da Silvio Biagini » mer ago 19, 01:22:44
Luigi, amico mio, diciamo le stesse cose. Quando prendi una tabellina (come quelle che esistono commercio) per una specifica munizione, lunghezza di canna, passo di rigatura, etc. è chiaro che è costruita su di una Vo ricavata il più possibile in condizioni ICAO. Come è anche chiaro che il bipede che la utilizza per avere un buon risultato la deve adeguare prima alla sua arma e dopo modificarla con le altre tabelle, che dovrebbe possedere, relative alle condizioni meteo e geografiche dove tira (questo di solito è quello che si insegna). In teoria, se utilizzi i click per imporre l'alzo, quei 3 o 4 in più o in meno da dare (come citi per il variare delle condi meteo) li devi imporre prima di sparare il primo colpo. Fare sbuffi a terra sotto al bersaglio (sopra forse non è sempre facile) già non è bello con un bersaglio cartaceo puoi immaginare cosa potrebbe comportare in certi tipi di caccia in montagna dove si è costretti, per forza di cose, a fare tiri lunghi in presenza di angoli di sito anche rilevanti.
Su questo penso non ci siano dubbi.
Per quanto riguarda le differenza in termini di caduta di traiettoria variando in più o in meno l'OAL, a parità di carica, varia il valore di pressione e quindi di Vo. Questo senza entrare nelle differenze dei tempi di canna che ne seguono e che possono concorrere insieme alle diverse Vo a stringere o ad allargare la rosata.
Così come il variare la carica a parità di OAL comporta sempre una variazione di Vo.
Anche queste sono cose note e penso non ci siano dubbi.
Se si varia contemporaneamente OAL e carica (tipo e peso di polvere), a parità di peso di palla, aumentano le variabili e quindi le conseguenze sul tiro.
Tutto dipende dai valori di "variazione". Trasformare queste modifiche in mm di differenza sulla carta è abbastanza semplice con il QL ed il QT e si possono già ricavare dei percento. E' un giochino abbastanza facile da realizzare. Ci offre una visione di come al variare della Vo, conseguente alle varie modifiche, si modifica il punto di impatto. Le differenze, se si resta "nei decimi" di modifica all'impianto, ci sono ma sicuramente non sono rilevanti o macroscopiche. Se poi si aggiungono anche le variazioni di Vo dovute alle variabili geografiche e meteo "l'affare può anche ingrossarsi". Inoltre, con una certa funzione del QL, si può anche cercare un range di polveri che possono portare a "maggiore o minore stabilità" nei risultati. Chiaramente è la classica sommatoria.
Se restiamo in quelle relative a OAL o carica prese singolarmente, io non parlerei di "errore" in percento "fisso" e, soprattutto "rilevante". Almeno non l'ho mai trovato. Per esempio un .308 con un OAL di 71mm ed una carica di 42gr (tralasciamo tipo di polvere e di palla) con una Vo di 758 m/sec azzerato a 300 m cade di 51,6cm a 400m. Riducendo di 1/10 di grano la carica (41,9gr) a parità di OAL riduciamo la Vo a 756m/sec che aumenta di 0,4mm la caduta di traiettoria alla stessa distanza portandola a 52cm. Siamo nell'ordine di pochi mm.
Torniamo, invece, un po' al discorso fatto sopra, ovvero "basta farne un paio con carica massima e minima e verificare di quanto cambia la regolazione dell'ottica (in clik del reticolo, non dell'ingrandimento come pensa Pyno) alla distanza di ingaggio prescelta, per le restanti si fa una media sapendo che almeno si è a bersaglio ed è possibile vedere il foro sulla carta"...non funziona proprio così.
In quel caso abbiamo degli evidenti errori grossolani. Basta prendere un programma di tiro qualsiasi, Sierra, Berger o anche lo stesso QL per individuarli. Per esempio, sempre restando con i valori sopra citati. Prendiamo il valore di 52cm di caduta tra 300 e 400m. Teoricamente, per trovare il valore a 350m, basta dividere per due i 52cm di caduta ottenendo 26cm. L'equazione della parabola elaborata dal software ci dice che è sbagliato, a 350m la caduta è pari a 21,7cm che è un valore abbastanza diverso. Riducendo di altri 25m la differenza di incremento delle distanza si potrebbe dire che l'interpolazione potrebbe essere più "precisa" e quindi dividiamo 21,7cm ottenendo un valore di 10,85cm. Se aggiungiamo questo valore a 21,7cm otteniamo la caduta a 375m, ovvero 32,55cm. Anche in questo caso l'elaborazione del software ci dice che i valori sono diversi, ovvero 9,8cm a 325m e 35,7cm a 375m. Si parla di cm non di mm e il tutto a parità di carica ed alla modica distanza di 300m e non di 500m. Figuriamoci a fare una interpolazione tra cariche diverse anche di uno o due grani.
Quindi solo se si ottengono delle tabelle relative ad ogni "cartuccia modificata" si può cercare la rispondenza prima in termini di Vo con il cronografo (possibilmente controllando se ci sono differenze dovute alle diverse condizioni meteo del luogo di tiro) e poi di effettiva caduta alle varie distanze...
Chiaramente si deve anche avere la pazienza di controllare visivamente il punto di impatto sui bersagli per ogni tipo di munizione. Sparare ad un gong a 600m non è proprio quel controllo che rivela quando effettivamente si guadagna o si perde in accuratezza e che consente di vedere quanto quel percento letto con le tabelle è effettivamente identico a quello realizzato sul terreno.
Questo discorso ci porta, molto in piccolo, a ripetere quanto avviene nei laboratori delle grandi industrie che credo di aver fatto più di una volta...
Spero di non essere andato fuori tema...cercando di riprendere i tuoi tre ultimi interventi...
Un cordiale saluto, Silvio.