Sempre cercando materiale tra i miei file ho ritrovato questo file sull'incidente (battaglia) di Wanat, Afghanistan. Non ho seguito poi l'evoluzione dell'inchiesta. E' comunque interessante osservare che ancora una volta sono state sottoposte a "commissioni", inchieste e verifiche le armi individuali, nella fattispecie gli M16 e, in particolare, gli M4.
A parte le armi è anche interessante la lettura dell'episodio militare in se che dimostra come in Afghanistan non sia semplice (forse è più corretto dire "non sia mai stato" semplice dal tempo di Alessandro Magno) avere il "dominio di quota" in tutti i capisaldi (basta osservare le quote intorno al villaggio). In questo caso, dalle foto allegate, si osserva come nel villaggio in argomento il caposaldo fosse in "soggezione di quota" nonostante la presenza di un posto di osservazione ed allarme in quota rispetto allo stesso ma ancora in soggezione di quota rispetto alle posizioni del nemico...i relitti dei veicoli sovietici (dei quali è pieno l'Afghanistan) mostrano che quella soggezione di quota era già costata cara...
Forse ci voleva Rambo o il capitano zero o come si fa chiamare lo sparatore del web...la guerra vera è un po' diversa.
Un cordiale saluto, Silvio
What really happened at Wanat
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What really happened at Wanat
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Re: What really happened at Wanat
Interessante, molto interessante.
Vado a cercarmi un po' di materiale in italiano . . . . . se c'è, per una lettura più veloce.
Vado a cercarmi un po' di materiale in italiano . . . . . se c'è, per una lettura più veloce.
CAVICOLO:
Cavicolo o uomo delle cave, è nella cultura popolare un termine che si riferisce ad uno stereotipo stilizzato dell'aspetto e del comportamento degli uomini contemporanei con la passione per il tiro; in alcuni casi, usato informalmente per riferirsi anche al tiratore IPSC, IDPA, FITDS, FIIDS e ora anche DoppiaAzione.
Cavicolo o uomo delle cave, è nella cultura popolare un termine che si riferisce ad uno stereotipo stilizzato dell'aspetto e del comportamento degli uomini contemporanei con la passione per il tiro; in alcuni casi, usato informalmente per riferirsi anche al tiratore IPSC, IDPA, FITDS, FIIDS e ora anche DoppiaAzione.
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Re: What really happened at Wanat
che problemi diedero gli M16 ed M4. ?
gli AK avversari ebbero uguali problemi ?
gli AK avversari ebbero uguali problemi ?
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"i miseri non amano la verità e la conoscenza che li svegli"
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Non è la salute che va difesa a costo della Libertà,
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Re: What really happened at Wanat
Mimmo, fondamentalmente per fronteggiare l'elevato volume di fuoco avversario ci sono stati dei malfunzionamenti tra gli M4 per impiego con cicli di fuoco a raffica troppo prolungate. In sintesi il fucile M4 (o M16) può avere una cadenza compresa tra 90 e 150 colpi per minuto ma solo in casi particolari. Quasi vicina a quella di una mitragliatrice. Solo che l'arma, nel suo complesso, non è una mitragliatrice (c'è una specifica versione con canna pesante). Eccedere mantenendo una cadenza anche di "soli 90 colpi" (tre caricatori in minuto) significa portare la canna oltre determinati valori di surriscaldamento il cui limite è in 600 colpi circa con quella cadenza.
Nelle mitragliatrici, la MG42/59 per esempio, per mantenere un corretto rapporto riscaldamento canna - numero di colpi esplosi, la canna andrebbe sostituita con la seconda canna (in dotazione all'arma) ogni 250 colpi.
Anche la versione di M4 con canna pesante, che consente una cadenza più elevata di tiro, non può essere considerata come una mitragliatrice alimentata a nastro.
A questo, come detto anche per l'M14 e altri semiauto, va aggiunto il fatto che manutenzione, ambiente operativo ed altro possono concorrere in percentuali maggiori o minori a seconda dei casi nei malfunzionamenti...
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. Dimenticavo, l'AK è difficile che dia dei problemi simili. Anche in questo caso, comunque, influisce in particolare modo lo stato di conservazione delle munizioni e delle armi. Nell'area ci sono molti AKM 47 e meno AKM 74 e non sempre le munizioni sono di "prima scelta"...
Nelle mitragliatrici, la MG42/59 per esempio, per mantenere un corretto rapporto riscaldamento canna - numero di colpi esplosi, la canna andrebbe sostituita con la seconda canna (in dotazione all'arma) ogni 250 colpi.
Anche la versione di M4 con canna pesante, che consente una cadenza più elevata di tiro, non può essere considerata come una mitragliatrice alimentata a nastro.
A questo, come detto anche per l'M14 e altri semiauto, va aggiunto il fatto che manutenzione, ambiente operativo ed altro possono concorrere in percentuali maggiori o minori a seconda dei casi nei malfunzionamenti...
Un cordiale saluto, Silvio
P.S. Dimenticavo, l'AK è difficile che dia dei problemi simili. Anche in questo caso, comunque, influisce in particolare modo lo stato di conservazione delle munizioni e delle armi. Nell'area ci sono molti AKM 47 e meno AKM 74 e non sempre le munizioni sono di "prima scelta"...
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Re: What really happened at Wanat
grazie Silvio, credo di aver afferrato.
una dilatazione termica mal gestita dalle dimensione dei pezzi come la canna (progettata piu leggera per altre funzioni)
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Re: What really happened at Wanat
Sì Mimmo. Fondamentalmente è così. L'arma è progettata in un certo modo per poter assolvere determinate funzioni. La canna dell'M4 non può essere diversa da come è progettata per poter utilizzare il lanciagranate M203. Tranne quei pochi modelli con canna più pesante destinati ad impieghi diversi. Tecnicamente il militare dovrebbe utilizzare quanto più possibile la raffica di tre colpi (negli M4 che ne sono dotati) e non solo il full auto senza interruzioni tranne il cambio caricatori. Purtroppo la specifica situazione di fuoco avversario dominante da più sorgenti ha portato qualcuno ad abusare delle capacità della propria arma grazie anche alla notevole disponibilità di munizioni. Se vogliamo dirla tutta, dalla relazione si evince che c'è stata non solo una cattiva gestione dei mezzi a disposizione...ma anche una non corretta azione di comando e controllo a vari livelli. Questo a prescindere dalla logica del "dominio di quota".
Ogni battaglia della storia recente delle operazioni di imposizione e mantenimento della pace, comunque, è una storia a sé. Basta vedere, per esempio, come è stata condotta la battaglia di Mogadiscio nel cosiddetto "Triangolo delle Bermude".
Ci sono una miriade di inchieste, commenti, conclusioni, lezioni apprese su tutte queste situazioni, é sufficiente andare a cercarle.
Quel che è importante è il discorso delle armi semiauto...ovvero manutenzione, corretto munizionamento, corretto ciclo di fuoco...tutti aspetti che devono essere necessariamente osservati per avere un corretto funzionamento.
Un cordiale saluto, Silvio
Ogni battaglia della storia recente delle operazioni di imposizione e mantenimento della pace, comunque, è una storia a sé. Basta vedere, per esempio, come è stata condotta la battaglia di Mogadiscio nel cosiddetto "Triangolo delle Bermude".
Ci sono una miriade di inchieste, commenti, conclusioni, lezioni apprese su tutte queste situazioni, é sufficiente andare a cercarle.
Quel che è importante è il discorso delle armi semiauto...ovvero manutenzione, corretto munizionamento, corretto ciclo di fuoco...tutti aspetti che devono essere necessariamente osservati per avere un corretto funzionamento.
Un cordiale saluto, Silvio
- mimmo002
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Re: What really happened at Wanat
Silvio Biagini ha scrittoColoncut...cut....
Quel che è importante è il discorso delle armi semiauto...ovvero manutenzione, corretto munizionamento, corretto ciclo di fuoco...tutti aspetti che devono essere necessariamente osservati per avere un corretto funzionamento.
Un cordiale saluto, Silvio
daccordo. ma in ultima analisi si tratta del singolo militare che impugna il suo personale fucile , che "preso dal panico" o eccitato dalla situazione........ e corroborato dalla grande disponibilità di munizioni incomincia a sparare a più non posso verso il dovunque.
cattivo addestramento ?
ordini mal impartiti o mal capiti ?
o personalità del singolo militare che impugna l'arma ?
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- Iscritto ilCOLON dom giu 08, 08:15:59
Re: What really happened at Wanat
Mimmo, quante ne vuoi sapere!
Come si fa a dire cosa è esattamente successo? Solo chi era lì può dirlo e, quasi sempre, con una visione settoriale, parziale. Sta alle commissioni cercare di ricostruire il quadro completo.
E' verosimile che, da parte di qualcuno, ci sia stato un abuso delle possibilità offerte da un sistema d'arma oramai datato (è fondamentalmente legato agli anni '60) e criticato anche per altri motivi, non ultimo le potenzialità offerte da un munizionamento che è abbastanza bilanciato nella più lunga canna di un M16A2/A4 ma perde nella corta canna di un M4 tanto da imporre studi di nuove tipologie di pallottole sperimentate proprio in Afghanistan. Tanto per dirne una anche il buon M110 in .308Win (un sistema d'arma per marksman) basato sempre su progetto Stoner viene sostituito dal più performante H&K G28. Un contratto con la H&K tedesca per 3600 di questi fucili è in atto.
Cattivo addestramento? Non credo...il continuo impiego in vari teatri mantiene elevato l'addestramento. Per quanto si possa fare, comunque, si fronteggia sempre una attività di guerriglia o guerra non convenzionale dove, da che mondo è mondo, il guerrigliero è sempre in vantaggio...come un pesce nell'acqua (chi lo diceva Mimmo?).
Ordini mal impartiti o mal capiti? Non credo...al limite errata valutazione della situazione o situazione sottovalutata nell'analisi degli eventi precedenti alla battaglia, quindi comando e controllo a più alto livello, non certo l'ordine del Sergente. La storia è piena di situazioni di errata valutazione.
Personalità del singolo militare che impugna l'arma? Non so cosa esattamente vuoi dire. L'addestramento serve proprio a "contenere" la propria personalità in modo da favorire il coordinamento di una azione dove è il team che funziona proprio perché ognuno rispetta la sua parte. L'individuo "sparatore", come certi personaggi esagitati da you tube, mette in crisi il coordinamento e in serio pericolo la sua incolumità (poco male a questo punto). Il guaio è che mette in pericolo anche quella degli altri...
Comunque, Mimmo, nel nostro piccolo, non sono questi gli aspetti di interesse della battaglia di Wanat ma osservare, leggere, comprendere i limiti di un sistema d'arma che, come si evince dal resoconto, è sotto osservazione da tempo.
Un cordiale saluto, Silvio
Come si fa a dire cosa è esattamente successo? Solo chi era lì può dirlo e, quasi sempre, con una visione settoriale, parziale. Sta alle commissioni cercare di ricostruire il quadro completo.
E' verosimile che, da parte di qualcuno, ci sia stato un abuso delle possibilità offerte da un sistema d'arma oramai datato (è fondamentalmente legato agli anni '60) e criticato anche per altri motivi, non ultimo le potenzialità offerte da un munizionamento che è abbastanza bilanciato nella più lunga canna di un M16A2/A4 ma perde nella corta canna di un M4 tanto da imporre studi di nuove tipologie di pallottole sperimentate proprio in Afghanistan. Tanto per dirne una anche il buon M110 in .308Win (un sistema d'arma per marksman) basato sempre su progetto Stoner viene sostituito dal più performante H&K G28. Un contratto con la H&K tedesca per 3600 di questi fucili è in atto.
Cattivo addestramento? Non credo...il continuo impiego in vari teatri mantiene elevato l'addestramento. Per quanto si possa fare, comunque, si fronteggia sempre una attività di guerriglia o guerra non convenzionale dove, da che mondo è mondo, il guerrigliero è sempre in vantaggio...come un pesce nell'acqua (chi lo diceva Mimmo?).
Ordini mal impartiti o mal capiti? Non credo...al limite errata valutazione della situazione o situazione sottovalutata nell'analisi degli eventi precedenti alla battaglia, quindi comando e controllo a più alto livello, non certo l'ordine del Sergente. La storia è piena di situazioni di errata valutazione.
Personalità del singolo militare che impugna l'arma? Non so cosa esattamente vuoi dire. L'addestramento serve proprio a "contenere" la propria personalità in modo da favorire il coordinamento di una azione dove è il team che funziona proprio perché ognuno rispetta la sua parte. L'individuo "sparatore", come certi personaggi esagitati da you tube, mette in crisi il coordinamento e in serio pericolo la sua incolumità (poco male a questo punto). Il guaio è che mette in pericolo anche quella degli altri...
Comunque, Mimmo, nel nostro piccolo, non sono questi gli aspetti di interesse della battaglia di Wanat ma osservare, leggere, comprendere i limiti di un sistema d'arma che, come si evince dal resoconto, è sotto osservazione da tempo.
Un cordiale saluto, Silvio
- ordotempli
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Re: What really happened at Wanat
Mio padre, sopravvissuto alla II GM con "croce di ferro", sergente, sosteneva che era sufficiente un solo soldato scemo per mettere in rovina il reparto
Una mente per pensare
Un cuore per amare
Una spada per difendere i deboli
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Una spada per difendere i deboli
- Silvio Biagini
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- Iscritto ilCOLON dom giu 08, 08:15:59
Re: What really happened at Wanat
Caro Ordo le parole di tuo padre sono una chiara sintesi di "arte del comando".
Un cordiale saluto, Silvio
Un cordiale saluto, Silvio
- Silvio Biagini
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- Iscritto ilCOLON dom giu 08, 08:15:59
Re: What really happened at Wanat
In allegato la relazione finale del Centro Studi US Army sull'azione di combattimento a Wanat.
Saluti, Silvio
Saluti, Silvio
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