Le presse per ricaricare
Con questo scritto tenteremo di aiutare nella scelta della pressa chi per la prima volta ha deciso di entrare nel bellissimo mondo della ricarica delle munizioni.
Le presse per la ricarica si dividono sostanzialmente in due grandi famiglie :
Le presse monostazioni e le presse progressive.
Con il tempo i vari costruttori hanno messo a disposizione anche alcuni modelli che sono una via di mezzo tra l'una e l'altra, in più esistono Kit e strumenti pensati per costruirsi letteralmente a mano la propria munizione, da arma corta o lunga che sia.
I motivi che determinano la scelta di una pressa piuttosto che un'altra sono diversi:
l'accuratezza nell'assemblaggio, il tipo di munizione, il numero di colpi, il tempo da dedicare, lo spazio a disposizione e non ultimo il costo che hanno questi attrezzi.
Partiremo con uno strumento che proprio pressa non è ma che con l'ausilio di un martello ed una tavoletta di legno ci permette di "costruire" un colpo alla volta totalmente a mano:
Il CLASSIC LOADER della popolare LEE Precision.
Con questo Kit si possono ricaricare i calibri più usati per le armi lunghe e alcuni per le armi corte. Serve un piano di appoggio, un pò di manualità che arriva con la pratica e tempo, sì tempo, perché per costruire una munizione se ne impiega molto ma lo si può fare in qualsiasi luogo.
La Pinza Lyman 310 Tool è uno dei più semplici e antichi attrezzi di ricarica che nel corso degli anni ha subito pochissime modifiche.
Con questo strumento si utilizzano tutti i dies disponibili, si è risolto il problema dello spazio, non serve un appoggio, non servono ulteriori utensili.
Anche la LEE ne offre una simile alla Lyman.
Ora passiamo alle presse cosiddette monostazione. In pratica quasi ogni costruttore ne ha una in listino. Per utilizzare questo tipo di presse bisogna avere un robusto piano di appoggio, sviluppano una pressione di diverse centinaia di chili, le più robuste anche tonnellate. Sono indispensabili per l'assemblaggio di cartucce per arma lunga. Ce sono di varie grandezze e marche a seconda del tipo di munizione che si vuole ricaricare. Siccome possono ospitare una matrice alla volta, le operazioni necessarie saranno svolte una alla volta dando la possibilità all'utilizzatore di controllare il risultato dell'operazione ad ogni passaggio su ogni singolo elemento. Sono più veloci degli attrezzi presentati precedentemente ma comunque richiedono tempo da dedicare alla ricarica e sono indicate per chi vuole una munizione ben fatta, per chi inizia a ricaricare, per imparare tutte le operazioni e farsi esperienza, per chi spara relativamente pochi colpi, sicuramente sono il massimo per l'accuratezza e precisione di assemblaggio in assoluto.
Ne presento una per tutte, riconosciuta come la più robusta oggi a disposizione:
La pressa RCBS modello ROCK CHUCKER che usa un robustissimo telaio in fusione di ghisa a "O" e lo speciale leveraggio a geometria variabile, in grado di erogare pressioni altissime sulla testa del pistone e quindi sul bossolo.
Recentemente sono comparse sul mercato un tipo di presse che si possono definire semiprogressive. In pratica uniscono l'accuratezza di assemblaggio e una certa velocità di esecuzione in quanto montano una testa portadies girevole completa di tutti i dies necessari già regolati, eseguono una operazione alla volta ma senza dover smontare e rimontare ogni volta il dies dalla sua sede.
Vediamo due modelli, uno della Lyman e uno della LEE.
Pressa T-MAGII della Lyman:
La popolarissima e diffusa Classic Turret della LEE Precision:
Arriviamo infine alle presse più sofisticate, le presse progressive. Esse eseguono tutte le operazioni di ricarica ad ogni movimento della leva di azionamento. Sul pistone è montato un gruppo girevole in modo da far avanzare il bossolo alla stazione successiva in modo automatico, ad ogni azionamento. Hanno un minimo di tre stazioni per arrivare fino a otto del modello più complesso. I bossoli vengono alimentati a mano o con un alimentatore a motore elettrico, man mano che un bossolo, diventato munizione finita, viene espulso, se ne presenta uno nuovo. Con questo tipo di pressa, una volta riempito il gruppo girevole, ad ogni azionamento si ottiene una cartuccia finita. Hanno produzioni orarie elevate, si arriva anche a 800 pezzi ora. Pensate per chi spara un elevato numero di colpi ad ogni sessione, per chi non ha tempo da dedicare alla ricarica. La qualità del prodotto finito non è all'altezza di uno fatto con una pressa monostazione, ma ci si avvicina parecchio. Normalmente hanno un costo sensibilmente più elevato delle precedenti.Per poterle utilizzare in modo proficuo bisognerebbe avere una certa esperienza, per poter controllare tutti i vari passaggi che il bossolo subisce fino e diventare munizione.
Ecco alcuni esempi:
Partiamo dalla pressa progressiva "entry level" della LEE, la LEE PRO 1000. È dotata di tre stazioni ed è piuttosto diffusa. La meccanica è semplice ma implica una certa assuefazione e una buona regolazione iniziale, và curata molto la manutenzione e sopratutto la pulizia ad ogni fine sessione di utilizzo. Con un buon ritmo si possono produrre anche 300-400 colpi in un'ora, normalmente si stà sui 200 colpi/ora.
È la più economica del suo settore.
Pressa LEE Precision modello Pro 1000
Sempre della LEE Precision il modello Load Master.
Questa pressa ha 5 stazioni ed è un'evoluzione della Pro 1000.
La pressa RCBS modello PRO2000 Auto Index Progressive Press a cinque stazioni
Il marchio riconosciuto qualitativamente migliore come costruzione e per risultato del prodotto finale è sicuramente la Dillon Precision, azienda americana specializzata nella costruzione di presse unicamente progressive. L'offerta di modelli è ampia, dal modello 550 con rotazione del gruppo a mano fino al modello 1050 con otto stazioni di passaggio, il massimo per la ricarica sia in termini di velocità che di accuratezza, è possibile motorizzarla, portando la produzione oraria a oltre 1.000 cartucce/ora.
La foto illustra il modello intermedio e il più diffuso la pressa Dillon XL 650
La ricarica è una disciplina bellissima, occorre dedizione, attenzione e precisione perché solo così potremmo apprezzare con soddisfazione il risultato del nostro lavoro sul campo di tiro.
Un Saluto
Raffica