducando lo stato di importazione inoltre puo essersi datto fare modelli su richiesta.
Il casino non sono le schede. Che servono pure s risalire a chi ha importato un arma e se era conforme ( metti uno zastava bis)
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Re: Browning bar 3006
"E' chi le ha gestite"
infatti...non è il sistema ma come questo è gestito...tre schede per lo stesso identico fucile (esiste solo quel modello, peraltro non più in produzione con quel marchio di fabbrica...) è un classico esempio di problema di gestione di..."schedario". Se ogni volta che un pincopallino qualsiasi importa lo stesso identico fucile (nell'esempio particolare, peraltro, dalla stessa nazione) deve essere fatta una scheda nuova come sportiva e come comune siamo proprio a posto. Non è più semplice verificare (materialmente) se il "prototipo" inviato al banco, accompagnato dalla scheda compilata dall'importatore, è idoneo alla vendita al pubblico e corrisponde o meno ad un altro identico già classificato e quindi, in caso positivo, aggiungere solo il nome del nuovo importatore alla lista degli altri? Per sapere, in caso di necessità, chi ha importato un particolare fucile con quella classifica è sufficiente il numero di matricola. Su questo, per esperienza personale, non ci sono dubbi.
Io resto del mio parere sull'ambiguità o mancanza di chiarezza (per dare spazio alle teorie complottistiche di Mimmo) o incoerenza (rispetto alla semplificazione del sistema) e chiudo qui per non andare oltre fuori tema rispetto all'argomento in oggetto.
Un cordiale saluto, Silvio
infatti...non è il sistema ma come questo è gestito...tre schede per lo stesso identico fucile (esiste solo quel modello, peraltro non più in produzione con quel marchio di fabbrica...) è un classico esempio di problema di gestione di..."schedario". Se ogni volta che un pincopallino qualsiasi importa lo stesso identico fucile (nell'esempio particolare, peraltro, dalla stessa nazione) deve essere fatta una scheda nuova come sportiva e come comune siamo proprio a posto. Non è più semplice verificare (materialmente) se il "prototipo" inviato al banco, accompagnato dalla scheda compilata dall'importatore, è idoneo alla vendita al pubblico e corrisponde o meno ad un altro identico già classificato e quindi, in caso positivo, aggiungere solo il nome del nuovo importatore alla lista degli altri? Per sapere, in caso di necessità, chi ha importato un particolare fucile con quella classifica è sufficiente il numero di matricola. Su questo, per esperienza personale, non ci sono dubbi.
Io resto del mio parere sull'ambiguità o mancanza di chiarezza (per dare spazio alle teorie complottistiche di Mimmo) o incoerenza (rispetto alla semplificazione del sistema) e chiudo qui per non andare oltre fuori tema rispetto all'argomento in oggetto.
Un cordiale saluto, Silvio